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Road to NBA Draft 2020: Jahmi’us Ramsey

Ha il potenziale per diventare una combo guard di qualità, ma i dubbi su di lui sono ancora tanti. Chi vorrà scommettere sulle doti offensive del prodotto di Texas Tech?

Squadra: Texas Tech Red Raiders (freshman)

Ruolo: Shooting guard

2019-20 Stats Per Game:

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts Stls Blks FG% 3pt FG% Ft%
15.0 4.0 3.3 0.7 2.2 1.3 0.7 44.2 42.6 64.1

 

2019-20 Advanced:

Ast% Reb% OffReb% DefReb% TO% Usg% Blk% eFG% TS%
16.1 7.8 3.0 12.4 12.7 26.2 2.5 53.1 54.6

 

Jahmi’us Ramsey è uno dei prospetti più giovani del prossimo Draft (9 giugno 2001), ma ha grandissimo potenziale e le carte in regola per conquistare un solido ruolo nella Lega. Il prodotto di Texas Tech è ancora lontano dall’essere un “progetto realizzato” – come scrive Joe Tansey di Bleacher Report – ma diverse franchigie potrebbero voler investire sul suo talento offensivo.

Si tratta di un tiratore atletico e un buon difensore, con tutti i mezzi per poter diventare una combo guard di primo livello o un sesto uomo di grande efficacia anche al “piano superiore”. Per essere NBA ready manca ancora di consistenza e continuità, ma la giovane età e i grandi progressi raggiunti nel primo anno di college fanno ben sperare che possa trovare presto il suo spazio. Inoltre, ci sono davvero pochi tiratori del suo livello tra i prospetti di questo Draft, fattore che potrebbe andare a suo vantaggio.

Punti di forza

A rendere Ramsey uno dei prospetti più intriganti del prossimo Draft è sicuramente il suo talento offensivo. Il 19enne è un tiratore d’elite, specialmente dalla lunga distanza (42.6% la scorsa stagione, su 5.2 tentativi a partita), in grado di costruirsi il tiro anche con poco spazio e di essere efficace in catch and shoot. É un giocatore decisamente maturo per la sua età e, con la sua mentalità da tiratore, è capace di segnare attaccando il canestro, alzandosi dal mid-range o costruendo da 3 punti – con una meccanica pulita e un rilascio rapido. Ha, inoltre, l’abilità di leggere le difese e con l’area intasata sa sfruttare al meglio i floaters.

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Ramsey è in grado di attaccare il ferro, …

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… di segnare in mezzo all’area, …

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… ed è un tiratore d’elite dall’arco – specialmente in catch and shoot.

Può contare anche su un discreto ball handling, che gli permette di battere l’uomo o di guidare la transizione in campo aperto. Pur non essendo particolarmente veloce, in isolamento disorienta gli avversari con esitazioni e finte e sa sfruttare i blocchi in maniera eccellente. Per questo motivo, in NBA potrebbe diventare interessante anche il suo potenziale come combo guard.

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In isolamento è capace di disorientare il difensore grazie all’uso di esitazioni e al palleggio.

Ramsey, inoltre, ha un fisico notevole (1.93 cm x 88 kg), con lunghe leve e molto sviluppato per essere un freshman – uno dei fattori che lo rende già pronto per il “piano superiore”. Riesce a sfruttare l’atletismo in entrambe le metà campo: è capace di fare show con schiacciate spettacolari, ma anche usare al meglio il corpo e la propria versatilità in difesa. In quest’ultimo lato del parquet, è generoso e aiuta con energia; sa mettere in difficoltà l’uomo sia con che senza la palla – con 0.7 stoppate e 1.3 rubate a partita.

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Atletismo e tempismo notevoli per essere una guardia.

Il 19enne, nella sua ottima stagione a Texas Tech, ha mostrato anche leadership e feeling per il gioco, con – tra le altre cose – buoni istinti a rimbalzo (soprattutto rispetto ai pariruolo).

Punti deboli

Per diventare un’efficace combo guard e avere un ruolo definito in NBA, Ramsey deve crescere in alcuni aspetti del suo gioco. L’ex Red Raider, infatti, è più vicino a un tiratore puro che a un playmaker a cui affidare il controllo del gioco, ma nella posizione di shooting guard potrebbe trovarsi in difficoltà a livello di centimetri. Come point guard, invece, il 19enne ha bisogno di migliorare senza dubbio le proprie capacità di passatore. Il potenziale è evidente e ha mostrato anche assist spettacolari durante la sua breve carriera collegiale, ma manca di continuità, visione di gioco e generosità – tende, infatti, a costruire soprattutto per se stesso. Inoltre, deve imparare a proteggere meglio la palla in attacco (sebbene sia un buon ball handler, infatti, perde 2 palloni di media a partita).

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Le palle perse sono indubbiamente un suo punto debole.

Un ulteriore punto debole di Ramsey – che sorprende viste le sue caratteristiche – è la percentuale ai liberi. Dalla lunetta, infatti, realizza solo il 64% dei tiri e per questo motivo spesso nei momenti decisivi viene lasciato in panchina. La buona meccanica e le migliori percentuali dal campo, però, fanno pensare che sia un elemento su cui potrà facilmente lavorare.

Altro aspetto sul quale ha da crescere è la gestione del pick and roll. Proprio per la sua discontinuità come passatore, non riesce a sfruttare al meglio tale situazione per creare gioco per sé o per i compagni. É un buon atleta, ma non è particolarmente veloce e il suo primo passo manca un po’ di esplosività per poter pensare di essere incisivo contro le difese NBA.

Per quanto riguarda la metà campo difensiva, invece, il classe 2001 sa servirsi al meglio dei propri mezzi atletici, ma è un po’ incostante. Tende, infatti, a distrarsi in alcune situazioni o ad essere poco aggressivo per tratti della partita, ma la giovane età è sicuramente una delle cause di tale discontinuità.

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Deve lavorare sulle distrazioni in difesa.

Upside

Viste le sue caratteristiche e gli elementi su cui deve (ma può facilmente) lavorare, il ruolo ideale per Jahmi’us Ramsey sarebbe quello di un sesto uomo con molti punti nelle mani. Per questo motivo, viene facilmente paragonato a Danny Green, solido tiratore e buon difensore, o a J.R. Smith, specialista in uscita dalla panchina.

Considerando il fisico e la capacità di sfruttarlo nella metà campo difensiva, alcuni reporter lo hanno messo a confronto con Marcus Smart.

Draft Projection

Per quanto incerto e difficile da prevedere sia il prossimo Draft, ci si immagina che la pick con cui Ramsey verrà scelto sia nella metà “bassa” del primo giro.

In particolare, potrebbe essere un prospetto adeguato per i Philadelphia 76ers del neo-coach Doc Rivers. La franchigia della Pennsylvania, che possiede la 21esima, la 34esima e la 36esima scelta, potrebbe voler investire sul talento e il potenziale del prodotto di Texas Tech, magari facendolo crescere per alcuni mesi in G League, per poi poter aggiungere al proprio roster abilità offensive e versatilità in difesa.

Un’altra squadra che potrebbe voler scommettere sul 19enne sono gli Oklahoma City Thunder (con la 25), con l’obiettivo di sviluppare al meglio tale “talento grezzo”.

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