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Le pagelle di Miami-Milwaukee

Lo scontro tra le teste di serie numero 1 e 8 nella Eastern Conference è andato in archivio con lo sweep dei Miami Heat ai danni dei Milwaukee Bucks.

Mentre i secondi andranno a pescare, come ironizzato da anni da Inside the NBA, programma in onda su TNT, i campioni in carica stanno aspettando la vincente dello scontro Nets-Bulls.

In attesa della preview sulle prossime Eastern Conference Semifinals per la franchigia della Florida, ecco i voti dei principali protagonisti delle 4 sfide di questo Primo Turno.

Lebron James, 7 e mezzo. Serie completamente in controllo per LBJ, che solo in alcuni frangenti delle gare ha innestato la terza marcia. Per il resto pilota automatico inserito, cosa che non gli ha impedito di essere il miglior realizzatore a 24,5, nonché top assistman a 6,7. Le vere sfide arriveranno a breve.

Dwyane Wade, 6+. Un po’ in ombra D-Wade che, se si esclude gara 2, ha avuto qualche problema di troppo. I guai al ginocchio l’hanno fermato nell’ultima sfida, in quella precedente aveva spadellato senza pietà dal campo, 1-12. Miami ha bisogno di ritrovare in fretta il vero numero 3.

Chris Bosh, 6 e mezzo. Serie solida per l’ex Yellow Jacket, miglior rimbalzista di Miami a 8 di media. Il suo contributo non è mai mancato e, senza accumulare statistiche impressionanti, ha dimostrato la sua importanza nel gioco degli Heat.

Ray Allen, 7+. Decisamente il migliore dopo Sua Maestà col numero 6. Ottimo dalla panca, letale dagli angoli sugli scarichi di Lebron, buon contributo a rimbalzo e record di triple nei Playoffs superato. L’aria natia di Milwaukee gli ha giovato.

Birdman, a.k.a. Chris Andersen, 7. Un concentrato di energia in uscita dalla panchina. Nei consueti parziali spacca-partita pro Miami lui era sempre in campo, e non può essere una coincidenza. 13-16 nella serie, schiacciate che hanno elettrizzato il pubblico ed un impatto che può essere importante per gli Heat da qui sino a Giugno.

Larry Sanders 6 e mezzo. Il migliore dei suoi, anche se ha dato via solo una stoppata a partita. Una presenza in attacco ed a rimbalzo, i suoi falli hanno inciso in maniera negativa per la franchigia del Wisconsin. E’ in rampa di lancio, potrebbe ulteriormente progredire l’anno venturo.

Mike Dunleavy, 6. Una costante dalla panchina per i Bucks, anche più di J.J.Redick. Doppia cifra di media ed uno degli ultimi a mollare, anche in gara 4.

Ersan Ilyasova, 6+. Doveva essere l’arma in più per Milwaukee, ci è riuscito ma solo a tratti. Invisibile in gara 1, buoni primi tempi ma riprese in calo. Doveva colpire di più da fuori, solo 10 triple tentate di cui 4 messe a segno.

Monta Ellis, 4 e mezzo. Una decente gara 4 non può cancellare quanto fatto nella serie nel suo complesso. Riluttante a prendersi iniziative, poco coinvolto, zero assoluto in alcune gare. Il merito della difesa di Miami non può comunque spiegare la sua assenza, di fatto, dal gioco. Ha una player option per uscire dal contratto, la situazione va quindi monitorata.

Brandon Jennings, 3-. Una delusione, una cocente delusione. Se fai proclami trionfali su Twitter, pronosticando una vittoria, dovresti giocare col sangue agli occhi, da indiavolato. Solo il primo tempo di gara-1 ha visto l’ex playmaker di Roma trascinare i suoi, mantenendoli a contatto con gli avversari. Da lì in poi Jennings è stato un ectoplasma, con la “chicca finale” della panchina nell’ultimo quarto di Gara-4.

Alessandro Scuto

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