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Corner Three #5: Top e Flop della settimana NBA

Gasol e Pierce: una settimana indimenticabile. Per ragioni opposte

Flop

Paul Pierce

Non una grande idea far partire una diretta Instagram con spogliarelliste, alcool e tavoli da poker. A maggior ragione se ti chiami Paul Pierce e sei il nuovo volto di ESPN grazie alla partecipazione in trasmissioni come NBA Countdown e The Jump. Dev’essere esattamente ciò che hanno pensato anche i vertici del network americano, prima di ufficializzare il licenziamento della leggenda Celtics senza ulteriori commenti. Uno smacco all’immagine di Pierce, che dal canto suo non sembra affatto preoccupato né tanto meno dispiaciuto per come sono andate le cose.

I più maliziosi direbbero che è stata una trovata per uscire dal contratto ESPN  e potersi dedicare ad altri progetti. Quali? Lasciamo che sia lo stesso Paul a dircelo.

 

Patrick Beverley

Come dice il detto, il lupo perde il pelo ma non il vizio. E in questo caso il lupo ha nome e cognome. Patrick Beverley sta per concludere una settimana NBA davvero poco lusinghiera, che tanto rispecchia però la personalità del giocatore ex Rockets. Ad appena la seconda partita di ritorno da un infortunio al ginocchio che lo aveva costretto ai box per  12 partite, la guardia in forza ai Los Angeles Clippers ha dovuto nuovamente dare forfait: durante la gara poi vinta contro i Phoenix Suns, Beverley ha subito la frattura del metacarpo della mano sinistra, infortunio che ha convinto i medici losangelini all’operazione. Allo stop forzato di quasi un mese – giocatore verrà rivalutato non prima di tre settimane n.d.a. – va aggiunto l’ennesimo episodio malizioso sul parquet, consumatosi durante lo stesso incontro.

Beverley, noto alle cronache per l’intensità difensiva che mostra in campo e le celebri faide con Russell Westbrook, Kevin Durant e praticamente ogni point-guard della lega, ha deciso di interrompere in questo modo il contropiede a tutto campo di Chris Paul. Gomito alto, volutamente aperto per colpire il marcatore sullo sterno ed espulsione ineccepibile. Non per lui, ovviamente.

 

 

Washington Wizards

Giusto la settimana scorsa vi abbiamo parlato dell’incredibile momento di Russell Westbrook e del grande impatto che l’ex MVP sta avendo sul gioco Wizards. Grandi performance personali si, ma che male si sposano con un successo di squadra che da inizio anno ormai stenta ancora a decollare. I Washington Wizards siedono al 13esimo posto della Eastern Conference con un record che scrive 19-33. I Cleveland Cavs e i Toronto Raptors sono le due squadre che li separano dal play-in tournament, non certo due squadre irresistibili in questo scorcio di stagione.

Ciò che manca alla compagine di Scott Brooks è un’identità difensiva adeguata per affacciarsi almeno al decimo posto. I numeri sono paurosi: 30esimi per punti concessi, 25esimi per Net Rtg ed una media di 115 punti subiti nell’ultima settimana. Oltre a questo, un tristissimo nuovo record per Westbrook. 12 delle sue 22 triple-doppie stagionali sono coincise con una sconfitta dei suoi Wizards, eguagliando il record di Oscar Robertson del 1962. Provaci ancora, Brodie

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