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NBA Playoff Preview: Oklahoma City Thunder vs Houston Rockets

Da una parte James Harden che, senza Westbrook, guiderà i Rockets; dall’altra Paul e Gallinari vogliono far sognare ancora i tifosi dei Thunder

Nel 1994 esce nelle sale cinematografiche ‘Forrest Gump’, celeberrimo film diretto da Robert Zemeckis con Tom Hanks protagonista. Il film è pieno zeppo di citazioni che, nonostante lo scorrere del tempo, spesso usiamo nella nostra vita quotidiana. Una delle più famose frasi di Forrest era:

“Mamma diceva sempre: devi gettare il passato dietro di te prima di andare avanti” 

Una citazione nella quale si ritrovano gli Oklahoma City Thunder e gli Houston Rockets, le due squadre NBA che si affronteranno al primo turno dei Playoff. Se ci guardiamo dietro Russell Westbrook è stata la colonna portante dei Thunder per ben 11 stagioni, dove ha giocato anche con James Harden, suo attuale compagno di squadra. Chris Paul ha vestito la maglia dei Rockets per due stagioni, arrivando a due finali di Conference – poi perse. I Rockets vogliono dimenticare il passato e cambiare il futuro, mentre Oklahoma vuole spezzare la maledizione che li vede uscenti al primo turno da ben tre anni consecutivi.

Thunder e Rockets hanno chiuso la stagione al 5° e 4° posto della Western Conference: 44 vittorie e 28 sconfitte per entrambe, stessa percentuale di vittoria (61.1%). Una stagione che, a seconda del punto di vista, ha un sapore diverso: dolce per Oklahoma, visto il sorprendente piazzamento, agrodolce per i texani. La squadra di Mike D’Antoni ha centrato l’obiettivo Playoff, ma c’è un po’ di delusione per la posizione in classifica e per alcune prestazioni: nella ‘bolla’ di Orlando, ad esempio, i Rockets hanno vinto 4 delle 8 partite giocate, successi contro Lakers, Milwaukee e Mavs, sconfitte poi contro squadre decisamente alla loro portata, come Spurs e Portland.

La squadra di coach Billy Donovan., durante i seeding game nel complesso del Disney World Resort, ha vinto lo stesso numero di partite dei loro futuri avversari: belle vittorie contro il duo LeBron-Davis, Utah e Miami,  sconfitte contro Clippers e Nuggets, #2 e#3  a Ovest. La differenza l’ha fatta l’andamento delle due squadre: i Rockets, nonostante un buon inizio, non hanno mai avuto un rullino di marcia continuo, alternando spesso una serie di vittorie con una lunga serie di sconfitte. Sconfitte che non erano un ‘incidente di percorso’, ma indice di una vera e propria mancanza di continuità. Diversa la questione in casa Thunder: Gallinari e compagni hanno iniziato con due sconfitte consecutive ma, piano piano, hanno trovato il loro ritmo. In stagione i Thunder hanno perso solo tre partite consecutive – dal 19 al 23 novembre contro le losangeline.

 

Precedenti stagionali

Nel corso della stagione Thunder e Rockets si sono affrontate tre volte, tutte prima della sospensione della stagione: il 29 ottobre quando, al Toyota Center di Houston, Harden e Westbrook trascinarono i Rockets alla vittoria per 116-112. Harden siglò 40 punti, Westbrook 21 insieme a 12 rimbalzi e 9 assist.

Secondo round il 10 gennaio: i Thunder vinsero in casa 113-92. Danilo Gallinari  protagonista con 23 punti e 11 rimbalzi a referto affiancato dai 22 punti di Gilgeous-Alexander.

L’ultima partite tra le due franchigie si giocò 10 giorni dopo in Texas e, anche qui, a spuntarla furono i Thunder di coach Donovan: il grande ex di turno Chris Paul si presentò con il dente avvelenato, tanto da segnarne 28. Danilo Gallinari quando legge il nome ‘Rockets’ diventa come i tori quando vedono il rosso: una furia. Il numero 8 Thunder mise a referto 25 punti, 13 rimbalzi. A nulla servirono i 32 punti di Westbrook per evitare la sconfitta a Houston: 112-107 per OKC e 2 vittorie su 3 negli scontri diretti.

C’è un precedente tra le due squadre che le ha viste protagoniste nel primo turno dei Playoff: correva la stagione 2016/17, gli Houston Rockets vinsero la serie 4-1 trascinati da Harden, Beverley, Ryan Anderson e Trevor Ariza spazzarono via i Thunder di Westbrook, Adams e Oladipo.

Chiavi tattiche

Entrambe le squadre hanno dei punti di forza con i quali far male. Sia i Thunder che i Rockets hanno una buona percentuale di realizzazione dal campo (45.1% Houston contro il 47% di Oklahoma). Houston domina nella realizzazione dei tiri da 3 punti, un statistica che li piazza al secondo posto della classifica di triple realizzate. Triple che fanno dei Rockets la seconda squadra in NBA per punti segnati a partita (117.8 di media).

