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NBA, le squadre potranno organizzare dei workout con un massimo di 10 giocatori

Nuove notizie riguardo la partenza della prossima stagione NBA: la lega permetterà alle franchigie di organizzare degli allenamenti con un massimo di dieci giocatori

Nonostante non si abbia ancora una data precisa per l’inizio della prossima stagione NBA, con la lega che spinge per il 22 dicembre mentre i giocatori preferirebbero partire verso metà gennaio, le squadre sono già in preparazione. Alcune hanno già incontrato i prospetti del Draft, mentre altre stanno cercando di convincere qualche free agent. Ma tutte vogliono ricominciare al più presto con gli allenamenti di squadra, e in questo senso si sta muovendo la stessa lega. Come anticipato dall’insider Shams Charania di The Athletic, le franchigie potranno organizzare dei workout aperti per un massimo di dieci giocatori nelle proprie strutture di allenamento.

Nelle proprie palestre le squadre potranno così far giocare delle amichevoli ai propri giocatori, oltre che i classici allenamenti ed esercizi vari. Secondo Wojnarowski, insider di ESPN, i partecipanti ai workout di squadra dovranno prima sottoporsi a un tampone, il quale dovrà ovviamente avere un esito negativo. Questo per evitare di creare dei pericolosi focolai in una offseason che già si preannuncia molto particolare e complessa.

Data l’emergenza creata dall’epidemia di Coronavirus nel Nord America, le attività nelle strutture di allenamento delle squadre NBA si erano fermate lo scorso marzo, più o meno in concomitanza con lo stop della stagione dettato dalla positività del centro dei Jazz Rudy Gobert. Le strutture erano già state riaperte a maggio, ma c’erano delle regole molto severe da rispettare. Ogni franchigia aveva poi dovuto nominare un “facility hygiene officer”, la cui funzione era proprio quella di garantire il rispetto delle norme stabilite dalla lega.

22 squadre erano poi scese di nuovo in campo nella bolla di Disney World, a Orlando, dove è stato possibile portare a termine una stagione maledetta dalla situazione sanitaria. Le otto escluse erano rimaste a casa, ma anche per loro è stato possibile organizzare degli allenamenti per i propri giocatori. Da settembre ad inizio ottobre le franchigie hanno potuto ospitare un training camp facoltativo per i giocatori nelle proprie città, in un ambiente che per certi versi ricordava la bolla NBA.

 

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