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I 10 migliori atleti Nba che si sono innamorati “tardi” del Gioco

Tanti attuali o ex campioni Nba sono nati e cresciuti con la palla a spicchi tra le mani; altrettanti si sono fatti da sé, scegliendo solo più avanti con l’età di seguire la via del Gioco e di venerarne la bellezza. Scopriamo quali sono i 10 migliori giocatori Nba arrivati in ritardo sul parquet.

8. TIM DUNCAN

Credits to: usatftw.files.wordpress.com via Google

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L’uomo franchigia dei San Antonio Spurs, la leggenda vivente chiamata Timothy Theodore Duncan, ha iniziato con la pallacanestro all’età di 14 anni. Molti conoscono già la sua storia, grazie alla straordinaria narrazione di Flavio Tranquillo (reperibile sul Web, per chi se la sia lasciata sfuggire). Tim, originario della piccola Christiansted (soli 3000 abitanti), città sita sull’isola di Saint Croix (nell’arcipelago nelle Isole Vergini), sembrava nato per cambiare la storia del nuoto, non di certo della pallacanestro. A soli 13 anni fu chiamato a far parte della selezione olimpica di nuoto che avrebbe preso parte a Barcellona 1992. Il suo cammino sembrava tracciato, ma il Fato decise di accanirsi contro di lui (non contro gli appassionati di basket, però). Due catastrofici eventi (la morte della mamma e l’abbattersi dell’uragano Hugo) lo portarono ad allontanarsi dal mondo del nuoto, per due cause diverse: la prima era che la mamma stessa lo aveva indirizzato verso quella disciplina sportiva, ed una volta deceduta lei, Timmy aveva perso motivazione; la seconda era legata all’uragano stesso, che aveva distrutto la piscina comunale di Christiansted, costringendo Timmy a dover nuotare nell’Oceano assieme agli squali per allenarsi (prospettiva che non gli non piacque particolarmente).

Nel suo caso, il deus ex-machina fu sua sorella Cheryl. Per alleviare l’enorme dolore di suo fratello, decise di regalargli un canestro ed una palla. Timmy iniziò a palleggiare nel cortile di casa sua. In quella nuova disciplina trovò sollievo, spensieratezza e metodo.

Da quel giorno non fu più possibile scollargli la palla a spicchi dalle dita, per nostra fortuna.

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