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Don Nelson è nella Hall of Fame: “Sono l’uomo più fortunato al mondo”

Dopo più di 50 anni vissuti all’interno del mondo della Nba, Don Nelson è ufficialmente entrato nella Hall of Fame e quindi nella storia del grande basket americano. L’ex coach Nba ai microfoni di ESPN ha ripercorso un po’ tutta la sua carriera ed esternato la sua felicità per essere riuscito ad entrare nell’olimpo di coloro che han scritto una pagina importante in questo mondo: “Non pensavo sarebbe mai potuto accadere e invece… La mia candidatura di entrare nella Hall of Fame in passato è stata respinta 4 volte, quindi avevo un po’ rimosso questo sogno dalla mia mente. Ma credo che Jerry Sloan mi abbia aiutato. Lui ci è entrato un paio di anni fa senza mai vincere nulla, quindi il suo ingresso nella Hall of Fame ha favorito anche me.”

Quante volte hai pensato di allenare mentre eri un giocatore dei Celtics?
“Non ci ha mai pensato in realtà. Mi son sempre chiesto cosa potevo fare quando mi sarei ritirato da giocatore. Ed era per questo che avevo cominciato ad arbitrare (in Summer League, prima di universi con i Bucks). Non conoscevo alcun altro coach se non quello dei Celtics. Poi non ho fatto amicizia con gli allenatori e ho giocato così a lungo con i Celtics che gli unici coach che ho conosciuto son proprio quelli di Boston.”

Ma allora come sei entrato nei Bucks subito dopo?
“Wayne Embry, il Gm. Larry Costello, allenatore dei Bucks ai tempi, era molto chiuso con i ragazzi e Wayne pensava che avesse bisogno di uno giovane nello staff con cui i ragazzi potessero identificarsi. Quindi mi offrì il posto da assistant coach. E così accettai… cercavo un lavoro dopo il ritiro, quindi mi sembrò giusto accettare.”

I migliori giocatori che hai allenato nel corso della tua carriera?
“Sidney Moncrief, Dirk Nowitzki, Steve Nash, Chris Mullin, Tim Harway et Mitch Richmond. Penso siano i migliori.”

Qualcosa in più su Dirk Nowitzki, draftato nel 1998 proprio sotto la sua ala?
“Quando lo vidi per la prima volta pensai subito che non avevo mai visto un giocatore così forte all’età di 17-18 anni. Dopo una settimana lo riesaminai e lo vidi giocare. Non avevo visto molti giocatori giovani giocare, ma posso dire che Dirk era certamente uno di quelli che più mi stupii nonostante la giovane età. Non riuscivo a credere a quello che era capace di fare.”

Non solo momenti belli nella sua carriera, ma anche incomprensioni che Chris Webber a Golden State, Pat Ewing a Ny o più recentemente con Mark Cuban.
“E’ ormai passato e non mi riguarda più. Sono ad un punto della mia età e della mia carriera in cui non mi ricordo delle cose brutte che mi son successe. Tutte le sconfitte dolorose, gli alti e bassi…. mi ricordo dei bei tempi. Credo che sia come il parto per le donne, quando dicono che non ricordano il dolore quando guardano il loro bambino.”

L’unico rimpianto può essere quello di non aver allenato gli Spurs?
“Quello è il mio vero ed unico rimpianto. Popovich aveva mantenuto il posto disponibile per me ai tempi. Sapevo che stavo per essere linceziato dai Golden State, questo è quello che volevo, ma loro non mi lasciarono mai andare via per potermi unire a Pop, mio grande amico. E mi hanno licenziato 4 mesi più tardi..”

Poi Don Nelson chiosa: “Ho passato 50 anni nella Nba. Immaginatevi fare la cosa che voi amate più al mondo e dedicarci tutta la vita, ed in più fare molti soldi con questo… E’ incredibile. Son stato e sono l’uomo più fortunato al mondo. E ne sono cosciente”.

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