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Rookie Ladder – Episodio 2

Torna l’appuntamento mensile con la rubrica che mette in fila giovani rookie come se avessero rubato qualcosa in un supermercato cinese.

21 – Bam Adebayo ( ↓ 3 )

Proiettando i suoi numeri su 36 minuti, Bam-Bam sarebbe in doppia-doppia di media. Invece ha passato 7 partite novembrine in panchina, risollevandosi solo con un’eruzione da 19 punti in 18 minuti con un perfetto 7 su 7 dal campo contro i Cavs. Notevole career-high.

22 – Dwayne Bacon ( ↓ 1 )

Col rientro di Batum e una Charlotte che proprio non riesce ad ingranare, il minutaggio sta cadendo a picco. Non sorprendetevi, dunque, se nel prossimo episodio non lo vedrete più. Questa volta, però, è doveroso un omaggio ad un giocatore dal cognome succulento che solo un tale Henry Bacon ha portato così in alto. Era il 1973 e il nostro giocava 47 partite con i San Diego Conquistadores della ABA. Lacrima.

23 – Semi Ojeleye (NE)

Jesusemilore Talodabijesu Ojeleye continua una secolare tradizione NBA di nomi non-pronunciabili, ma c’è di più. Più di aver costretto alla G League coi Maine Red Claws Guerschon Yabusele. Ha sempre giocato (tutte le partite!) minuti dalla panchina di una delle migliori squadre NBA: per una 37esima scelta che dopo due anni a Duke ha giocato a SMU, per ora, va bene così.

24 – Antonio Blakeney (NE)

Ricordate tutta la merda che Ben Simmons ha spalato sul suo anno al college? Ecco. In quella LSU 2015-2016 c’era anche Antonio Blakeney, per dire quanto gli avrebbe fatto bene tornare a Baton Rouge per il terzo anno collegiale. Dichiaratosi eleggibile, invece, all’ultimo Draft, non è stato chiamato da nessuno. Chicago ne ha approfittato con un two-way contract e ora sta dominando tra panchina, garbage time e G League. Eppure è andato tre volte sopra i 10 punti.

Blakeney GIF

Coefficiente di difficoltà medio di un tiro di Blakeney: sta roba qua, che è dura addirittura da catalogare.

25 – Jordan Bell ( ↓ 10 )

Niente di personale Jordan, figurati, è che facendo la lista ti sei ritrovato qua in fondo. Nelle ultime partite ti sei tirato un po’ su, ma su cinque partite verso metà novembre passato in campo 288 secondi. Sono pochi, Jordan. Non farti mettere i piedi in testa da JaVale McGee.

26 – Sindarius Thornwell ( ↓ 2 )

Doc ci ha provato ad inserirlo in quintetto e, sicuramente non solo per colpa sua, le cose sono andate a catafascio. “Sulla maglia c’è scritto Clippers” deve aver pensato coach Rivers, quindi meglio non sfidare ancora di più la (s)fortuna e affidarsi alla lucida follia di Lou Williams e al figlioletto Austin.

27 – Brandon Paul ( ↓ 4 )

Con il rientro a pieno regime di Patty Mills gli spazi si sono già ridotti al lumicino, il prossimo ritorno di Tony Parker e successivamente quello di Kawhi Leonard rischiano di farlo sparire completamente dalle rotazioni. Decisivo a togliergli speranza il calo drastico al tiro, dal 66% al 41%. Continua a crederci Brandon.

28 – Jarrett Allen ( ↓ 15 )

Lo trovate così in basso perché un infortunio gli ha fatto salta buona parta del mese. Nel frattempo le rotazioni ai Nets continuano a variare e coach Atkinson dimostra di concedere spazio a tutti coloro che se le meritano. Se un mese fa quello da scalzare era Mozgov oggi sono Zeller e Booker che si dividono il posto da starter. Attendiamo fiduciosi credendo fortemente al potere dell’afro.

29 – Frank Mason III (N.E.)

New entry in classifica. Dal pantano Kings prova ad emergere anche Frank Mason, chiamato alla #34 lo scorso draft ed ennesima guardia che deve sgomitare per trovare minuti. Sorpassa i 7 punti e i 3 assist di media in 18 minuti scarsi di utilizzo. A novembre ha sistemato anche la difesa (103 punti concessi su 100 possessi). Atteso alla riconferma.

30 – Josh Hart ( ↓ 3 )

Resiste in classifica anche il terzo rookie per importanza dei Lakers, nonostante le cifre siano in calo un po’ tutte nel mese di novembre. Insomma, sta in classifica perché non abbiamo trovato niente di meglio da inserire. Chissà se ci sarà al prossimo giro…

Statistiche aggiornate al 30 novembre.

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