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NBA Playoff Preview: Toronto Raptors – Cleveland Cavaliers

I Raptors sembrano essere entrati nel ‘mindset’ Playoff. Adesso arriva la prova più dura: i sopravvissuti Cavs, la bestia nera dei canades

Quando una serie Playoff si ripropone per tre stagioni consecutive, in NBA è consuetudine chiamarla una rivalry. Quanto è però definibile rivalry un matchup in cui una delle due contendenti ha dominato i due precedenti, con l’ultimo dei quali chiuso con un 4-0 netto come pochi? Il terzo atto consecutivo della sfida tra Toronto Raptors e Cleveland Cavaliers arriva però in quello che probabilmente è il momento migliore dei canadesi e peggiore della franchigia dell’Ohio, almeno da quando le due squadre si incontrarono due anni fa per la prima volta in una serie Playoff.

La squadra di Casey arriva a questa serie dopo una sfida non semplice contro i mai banali Washington Wizards: ciò che però rinforza le convinzioni dei Raps è, oltre ad aver finalmente sfatato il ‘tabù’ Gara 1 (per la prima volta nella storia della franchigia Toronto ha vinto una serie Playoff dopo aver vinto la sua Gara 1, conquistata per la seconda volta nella ventennale storia dei Raptors), la consapevolezza di aver mostrato quella solidità e affidabilità nei momenti decisivi spesso mancata nei possessi più caldi dell’era Casey ai Playoff.

Precedenti stagionali

L’imprevedibilità di questa serie è data anche dai suoi precedenti stagionali, che parlano di un 2-1 per Cleveland giunto al termine di tre partite completamente diverse tra loro. Nelle due partite giocate dopo la trade deadline che ne ha rivoluzionato il roster, Cleveland è 2-0 con entrambe le partite disputate alla ‘Q’: 132-129 il 21 marzo (video di cui sopra), la partita dei 17 assist di LeBron James, e 112-106 il 3 aprile. Il primo precedente, invece, parla di una delle sconfitte più devastanti della stagione dei Cavs: un pesantissimo -34 (133-99) aggravato dall’assenza, per i Raptors, di Lowry e Ibaka.

Contro Toronto, Cleveland ha disputato la sua migliore prestazione stagionale nel tiro da 3 (15/24 il 21 marzo), ma proprio contro i Raptors i Cavs hanno preso la minor percentuale di tiri da tre contro tutte le avversarie della Eastern Conference in stagione; altra chiave di indecifrabilità è l’utilizzo ridotto nei precedenti stagionali (solo 10 minuti nella gara del 3 aprile) della second unit dei Raptors VanVleet-Wright-Miles-Siakam-Poeltl e l’ottimo impatto, nelle tre partite, di Jose Calderon: Plus/Minus di +36 in 60’ sul parquet per l’ex Raptors.

Players to watch e chiavi tattiche

L’aver ritrovato, in Gara 6 contro Washington, Fred VanVleet – fondamentale in questa stagione come leader della migliore second unit della lega – aggiunge ai Raptors un’arma contro cui Cleveland difficilmente potrà opporre resistenza: il duello tra le due panchine, e il vantaggio che questa può dare in una sfida dove potremmo assistere a un LeBron James più stanco del solito, visto l’enorme dispendio di energie impegnato nella sofferta vittoria contro Indiana.

Serie che Cleveland ha vinto facendo segnare un curioso record: il -40 complessivo di scarto nel corso delle sette partite è il terzo passivo peggiore, per una squadra vincitrice di una serie Playoff, nella storia NBA. Nelle quattro vittorie, il leitmotiv è stato indubbiamente LeBron James: i Cavs hanno vinto le quattro partite in cui LBJ ha segnato più di 30 punti, e perso nelle tre occasioni in cui il figlio di Akron non è riuscito a mettere tale cifra a referto.

