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L.A. Lakers

I ricordi più belli di Kobe Bryant: le 10 perle che MAI nessuno dimenticherà

Sceglierne soltanto 10 è difficile, se non impossibile. Ci abbiamo provato in quello che vuole essere un omaggio e non di certo una classifica. Ciao Kobe. E grazie.

14 aprile 2004, playoff ormai alle porte. Bryant ne fa 37 e conduce di forza i suoi alla vittoria. Sia allo scadere dei 48 minuti regolamentari, sia dopo il secondo OT.

Il primo canestro da 3, quello del pareggio, è l’esatta fotografia di quello che Kobe è riuscito ad essere per 20 lunghi anni. La volontà che supera ogni tipo di ostacolo, la testardaggine che ti porta a vincere, a prescindere dalla logica, dal buon senso. Bryant è quel canestro lì. Solo lui, solo con quella voglia di non mollare un singolo istante, solo con quella grinta si possono realizzare 3 punti del genere.

Tutto questo porta in pareggio la partita. Poi, per vincere all’overtime, serve altro. Serve una tripla che ti prende a schiaffi per quanto è bella. Una pulizia, un rilascio e il lungo silenzio degli sconfitti.

Un finale mozzafiato, un finale da Kobe.




#5 Clutch clamoroso 

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