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NBA, Cavaliers e Thunder sognano l’anello: sono loro le anti-Boston?

Ci avviciniamo al finale di stagione con le contender sempre più agguerrite per provare a rubare lo scettro a Boston

Donovan Mitchell

Sono loro le due rivelazioni della NBA. Cleveland e Oklahoma continuano a dominare la Eastern e la Western Conference con l’obiettivo di negare il bis a Boston. I Cavaliers volano sull’entusiasmo di Evan Mobley, rinato in fase offensiva e difensiva. Azzeccata la benedizione di tre anni fa di LeBron James: “I Cavs ne hanno preso uno buono”. OKC punta soprattutto sul talento di Shai Gilgeous-Alexander, mostruoso anche lui in questa porzione di stagione. I Thunder restano favoritissimi per la Western Conference 2024/25 e per le NBA Finals giocate una sola volta – escludendo i precedenti di Seattle – 13 anni fa, con Durant, Westbrook e Harden.

Quote vincente NBA: Boston ancora favoriti

Sia per la buona stagione fin qui messa sul parquet, sia per il fatto di essere campioni in carica, i Boston Celtics risultano ancora i favoriti per le quote su chi vince l’anello NBA quest’anno. I Green, infatti, sono mediamente bancati a 3.10 volte la posta, seguiti a brevissima distanza proprio dalle due franchigie più sorprendenti della stagione: OKC Thunder (quota media: 3.25) e Cleveland Cavaliers (quota media 8.50).

Cavaliers, la sorpresa della Eastern Conference

Cleveland esagerata: 12 vittorie di fila e qualificazione ai playoff. Il roster di Atkinson continua ad avere un ruolino di marcia impressionante e detiene il miglior record dell’intera lega. Per staccare il biglietto utile alla post-season è bastata la vittoria in rimonta contro Miami Heat soprattutto grazie ai punti di Mitchell, Hunter e Mobley. L’esaltante stagione dei Cavs è tutta nei numeri di questa prima parte di campionato. Del resto, la striscia di 12 successi consecutivi in regular season era riuscita solo ai Dallas Mavericks della stagione 2006-07. Di questo passo, Cleveland potrebbe superare quota 70 vittorie come solo due squadre nella storia NBA (Bulls e Golden State Warriors). E gran parte di questo straordinario avvio è legato soprattutto al salto di qualità di Evan Mobley.

Dopo gli ultimi tre anni pressoché identici in termini di rendimento, il lungo californiano ha cambiato passo. Grazie anche a coach Atkinson, che sembra sia diventato il tecnico dei Cavs soprattutto grazie al piano di sviluppo per Evan. Il centro/ala grande sta tirando, per volume e precisione, a livelli straordinari. Un giocatore in fiducia. Un trascinatore. Grande capacità di lettura del gioco e ottima fisicità. Così è rinato tutto l’attacco di Cleveland, che può contare anche sull’apporto di Jarrett Allen. Così è nata anche la possibilità di tenere contestualmente in campo due guardie sottodimensionate come Mitchell e Garland. Con un trend simile, i Cavs si preparano davvero a tutto nella post-season.

Thunder, i dominatori della Western Conference

Attacco. I Thunder sono nell’orbita dei migliori sistemi offensivi della Western Conference soprattutto grazie a Gilgeous-Alexander. Il suo è uno scoring è tremendamente continuo. Lui è un concentrato di doti fisiche e atletiche, controllo del corpo e grande intelligenza nella manipolazione delle difese avversarie. GSA è fatto di punti e assist. Attorno a lui, un supporting cast giovane, profondo e talentuoso per quella che nonostante tutto resta la 29ma franchigia più anziana della lega. Ma i numeri che contano a Oklahoma sono ben altri. Sono quelli dell’efficienza realizzativa di tutto il roster di coach Mark Daigneault che non può nascondersi. Del resto, “Sarebbe stupido porre un limite al cieling”, ha datto lo stesso Gilgeous-Alexander.

Ma anche difesa. Sì, perchè OKC resta una delle più devastanti per palle perse forzate agli avversari, deflections, percentuali concesse dal campo e dall’arco. La protezione del ferro è diventato un karma, anche grazie al prezioso apporto di GSA. Ma Oklahoma City può fare anche affidamento su un’organizzazione granitica e su un “esubero” di difensori solidi e versatili, su palla e in aiuto, su blocchi e closeout. Lu Dort, Holmgren, Caruso, Hartenstein, Williams, Shai Gilgeous-Alexander, Wiggins, Wallace e Joe. La strada per la possibile conquista dell’anello passa anche e soprattutto per una defense strategy di primissimo livello.

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