Per facilitare il tiro da 3 e incrementare l’attacco, D’Antoni ha cambiato radicalmente il gioco della sua squadra. Ceduto Capela ad Atlanta, i Rockets giocano con un quintetto di soli esterni: al posto del nazionale svizzero giocano prima Hartestein, poi vari McLemore, Rivers, House Jr. fino a trovare il Robert Covington l’interprete ideale in questo small ball 2.0. Small ball che, secondo D’Antoni, è l’arma vincente dei suoi Rockets:

“Ci dà maggiori possibilità di vincere. Mi dispiace per Capela, ma la squadra va meglio così: ho imparato dagli errori del passato, la miglior cosa era cambiare. Come hanno vinto i Golden State in questi anni? Valorizzando i piccoli. Non ci sono tanti Jabbar in giro e i lunghi, come Antetokounmpo, giocano da esterni”

Giocare con un quintetto ‘piccolo’ ha aiutato l’attacco, ma la mancanza di centimetri si è fatta sentire in difesa, soprattutto con squadre che giocano con i lunghi: una soluzione temporaneamente sono i raddoppi e, magari, rubare palla per servire i tiratori ‘on the corner’. La chiave del successo dei Rockets sta nel rendimento di Harden: ‘il Barba’ ha toccato e superato più volte la soglia dei 40 punti (vedi i 61 contro Atlanta a dicembre). Russell Westbrook, dopo un primo periodo di adattamento, è esploso perfezionando l’intesa con Harden e diventando l’altra arma letale dei Rockets. Ora, però, salterà le prime partite per un infortunio al quadricipite della gamba destra: starà ai vari  Green, Rivers e Covington colmare questa pesante assenza.

Il compito principale dei Thunder sarà, dunque, arginare il più possibile Harden: nei tre precedenti è stato più volte il ‘Gallo’ a ricoprire questo compito, facendo un ottimo lavoro. Ma non è detto che Donovan possa cambiare le carte in tavola, magari mettendogli addosso un giocatore più veloce e più predisposto alla marcatura, usando un termine del dizionario calcistico, ‘a uomo’. In questa stagione OKC si è affidata molto alla capacità di lettura di Chris Paul che, con i suoi 6.7 assist a partita, ha mandato a segno molti compagni di squadra: oltre a Gallinari, sempre pericoloso anche da tre, un pericolo per i Rockets può essere Gilgeous-Alexander, capace di essere devastante sia dentro l’area che spalle a canestro e in penetrazione. Elemento che i Thunder dovranno sfruttare sarà l’altezza di Steve Adams: nonostante la stagione sottotono, anche al rimbalzo, la stazza del centro neozelandese può essere l’asso nella manica.

I Thunder hanno già sconfitto i Rockets, difendendo con intensità e colpendo i texani anche da fuori dall’arco con Paul, Gallinari e Schroder, uscito malconcio dalla sfida contro i Clippers e in dubbio, dalla panchina: un buon punto di partenza su cui lavorare.

Players to watch

Tra gli osservati speciali ci sarà sicuramente James Harden, giocatore che ha sempre tirato fuori il killer instinct nelle partite che contano. Con Westbrook ai box, sarà lui a guidare i Rockets: nelle partite della ‘bolla’ ha scaldato i motori, ora è pronto per lo sprint finale. In casa Houston c’è anche Westbrook con i suoi 27.2 punti, 7.9 rimbalzi, 7 assist a partita, con il 47.2% dal campo: ottimi numeri che, però, rivedremo al suo ritorno. Da guardare con la lente di ingrandimento PJ Tucker che, senza Gordon infortunato, rimane il veterano d’esperienza di Houston. Non dimentichiamoci poi di Rivers, Covington, Green e House Jr., autori di buone prestazioni nel corso della regular season.

In casa OKC occhi puntati su Chris Paul, giocatore che può cambiarti la partita anche con una giocata. Noi italiani ci concentreremo su Danilo Gallinari: dopo l’ottima stagione con i Clippers, Danilo vuole contribuire a portare avanti la sua squadra; esperienza, mezzi e voglia sono dalla sua parte. Oltre ad Adams, occhio al tedesco Dennis Schroder: se recupererà, il play di OKC può dare man forte all’attacco (18.9 pt.-3.7 rb.-4.0 ast., 46.9% dal campo e 37.9% da tre). Non si possono non citare Gilgeous-Alexander e Nerlens Noel, che ha dimostrato ottime qualità difensive, soprattutto al rimbalzo. Menzione speciale per i vari Dort, Hamadou Diallo, Terrence Ferguson e Darius Bazley, quest’ultimo particolarmente su di giri nella bolla.

Pronostico

Non è semplice decidere quale sia la favorita tra le due. L’assenza di Westbrook pesa, ma è pur vero che Houston ha più esperienza e la mentalità giusta per vincere la serie. Quando poi tornerà ‘Beastbrook’, la bilancia, molto probabilmente, penderà a favore dei Rockets. Ma guai a dare per vinti i Thunder: in questa stagione ci hanno dato la testimonianza di essere una squadra che non si arrende mai. Chris Paul e compagni daranno del filo da torcere agli uomini di D’Antoni e, chissà, se non ci stupiranno ancora.

Appuntamento, dunque, alle 00:30 di martedì 18 per gara 1 tra OKC e Houston Rockets.

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