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10 giocatori pronti ad esplodere nella stagione NBA 2019-20

Da Jaren Jackson Jr. a Shai Gilgeous-Alexander, passando per Jonathan Isaac: ecco chi sono i dieci giovani che potrebbero esplodere nella stagione 2019-20

9. Mitchell Robinson – New York Knicks

Nonostante una offseason non esaltante, nel corso della quale il front office dei Knicks non è riuscita a firmare nessun All-Star di livello, nella stagione che sta per cominciare la franchigia della Grande Mela potrà contare sulle prestazioni di Mitchell Robinson, selezionato con la trentaseiesima scelta assoluta al Draft 2018. Nonostante non si sia iscritto ad alcun college nella stagione 2017-18, preferendo allenarsi da solo, Mitchell Robinson ha avuto un discreto impatto sul gioco dei Knicks nella sua prima stagione NBA, venendo incluso nell’All-Rookie Team grazie a medie di 7.3 punti, 6.4 rimbalzi e 2.4 stoppate in soli 20.6 minuti a partita.

Robinson ha infatti dimostrato di avere un potenziale ancora inesplorato, soprattutto in difesa. Nonostante i suoi limitati minuti, si è posizionato al quarto posto per stoppate totali (161), dietro ai soli Myles Turner, Rudy Gobert e Brook Lopez; inoltre, se proiettate su 36 minuti, le stoppate a partita diventano 4,3, il dato più alto fra tutti i giocatori NBA (1 stoppata di media in più da Myles Turner, al secondo posto). In più, è interessante notare come nelle 10 partite in cui ha giocato almeno 30 minuti ha mandato a referto medie di 12.6 punti, 13 rimbalzi, 3.4 stoppate e 1.4 palle rubate, tirando con il 69,4%. Una straordinaria efficienza e dedizione difensiva che il numero 26 dei Knicks ha messo in mostra anche in Summer League, dove con medie di 13.8 punti, 10.6 rimbalzi e 3.4 stoppate è stato incluso nel Summer Legue First Team.

Quindi, cosa aspettarsi da Mitchell Robinson nella prossima stagione, alla luce di questi numeri? Sicuramente una straordinaria efficienza negli immediati pressi del ferro (ha chiuso la Summer League con un quasi perfetto 29/34 dal campo), ottime capacità da bloccante in situazioni di pick and roll o di semplici schemi offensivi e una forte presenza difensiva. Con la partenza di Enes Kanter e DeAndre Jordan, inoltre, il classe 1998 vedrà aumentare i suoi minuti di gioco, soprattutto perché è l’unico centro “puro” rimasto a roster: ciò potrebbe far aumentare le sue statistiche (qualcosa nei pressi dei 15 punti, 11 rimbalzi e 2,5 stoppate di media a partita).

Ci sono solamente due elementi che potrebbero in qualche modo limitare l’esplosione di Robinson. Il primo è rappresentato dal numero di falli a partita: la sua media è di 3.1 falli a serata, undicesimo dato più alto della scorsa stagione, decisamente troppi considerati i 20 minuti di media, tanto da diventare 5,7 se proiettati sui 36 minuti. Il secondo problema è rappresentato dall’efficacia in lunetta: ha terminato la stagione 2018-19 con il 60% di realizzazione. I dati dell’ultima parte della regular season fanno però ben sperare: mentre prima dell’All-Star Weekend la sua percentuale si è attestata sul 51%, nella seconda parte di stagione è salita al 68,1%. Qualora dovesse perfezionarsi sotto questi due aspetti, però, Mitchell Robinson sarà un’altra sorpresa della stagione 2019-20.

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