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L.A. Lakers

Risultati NBA: nella serata di Kobe cadono i Lakers. Chicago non si ferma più

Un Rozier eroico regala la vittoria ai Celtics. Tutto facile per Spurs e Rockets. Faticano moltissimo ma vincono Minnesota, Oklahoma City e Phoenix. Sconfitte per Philadelphia, Miami, New York e Portland.

(17-14) Indiana Pacers 111-112 Boston Celtics (26-7)

L’ha Oladipo per i Pac… NO.

L’ha vinta Kyrie per i Ce… NO.

L’ha vinta Terry William Rozier! Fanno 26 vittorie per i Boston Celtics, poche sudate come quella alla Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis. Negli ultimi 30 secondi accade di tutto. Sotto di 5 dopo esser stati sculacciati nel terzo quarto e l’ennesimo canestro clutch di Victor Oladipo, coach Stevens disegna al time-out. É una tripla per Kyrie: BANG! Fallo sistematico per mandare in lunetta Lance Stephenson: Born Ready glaciale, 2 su 2. 105-109 Pacers. In 4 secondi Marcus Smart ha già insaccato un layup: ne mancano 23 al termine. Time-out Indy, palla a Oladipo che viene mandato in lunetta. Anch’egli freddissimo: rimangono 4 i punti di distanza.

Si va di là: Kyrie la mette da una decina di metri abbondante a 10 secondi dal termine per il -1. Indy deve solo perdere qualche secondo, congelare la partita, prendersi cura del pallone, eddai manca poco. Invece Bogdanovic alza un inopinato campanile sul quale si fionda Rozier, che arriva un millesimo di secondo prima di Oladipo. Schiacciata della vittoria per T-Roz!

Ma non è finita qua. Ci sono ancora 1,6 secondi sul cronometro. Bogdanovic serve Oladipo, la cui preghiera da metà-campo (molto simile ad una calcistica rimessa laterale, a dire il vero) va ad un centimetro dalla retina. Ma esce, e stavolta è davvero finita. Boston Celtics di uno!

https://twitter.com/World_Wide_Wob/status/942946444012638210

Potrebbe sembrare incredibile, ma è successo qualcosa anche prima. Al Horford, ad esempio, ha spiegato pallacanestro: l’ex Hawks sfiora un’immensa tripla-doppia con 14 punti, 10 rimbalzi e 9 assist. Jayson Tatum e Jaylen Brown segnano 29 con 17 tiri combinati nella solita prestazione efficace. Fondamentale il 4 su 4 dall’arco di un Marcus Smart particolarmente preciso dalla panchina (15 punti con 5 assist), nonostante le 7 palle perse. Nuovamente fuori di testa Kyrie Irving: 30 punti con 5 su 8 dall’arco. Boston ha tirato col 61,5% dall’arco, ma solo il 57,1% dalla lunetta.

Onore delle armi ad una Indiana a tanto così dal vincerla. Con una W avrebbero scavalcato i Pistons al 4° posto ad Est: un rendimento oltre le più rosee aspettative della vigilia. Tutto ciò è stato possibile grazie ad un Victor Oladipo da urlo anche stanotte: 38 punti e 5 rimbalzi per l’ex Hoosiers, mentre è andata particolarmente bene un’altra sorpresa: Domantas Sabonis. In uscita dalla panchina, il figlio di Arvydas ha macchiato il tabellino con 18 punti e 7 rimbalzi. Visti i problemi di Myles Turner e l’incompatibilità con lo stesso, non è da escludere un suo inserimento in quintetto a breve. Altri tre Pacers, oltre a Sabonis, Oladipo e Stephenson, in doppia cifra: Thaddeus Young, Bojan Bogdanovic e Darren Collison. A volte contro questi Celtics non basta.

(25-4) Houston Rockets 120-99 Utah Jazz (14-17)

I Rockets stanno davvero esagerando. Con un ultimo quarto dominato 41 a 15 (compreso un mortifero parziale di 15-0), Houston rimonta furiosamente e riduce in brandelli Utah. Travolti dai soliti sospetti (Gordon, Capela, Harden e CP3) i Jazz perdono la sesta partita delle ultime 7: Rudy Gobert manca come l’aria (seconda di fila ai box anche per Derrick Favors). Fanno 14 di fila per i Rockets, una corazzata clamorosa, che se non ci fossero quelli là…

Coach D’Antoni riduce le rotazioni a 7 uomini (i 3 minuti di Tarik Black non si contano), ma ricava 33 punti dalla panchina da un caldissimo Eric Gordon: 12 su 18 dal campo, 7 su 12 dall’arco per l’ex Pelicans. Il miglior Plus/Minus tra i Rockets lo porta a casa Clint Capela: il lungo svizzero ha banchettato senza Gobert, portandosi a casa il ferro in più di un’occasione. Per lui il tabellino recita 24 punti (10 su 12 e un ben più sorprendente 4 su 5 ai liberi) e 20 (venti) rimbalzi, di cui 6 offensivi. Chris Paul, che da quando è tornato se non è Point God poco ci manca, flirta con una tripla-doppia al tritolo: 18 punti, 10 assist e 9 rimbalzi. Sono 15 i punti per un caldo Ariza, ben 26 quelli di Harden, pur tirando male dall’arco (4 su 12). Il Barba riesce comunque ad incidere: 6 assist e altrettanti rimbalzi, oltre ad un prezioso 10 su 10 ai liberi.

Senza i due lunghi titolari, coach Snyder si affida all’ex Fenerbache Ekpe Udoh e ad un rientrante Joe Johnson in quintetto, a fianco di Ingles, Rubio e Mitchell. Il quintetto dei Jazz ha tirato 2 su 14 dall’arco: serata decisamente no per Mitchell (6 magri punti con 7 tiri), Udoh 6 falli, Joe Johnson 12 punti con 12 tiri e nessuna bomba. Fornisce tanti agognati canestri solo Rodney Hood dalla panchina, il cui ritorno è un sollievo per i Jazz: 26 punti con 18 tiri, 5-10 da 3. Utah non è tuttavia squadra abituata a correre e i Rockets quello fanno. Se contro di loro tiri col 29,6% da 3, sei finito.

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