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Golden State Warriors

Green difende Durant: “Ha scelto il miglior business, gli stupidi non lo capiscono”

Con una presa di posizione decisa, Green difende il suo nuovo compagno di squadra, costantemente sotto attacco per la sua ormai ben nota “Decision”

Draymond Green non ci sta più; dopo un’intera offseason in cui uno degli argomenti principali (se non il principale) sul quale si sono versati fiumi d’inchiostro è stato il trasferimento di Kevin Durant ai Warriors, D-Money ha deciso di insorgere e prendere le parti del neo-collega in maniera netta.

La maggior parte dei commenti sulla ben nota questione sono stati di stampo negativo, con Paul Pierce che in ultimo ha dichiarato come la sua generazione ha avuto una mentalità più competitiva aggiungendo che OKC sarebbe potuta essere una contender pericolosa se KD fosse rimasto assieme a Westbrook e soci. 

Dopo l’ennesima stoccata Green ha ribadito il proprio punto di vista senza troppi giri di parole, rilasciando le seguenti dichiarazioni ad Anhtony Slater del Mercury News:

Voglio solo sapere quando la gente si stuferà di parlare della solita cosa. Molta gente continua a parlare, anche Paul Pierce, ma a nessuno interessa cosa tutta questa gente ha fatto o per chi lo ha fatto. C’è sempre qualcuno che deve ancora dire la sua, prendere ciò che dice Kevin e rigirarlo a suo piacimento. Nessuno si lamenta quando una persona lascia la Apple per andare a lavorare da Google; e loro non sono in competizione? Nessuno però dice niente in merito al CEO della Apple che va a lavorare per la concorrenza. Come giocatore di pallacanestro sei equiparabile a un amministratore delegato di uno specifico business, un grosso business, lo stesso Durant è un business importante da solo: e lui è il CEO di questo business.

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Quindi il fatto che abbia scelto di giocare per una squadra diversa è simile alla decisione di un CEO di cambiare ambiente di lavoro. Ma ci sono molti ragazzi in NBA che sono così stupidi che non riescono a vederla in questo modo. Non pensano in maniera saggia e consapevole in termini di business. Ogni giorno nel mondo ci sono situazioni come questa, ma nel basket invece è un problema. Se non fossi competitivo nel tuo lavoro che svolgi alla Apple, non vorresti cambiare e andare da Google? Quale sarebbe la differenza tra questo e un campo di pallacanestro? E’ comunque un lavoro da svolgere quotidianamente. Vuoi fare quello che è meglio per te, per la tua famiglia, e per la tua felicità: non si può criticare questo. Non lo capisco e non lo capirò mai. E sono pronto a scommettere il mio stipendio che non ci sono molti giocatori in questi lega più competitivi di me.

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