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NBA, Michele Roberts respinge le critiche di LeBron James sulla offseason ridotta

La stella dei Lakers ha imputato alla brevità della passata offseason i numerosi infortuni occorsi in questa stagione. Tuttavia, la direttrice della NBPA deve fare le veci di un parere ben più inclusivo

Ad un paio di settimane di distanza dalla chiusura della stagione 2020-2021, Michele Roberts, direttrice dell’Associazione Giocatori della NBA, ha ripercorso le tappe salienti degli ultimi mesi, traendo un bilancio tutto sommato positivo delle scelte promosse dalla lega per arginare il Covid-19 e garantire il progressivo svolgimento della stagione.

Di seguito, le parole della Roberts, rilasciate alla redazione di Yahoo Sports:

”Se mi aveste chiesto ad inizio anno qualcosa in merito ad una conclusione certa della stagione, probabilmente avrei risposto con imbarazzante incertezza. Silver avrebbe immediatamente interrotto la stagione, se i casi di positività tra gli atleti ed i rappresentanti delle franchigie fossero saliti drasticamente. L’inizio non è stato troppo confortante, anche perché a dicembre regnava una positività del 15% tra i giocatori, ma, con il passare delle settimane, abbiamo osservato miglioramenti sempre più incoraggianti, fino ad arrivare ad aprire i palazzetti e, nel recentissimo passato, a consentire l’affluenza pressoché massima ai tifosi.”

Continua la direttrice della NBPA, soffermandosi sulla spinosa questione infortuni e sulle critiche avanzate da LeBron James:

”Le notizie circolano inopinatamente senza briglie e fanno del male ai fruitori. Posso assicuravi che, nonostante l’offseason sia stata ridotta, il numero di giocatori infortunatisi nel corso della stagione non supera il totale delle campagne precedenti. Heat e Lakers, avendo giocato le scorse finali nella bolla, hanno riposato meno, ma, in quanto lavoratori professionisti ricercati visivamente da tutto il pianeta, chiedere di non giocare o di ritardare la stagione sembrerebbe piuttosto remissivo. Come per tutti i lavoratori, il portafoglio merita di gonfiarsi solo se si adempie al proprio compito. LeBron ha avanzato diverse proposte e non ha mai nascosto la propria disapprovazione in merito alla offseason ridotta, causa evidente, a suo avviso, dei reiterati infortuni. Rispetto la sua opinione, anche perché esprimersi è un suo diritto. Io non prendo le decisioni al posto dei giocatori, ma ho la possibilità di mediare tra loro ed i vertici. È stata proprio la maggioranza dei giocatori ad optare per una ripartenza rapida della stagione, consentendo ad Adam Silver di procedere. Per quanto quella di James sia la voce più fragorosa, bisogna basarsi doverosamente sulle indicazioni provenienti da tutta la comunità.”

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