Durante Gara 2 la scorsa notte, a circa 5 minuti dalla fine del secondo quarto, in seguito ad uno scontro fortuito con Harrison Barnes, il numero 0 dei Cleveland Cavaliers Kevin Love è rimasto a terra per circa un minuto a causa di una botta alla nuca.
Ecco il video dello scontro:
https://www.youtube.com/watch?v=mPKec45Lj1Q
Dopo un controllo iniziale sembrava che non ci fossero ripercussioni per l’ex Timberwolves, che ha giocato alcuni dei minuti che mancavano all’intervallo e che, come riportato da coach Lue “Negli spogliatoi non ha mostrato alcun sintomo di una commozione celebrale, non ne ha parlato. Poi quando siamo rientrati nel terzo periodo al primo timeout mi sono accorto che sembrava un po’ stordito e allora l’ho fatto restare in panchina“.
Ora però, la situazione per Love e per i Cavs si fa complicata, la lega, infatti, prevede un percorso di rientro in seguito ad una commozione celebrale molto attento e severo in modo tale da evitare ulteriori problemi. Innanzitutto devono trascorrere 24 ore dagli ultimi sintomi della commozione celebrale prima di poter cominciare il percorso di rientro, successivamente il giocatore dovrà affrontare alcune prove quali cyclette, corsa, lavoro di agilità e movimenti col pallone senza compagni di squadra, dimostrando in tutti gli step di non avere problemi, altrimenti dovrà interrompere la procedura e aspettare ulteriormente. Una volta conclusi questi passaggi i Cavs avranno bisogno anche del consenso del responsabile NBA per quello che riguarda il programma di rientro sopra citato, ossia il dottor Jeffrey Kutcher.
Ad oggi non ci sono ancora tempi precisi di rientro, dato che questi variano da giocatore a giocatore. Love, che lo scorso anno era già stato costretto a saltare 3 turni completi di playoff (comprese le Finals) in seguito a problemi alla spalla, farà di tutto per accelerare al massimo i tempi, vedremo se riuscirà a tornare già per gara 3 mercoledì notte o i Cavs dovranno fare a meno di lui.
Jacopo Cigoli
@JacopoCigoli