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Toronto Raptors

Andrea Bargnani fischiato dai tifosi, difeso dai compagni….. Scambiato in estate?

Bryan Colangelo è stato colui che ha voluto Andrea Bargnani ai Toronto Raptors fin dall’inizio, negli ultimi 3 mesi invece si è parlato tanto di una sua trade a causa della non più convincente immagine dell’italiano all’interno della NBA, considerato giocatore troppo soft e poco incisivo nei momenti chiave della partita. Eppure questa trade non si è concretizzata, vuoi per la mancanza di mercato per Andrea su cui grava un contratto pesante, vuoi perchè è appena tornato da un infortunio (26 partite saltate a causa di un problema al gomito) e quindi la normale conseguenza è stata proprio quella di provare a tenerlo per cercare di rivalutarlo per scambiarlo durante l’offseason.

“Andrea è stato ovviamente criticato per il suo modo di giocare dopo il suo infortunio. Probabilmente io stesso potrei dire che tutto ciò è per il 50% vero e 50% non vero. In un paio di partite ci ha messo tanto impegno, il coach gli ha dato fiducia e siamo riusciti a vincere. Bisogna anche capire che a volte lui stesso sembra fuori posto, se non a disagio,  perché la squadra in cui è tornato è completamente diversa da quella che ha lasciato quando si è fatto male. Se Andrea era la nostra prima opzione offensiva ad inizio stagione ora è stato retrocesso a terza o quarta. Sono certo che il semplice fatto che il mercato è chiuso lo aiuterà a fare molto meglio. Qualunque sarà il suo ruolo, titolare o riserva, dovrà dare il massimo e fare le cose in modo diverso da come le ha fatte finora. Magari concentrarsi un po’ di più e iniziare ad adattarsi ai compagni. Questi Raptors sono una nuova squadra, un nuovo ambiente. Gli è stato chiesto di partire dalla panchina in modo tale da poter prendersi il suo tempo per capire lo stile di gioco del nuovo roster. Deve solo acclimatarsi.” 

Colangelo ha parlato anche del suo tentativo di scambiare Bargnani prima della trade deadline (chiusasi il 21 febbraio):

“Sfortunatamente Andrea si è infortunato e per riprendersi e tornare in campo ci è voluto molto tempo, troppo. Il suo rientro così vicino alla chiusura del mercato ha fatto si che non riuscissimo a mettere insieme uno scambio. Lui comunque non ci ha mai chiesto formalmente di essere ceduto. L’estate è la prossima opportunità per una trade: non solo per lui, ma per tutto il nostro roster”.

A Toronto, con l’arrivo della nuova stella Rudy Gay, i tifosi hanno cominciato in fretta a dimenticarsi di Bargnani, fino ad arrivare a fischiarlo nelle sue ultime apparizioni sul parquet dell’Air Canada Center (dove l’italiano viaggia con 7 punti di media e 1,7 rimbalzi fin dal ritorno dal suo infortunio). Fischi che non sono piaciuti ad Andrea:

“Non posso certo dire di non averli sentiti quei fischi, visto che arrivano da 19mila persone. Non ne sono certo felice, ma non voglio dire altro, io devo preoccuparmi solo di  giocare e non di quello che dicono i tifosi”.

Di questo ha voluto parlare anche coach Casey, appoggiando il proprio giocatore:

“Andrea sa che i giocatori sono dalla sua parte, ma l’unico che può fare qualcosa per quei fischi è lui stesso. Può controllare la folla col suo gioco, il suo approccio, il suo linguaggio del corpo, il modo in cui affronta le cose e la sua aggressività. So per certo che i tifosi di Toronto amano l’impegno, il gioco duro e fisico, la passione: Andrea è capace di giocare in quel modo”.

Non ultimo è il tweet di Kyle Lowry, un messaggio indirizzato a tutti i tifosi Raptors, invitati a non fischiare mai più per un giocatore della squadra da loro amata e supportata: “Amo i nostri tifosi, ma fare BUU ad un dei nostri giocatori non è bello e non dovrebbe essere fatto!! Speriamo che nelle prossime partite non accada!”

 

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