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Risultati NBA: Harden e Irving trascinano i Nets! Golden State senza problemi, bene anche Clippers e Jazz

La tripla doppia del Barba e i 40 punti di Kyrie sono troppo per i Kings, sconfitti da Brooklyn. Golden State si sbarazza dei Cavs, mentre i Clippers battono Miami senza quattro titolari. Continua la marcia dei Jazz mentre Randle trascina NY con 44 punti

(11-16) Houston Rockets 119-131 Washington Wizards (8-17)

È stata la notte del ritorno di John Wall a Washington, città dove ha regalato tante giocate spettacolari. L’incontro con l’ex compagno di squadra Bradley Beal è stato decisamente stimolante per entrambi, viste le cifre finali. Wall ha chiuso con 29 punti e 11 assist, Beal con 37. Non è bastato però ai Rockets per vincere, già con soli dieci uomini a disposizione, adesso a 6 sconfitte consecutive.
La gara in sé è rimasta in equilibrio costante per praticamente tutta la sua durata, senza che nessuna delle due squadre riuscisse a dare lo strappo decisivo per allungare definitivamente nel punteggio. La prima (e unica) a riuscirci è stata Washington, alla fine del terzo quarto, con un parziale di 11-2. Tanto è bastato agli Wizards per mettersi la W in tasca. Il parziale è arrivato con John Wall in panchina e, anche col suo rientro in campo, Houston non è riuscita a recuperare.

 

(11-16) Atlanta Hawks 112-123 New York Knicks (14-15)

Quando un tuo giocatore inizia la partita segnando 17 punti nel primo quarto, con un solo errore su 8 tentativi, allora probabilmente quel giocatore vivrà una serata di grazia e, altrettanto probabilmente, ti trascinerà alla vittoria. Questo devono aver pensato i restati componenti dei New York Knicks vedendo la super partita di Julius Randle, autentico mattatore in occasione della vittoria dei suoi contro degli Atlanta Hawks sempre più in difficoltà.
I Knicks sono scesi in campo ottimamente, aprendo con un parziale di 16-5 diventato anche 42-28. Al rientro in campo Atlanta ha ritrovato la quadratura del cerchio, riprendendosi la leadership della partita sul 72-66. A tenere a galla i Knicks c’è solo Julius Randle, i cui punti sono gli unici della sua squadra per praticamente metà del quarto. Poi, un altro parziale rimette i newyorkesi davanti. Una tripla a 3 minuti e mezzo dal termine è stata forse la più clutch della partita di Randle, che poi serve l’assist a Barrett per un’altra tripla che ammazza definitivamente la partita. In totale, Randle segna 7 triple: fantascienza.

 

(18-10) Philadelphia 76ers 123-134 Utah Jazz (23-5)

Super sfida a colpi di quarantelli tra Ben Simmons e Jordan Clarkson, il nome che non ti aspetti. Grazie ai 40 punti del secondo, i Jazz si confermano al primo posto della Western Conference dopo un inizio di partita molto complicato.
Sì, perché dopo l’annuncio che Joel Embiid non sarebbe stato della partita, Simmons si è caricato la squadra sulle spalle a suon di penetrazioni a canestro, cruccio irrisolvibile per la forte difesa avversaria. Il risultato sono stati 19 punti nel solo primo quarto.
Incassato il colpo, Utah risponde a sua volta con un parziale di 18-4 nel secondo periodo. A guidare la carica c’è proprio Clarkson, che con una prima metà di gara da 21 punti guida la squadra sul 72-66 a metà partita. I Jazz riescono a guidare la partita fino alla fine, quando Phila tenta l’assalto finale guidata ancora da un incontenibile Ben Simmons (che chiuderà a 42 punti, 12 assist e 9 rimbalzi). A chiudere la sfida nel finale ci pensa Royce O’Neale, che a suon di triple spegne i tentativi di rimonta avversaria e regala a Utaha la 19esima vittoria nelle ultime 20 partite.

 

(11-15) Chicago Bulls 120-112 Indiana Pacers (14-14) [OT]

Sfida molto combattuta quella tra Bulls e Pacers, una sfida sentitissima d’altri tempi, che regala davvero diversi momenti di basket particolarmente acceso. Il risultato è una partita con molti cambi di leadership e indecisa fino all’ultimo, che infatti si decide solo dopo un tempo supplementare.
Entrati nel quarto periodo con uno svantaggio di 11 punti, i Pacers riescono a ribaltare il punteggio e con i tiri liberi di Sabonis si prendono la testa della partita sul 94-92, a 5 minuti dal termine. La gara prosegue sul filo del rasoio e i Bulls si affidano ovviamente a Zach LaVine, solito trascinatore della squadra con 12 punti su 30 nel solo quarto periodo. 4 punti in fila del campione alla gara delle schiacciate danno a Chicago il vantaggio sul 105-103. Brogdon rimette però immediatamente in parità la sfida, con un canestro che vale il 105 pari e l’overtime.
Al supplementare i Bulls partono con un canestro di Temple e una tripla di Valentine: il 110-105 è il vantaggio decisivo e gli ospiti non tornano più indietro, rimanendo avanti fino al termine della sfida.

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