Va da se che molte delle chances dei Raptors in questa serie passano attraverso il ‘come fermare LeBron James’. Guardando ai tre precedenti stagionali, la risposta potrebbe essere iscritta alla voce ‘OG Anunoby’. Il rookie britannico ha difeso sul 23 dei Cavs per un totale di 106 possessi (contro i 57 di Pascal Siakam), e quando è stato Anunoby il principale marcatore di James, Cleveland ha tenuto un Offensive Rating di 109.4 (contro un roboante 137.6 nelle occasioni in cui altri giocatori di Toronto hanno difeso su LBJ), inferiore a quello tenuto durante la regular season (110.6, 5° in NBA): tale dato non era il prodotto di una scarsa efficienza di James (che ha tirato il 62% dal campo marcato da Anunoby), ma nel complesso Cleveland ha funzionato in maniera peggiore dal punto di vista offensivo.

Non farsi portare ripetutamente a scuola dal Re come in queste occasioni sarà fondamentale per Anunoby e i Raptors.

Dall’altra parte, una chiave potrebbe essere il matchup tra Kevin Love e Jonas Valanciunas: nei tre precedenti in regular season Cleveland ha funzionato meglio col duo James-Love in campo senza un centro di ruolo (+11 in 57’, 129 di Off Rtg) che con i due in campo con un centro – come ad esempio il redivivo, in Gara 7 contro Indiana, Tristan Thompson (+0 in 20’, 117 di Off Rtg). Il lituano ha ben figurato nella serie contro Washington, trovando quella cattiveria sotto i tabelloni spesso latitante nella post-season, ma in questa serie potrebbe rivivere quelle difficoltà e costringere Casey ad affidarsi maggiormente a quintetti smallball.

Contro Washington, per Toronto, il giocatore chiave è stato indubbiamente Kyle Lowry: l’altra metà del cielo dei Raptors ha fatto registrare un impressionante 61.2% di true shooting, portando a casa medie di tutto rispetto (17.2 punti e 8.3 assist di media nelle sei partite), ma soprattutto un ottimo rendimento difensivo contro Wall e Beal, in un minutaggio aumentato per forza di cose per l’assenza di VanVleet. La versatilità difensiva di Lowry, ma anche di giocatori come Siakam e l’ottimo Delon Wright, fondamentale in Gara 5, ha dato manforte a Toronto nei momenti decisivi della serie, e potrebbe essere cruciale anche in copertura su tutti i Cavs che non hanno il numero 23 sulla maglia.

Contro una squadra che al primo turno ha concesso all’avversaria soltanto il 26% delle conclusioni dall’arco dei 3 punti, sarà fondamentale per Cleveland ri-osservare l’ottimo impatto, avuto contro Indiana, di Kyle Korver che nella serie contro i Pacers ha preso proprio da dietro la linea dei 3 punti l’88.9% delle sue conclusioni dal campo. Il 40%, registrato su 5.7 conclusioni di media a partita, fatto segnare dall’All-Star ex Hawks dalla distanza ha tenuto in vita Cleveland e permesso di sopravvivere alla serie contro Indiana nonostante il pessimo impatto di Kevin Love (42% di effective field goal%, uno dei peggiori in assoluto nel primo turno Playoff, poco meglio di Carmelo Anthony).

Pronostico

Pronosticare il risultato finale di questa serie è compito assai arduo. L’unica cosa su cui mi sentirei di scommettere è su una vittoria di Cleveland qualora si dovesse ricorrere a un’altra Gara 7, ma prendendo come attendibili le indicazioni derivanti dal primo turno sembra veramente difficile immaginare di poter ricorrere al settimo episodio della serie: Toronto è più lunga, profonda e forte di Indiana, può giocare sulla stanchezza di James vista in Gara 7 domenica sera. È una serie che realmente potrebbe avere otto risultati diversi quasi sulla stessa probabilità, ma osando si può pensare a un ‘Raptors in 6’, con la speranza che siano sei partite belle da vedere e non uno spettacolo altalenante come visto nella serie tra Cleveland e Indiana.

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