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NBA, Utah Jazz: la conferenza stampa di coach Snyder dopo l’addio

Momento di passaggio per la franchigia

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Non si può dire che sia stata una vera sorpresa, ma l’addio di Quin Snyder ha senza dubbio smosso le acque in casa Utah Jazz. Lo certifica il fatto che alla conferenza stampa di commiato presenzino Danny Ainge e Ryan Smith, proprietario della franchigia, ma non solo.

 

Conferenza stampa Quin Snyder: il saluto ai Jazz

Alcune dichiarazioni dall’incontro con i giornalisti.

Apre Ryan Smith:

“Prima di tutto grazie a Quin e alla famiglia Snyder per ciò che hanno dato allo stato dello Utah e a quest’organizzazione.  [Rivolgendosi a loro ndr.] Molto più di quanto abbiate ricevuto in cambio. 

È la loro giornata. Questa squadra ha avuto tre allenatori in 34 anni e Quin è il secondo più vincente di sempre. Una delle cose di cui eravamo più entusiasti al nostro arrivo ai Jazz era proprio la possibilità di lavorare con te e non hai deluso.”

Danny Ainge sottolinea lo spessore umano del coach:

“Ho incontrato per la prima volta Quin in un ascensore in Grecia, ad Atene. Sono felice di averlo conosciuto meglio e più da vicino. Il rapporto può proseguire ben al di là di questo lavoro e so che tornerà ad allenare presto, probabilmente il prossimo anno. Si tratta di uno dei più desiderati sulla piazza ed è enormemente rispettato dai colleghi. Sono stato accanto a tanti grandi allenatori ma ciò che mi ha colpito di Quin è la quantità di tempo che dedica a costruire relazioni con le persone, una qualità sottovalutata dei coach di livello.  Successore? Siamo ancora all’inizio, ho in mente un paio di profili ma non credo di conoscerli abbastanza da fare i loro nomi. Vorrei passare ancora un po’ di tempo con Quin e magari raccogliere suoi suggerimenti prima che vada via. Volevamo che restasse ma anch’io ho lasciato la panchina e anche il ruolo di GM a Boston dopo 18 anni. Mi fido di Quin e sono certo che sappia cos’è meglio per lui e la sua famiglia”

Quin Snyder trattiene a stento la commozione:

Grazie. […] Non potrei essere più grato per gli anni trascorsi qui. C’è un vero senso di vuoto, dispiacere, tristezza e non potrebbe essere altrimenti visto ciò che abbiamo fatto e ciò che ho dato alla causa. […] Ogni allenatore sa che i giocatori sono la chiave di ciò che si fa. Li ringrazio per la fiducia così come ringrazio il mio staff e mia moglie Amy. […] Potrei continuare a divagare ma dirò che è stata una grande oportunità. […] Sono stato così logorato da questa decisione nelle ultime settimane, credo che sia Danny [Ainge] sia Amy possano confermare. Ho deciso sabato notte e ne abbiamo parlato domenica. Non so cosa farò il prossimo anno, so per certo che passerò Halloween con mia figlia, è uno dei lati positivi di questo passo indietro [sorride ndr]. Ho parlato con alcuni ragazzi del roster, di solito tendo a non disturbarli ma questa circostanza era particolare. Sono momenti in cui cerchi di guardarti dentro e analizzare, ma tornavo sempre allo stesso punto. […]”

 

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