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Toronto Raptors Preview: The Ujiri Effect

I canadesi ripartono grossomodo dallo stesso gruppo della passata stagione, ma il GM Ujiri ha invocato a più riprese un cambio nella filosofia di gioco. Cosa aspettarsi dai Raptors?

Scenario Migliore

Partiamo subito col dire che, trattandosi di squadra in fase di RIcostruzione dal punto di vista tecnico, gli scenari sono due, senza via di mezzo: bene (e se funziona davvero i Raptors sono brutto cliente per tutti) o male, ma male per davvero perché come scriveva Alessandro Zullo su queste pagine “l’essere arrivati così in alto ha forse solo reso la caduta ancora più dolorosa.” (nel qual caso il primo a rischiare il posto, dopo una stagione di calma piatta sulle panchine NBA,  sarebbe Dwane Casey).

In estate, messa di fronte a un bivio, la dirigenza ha salutato senza troppi rimpianti Carroll, accasatosi ai Nets,  e Tucker, volato a Houston, trattenendo i suoi pezzi pregiati e accogliendo il già citato C.J. Miles. Se avete un po’ di familiarità con il personaggio Ujiri, sapete che nel suo vocabolario la parola rebuilding ha un’accezione del tutto sfumata e personale. Ospite al MIT Sloan Sport dello scorso marzo, a tal proposito dichiarò:

[Come franchigia] Abbiamo intrapreso un percorso del tutto peculiare cercando di sviluppare i nostri giocatori giovani in parallelo con le vittorie”

Ecco, proprio il talento giovane a disposizione dei Raptors sarà presumibilmente ago della bilancia nel determinare le sorti della franchigia “up North”, che  potrà contare su ben otto Under 25 a roster, molti dei quali giocano o hanno giocato per i Raptors 905, squadra affiliata e  vincitrice dell’ultima G-League. In Canada attendono la breakout season delle due pick al draft 2016, Poeltl e Siakam (38 le partenze in quintetto per il camerunese nella stagione d’esordio), la conferma di un sorprendente Powell – che alla luce del del prolungamento , annunciato la scorsa settimana, diventa una delle scommesse più intriganti. Inutile dirlo, rimane viva anche la speranza di poter recuperare la brillantezza smarrita del Serge Ibaka versione OKC.

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I Raptors hanno bisogno di ogni goccia rimasta di Air Congo per essere davvero competitivi.

Se tutto dovesse andare per il meglio non è da escludere una cavalcata sulla falsariga delle ultime stagioni e, dopo una regular season da 50 e più vittorie, una presenza in veste di mina vagante ai Playoff, potendo aspirare, a quel punto, anche alle Finali di Conference.

Scenario Peggiore

In estate la squadra è entrata in luxury tax per la prima volta dalla stagione 2003-2004: la possibilità di non vedere ripagati gli investimenti fatti, su tutti i rinnovi di Lowry e Ibaka, ha contorni quasi catastrofici. Lo scenario peggiore possibile è quello di un repeat di una stagione a due facce come quella passata: un cammino tanto spumeggiante in regular season quanto incerto dopo metà aprile. Inoltre un’eventuale eliminazione senza appello, magari ancora per mano dei Cavs, farebbe riapparire antichi fantasmi, aprendo una crisi tecnica di difficile soluzione, dovendo fare i conti una volta di più con il senso di incompiutezza.

Pronostico

Le predictions danno i Raptors attorno alle 50 vittorie anche nella prossima stagione (over 48,5) un quadro verosimile, soprattutto considerando l’esodo verso Ovest che ha segnato profondamente il mercato estivo. Ujiri si è detto contento di passare per underdog e, nel frattempo, ha chiamato la squadra a unire le forze nel tentativo – mai davvero abbandonato – di spodestare LeBron dal trono della Eastern. La scossa è arrivata, ora si tratta di far scattare la scintilla sul campo. Record 49-33, terzo posto a Est ed eliminazione al 2º turno dei playoff.

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