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Cleveland Cavaliers

LeBron d’accordo con Lue sulla scelta di lasciarlo in panchina nell’ultimo quarto

The King è rimasto in panchina per larghi tratti dell’ultimo periodo della sfida di stanotte contro Milwaukee. Ma ciò non sembra avergli dato fastidio.

LeBron è senza dubbio l’uomo chiave di questi Cavs. Le 18 vittorie nelle ultime 20 partite della squadra infatti passano per gran parte da lui. The King sta tenendo medie incredibili: 28.2 pts, 8.3 reb e 9.3 ast per partita, tirando con il 57.2% dal campo e il 41% dalla linea dei 3 punti. Pienamente scontato che sia in corsa per l’MVP (Harden permettendo).

Questi fantastici numeri stridono però con la decisione di coach Tyronn Lue di panchinare il suo miglior giocatore per grandi tratti dell’ultimo quarto nella sfida di stanotte persa contro i Milwaukee Bucks per 119-116. LeBron però si dice d’accordo con la decisione del suo allenatore:

E’ stata una scelta perfetta. (…) L’inerzia, è semplice. Abbiamo iniziato il quarto quarto sotto, non mi ricordo quanto (15 punti, ndr). Avevamo l’inerzia dalla nostra parte, (i ragazzi in campo) stavano giocando bene. Dovevano continuare a stare in campo. Perchè no? Siamo tutti dei professionisti.”

LeBron si riferisce infatti al quintetto formato da Wade, Korver, Green, Thompson e Crowder in grado di recuperare 20 punti ai Bucks con dei parziali da 19-0 e poi da 24-2 che ha permesso ai Cavs di giocarsela fino all’ultimo possesso. James è poi tornato nei momenti finali della partita, segnando 9 punti negli ultimi 3 minuti e 38 secondi, compresa questa cosina qua

Nonostante la sconfitta finale, la scelta di mettere in panchina LeBron e di concedere minuti ad un quintetto senza di lui non può fare altro che giovare a tutta la squadra: in primis a James, perchè gli permette di riposare di più (37.3 minuti a partita fin’ora).
I Cavs infatti hanno il disperato bisogno di avere LBJ fresco a maggio-giugno nella corsa al Larry O’Brien Trophy e il secondo minutaggio più alto di tutta la NBA, all’età di 33 anni (proprio dopo Antetokounmpo, che di anni ne ha però 23) non è proprio il massimo della vita.
Un quintetto senza James può aiutare anche i suoi compagni, in grado così di acquisire maggior confidenza fra di loro e di poter giocare minuti importanti anche senza il loro leader indiscusso.

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