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Miami Heat

LeBron James: “Segnare non è tutto.”

Cosa c’è a Miami più di LeBron James?

Certo, siamo tutti d’accordo che anche gli altri membri dei Big Three D-Wade e Chris Bosh siano una parte cruciale dell’organico dei Miami Heat ma l’apporto che sta dando The Choosen One è senza precedenti.

Su 23 incontri in questa stagione ha segnato almeno 20 punti in ogni gara, eguagliando un record fissato nel lontano 1989 da Karl Malone. Non sazio King James ha stabilito l’ennesimo primato: non commette un fallo da ormai 212 minuti di gioco.

Di quale record è più orgoglioso?
“La questione dei falli sicuramente” ha dichiarato LeBron sabato durante la pratica prima del match contro gli Utah Jazz. “Non mi interessa segnare valanghe di punti.”

Quest’anno infatti James sta girando con il suo career-low ,dopo il primo anno di NBA, di 25.4 punti e ha ammesso che ogni tanto vorrebbe permettersi 20/25 tiri a partita come molte superstar e rimane convinto che se potesse tirare di più lo Scoring Title sarebbe suo a fine stagione ma il suo lavoro è un altro.

“Il mio lavoro è altro: rimbalzi, passaggi e difesa mi portano via dal segnare punti. L’ho già fatto (riferendosi al vincere lo Scoring Title nella stagione 07-08 con i Cavs) e sono capace di farlo ma il mio stile di gioco ogni tanto non mi permette di fare queste big nights.

Anche Coach Spoelstra ha espresso la sua, dicendo di essere convinto che LeBron se volesse potrebbe girare con una media di 37 punti a partita. Si è dichiarato meravigliato dal suo gioco, contento del fatto che non sia focalizzato sul segnare punti come molti altri giocatori ma che, per esempio, stia fornendo con continuità, diventando l’unica non-guard ad essere nella top 10 degli assistman.

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