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Miami Heat

Gli Heat approdano in Cina: ” a Pechino per fare gruppo”

 

Lebron James, giunto in Cina per la nona volta, è  il giocatore degli Heat che meglio conosce la nazione più popolata al mondo. Sul cibo locale, l’attuale MVP avverte:

“ se qualcuno dei miei compagni di squadra dovesse tornare con del grasso corporeo in eccesso, non chiedetemi come abbiano speso il loro tempo libero”

 

Forse è anche una fortuna che la settimana di soggiorno non includerà molte distrazioni per gli Heat, arrivati ieri notte a Pechino. I campioni in carica affronteranno due volte i Clippers durante gli NBA china games, che si terranno giovedì a Pechino con replica fissata per domenica a Shangai.

“Sarà divertente” ha detto Lebron: “un lungo viaggio per fare gruppo, sfrutteremo quest’occasione senza perdere tempo”

 

In programma anche una visita alla muraglia cinese più altre escursioni per conoscere la cultura cinese e le sue usanze.

“Non sono opportunità che capitano così spesso”: ha dichiarato il coach degli Heat “bisogna ricavare il meglio da queste esperienze di precampionato. La nostra trasferta in Europa è stata un viaggio favoloso, è servita alla squadra per conoscersi meglio e scoprire insieme un’altra parte del mondo” .

 

Spoelstra fa riferimento al precampionato del 2008, quando Miami giocò due amichevoli in Francia e in Inghilterra contro i Nets.
Wade, ancora in fase di recupero dopo l’intervento al ginocchio effettuato quest’estate, spera di riuscire a giocare almeno una partita in Cina e ricorda le amichevoli in Europa come un buon terreno per verificare il livello di competitività della squadra:

“La seconda partita è stata la più combattuta: tutti volevano vincere. Quest’anno la prima amichevole sarà divertente, mentre la seconda certamente più intensa. Scenderemo in campo per vincere, abbiamo bisogno di ritrovare l’agonismo necessario per la regular season”.

 

Episodio curioso quello di Mario Chalmers,  il play titolare degli Heat, che si è ricordato di attivare il piano internazionale del suo telefono prima di lasciare gli Stati Uniti. In compenso, pare che non abbia tenuto conto della differenza di fuso orario. Su Twitter il giocatore ha lasciato un post nel quale sostiene di aver dormito circa 11 ore in aereo e di sentirsi fresco e riposato anche se in Cina era quasi ora di andare a dormire:

“Credo che stanotte non riuscirò a prendere sonno”.

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