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Popovich e quella cravatta regalata al figlio di Craig Sager

Gesto straordinario di Gregg Popovich che, in occasione della partita degli Spurs ad Atlanta, ha regalato al figlio del defunto giornalista la cravatta indossata in occasione del funerale

La classe è una qualità che non si acquista da un giorno all’altro, o la si ha o non la si ha. E per l’ennesima volta – se ancora ci fosse bisogno di dimostrarlo – Gregg Popovich ha dimostrato di possederne parecchia, abbastanza per spiegare e giustificare l’amore che la maggior parte degli appassionati di NBA prova nei suoi confronti.

In occasione infatti dell’ultima partita dei suoi Spurs ad Atlanta(partita peraltro bellissima, persa dai ragazzi di Popovich solo al termine di un tempo supplementare grazie ad un immenso Paul Millsap e ad un a dir poco irriconoscibile – in senso positivo – Hardaway da 29 punti con 11-13 dal campo), il coach di San Antonio ha infatti regalato a Craig Sager Jr, figlio del compianto giornalista morto qualche giorno fa, la cravatta indossata in occasione del funerale del suo grande amico. Un gesto straordinario, esplicativo della profondità d’animo e dell’emotività del soggetto in questione, al quale Sager Jr. ha poi indirizzato un ringraziamento tramite il suo profilo Twitter.

https://twitter.com/CraigSagerJr/status/815971927214977024

Non ho avuto tempo di vederlo al funerale ma ci siamo incontrati al termine dell’ultima partita. Mi ha portato la cravatta che ha indossato al funerale e me l’ha regalata.

“Iconico, strano, un uomo meraviglioso”, così Popovich aveva descritto Craig Sager in occasione del debutto stagionale dei suoi Spurs in casa dei Golden State Warriors, partita nella quale le due franchigie avevano deciso di celebrare il giornalista fornendo delle magliette bianche con la sua immagine ai tifosi, che per l’occasione avevano quindi messo da parte le canotte di Curry e Durant. Un’amicizia bellissima quella tra il coach e Sager, fatta di interviste telegrafiche e giacche folcloristiche. Un’amicizia che mancherà a tutti gli appassionati NBA, e che, come il “colorato” giornalista di Batavia, difficilmente verrà dimenticata.

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