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L.A. Clippers

Clippers vs Portland: le pagelle di gara 1

La squadra di Los Angeles conquista la prima sfida contro i Portland Trail Blazers

Partita vera soltanto fino al parziale di 11-2 con cui i Clippers chiudono il secondo quarto sul risultato di 50-42, con 0/2 da tre fino a quel momento (minor numero di tentativi in tempo in stagione). Da quel momento Portland non riesce più a ricucire concedendo 65 punti nel secondo tempo ai padroni di casa per il risultato finale di 115-95. Per la squadra dell’Oregon i Clippers di gara-1 sono apparsi un rebus senza risposta e ora toccherà al candidato al titolo di Nba Coach of the Year Terry Stotts trovare le giuste modifiche per impensierire la franchigia californiana.

LOS ANGELES CLIPPERS

Chris Paul: 8.5 Si inizia a fare sul serio e Paul entra in modalità playoff con una prestazione a tutto tondo, “sporcando” tutte le voci del tabellino che alla fine recita 28 punti con 10/19 dal campo con 11 assist, 6 rimbalzi e 2 rubate oltre che un totale controllo del ritmo gara. È il leader indiscusso di questa squadra e ancora una volta lo dimostra sul parquet dove limita la coppia Lillard-McCollum ad un 10-28 dal campo.

Blake Griffin: 8 Al termine delle regular season erano molti i dubbi sulla sua condizione fisica e mentale, oltre che sul suo ruolo in questa squadra. Dubbi che scaccia con una prestazione solida e di intensità, chiusa con una doppia-doppia da 19 punti e 12 rimbalzi. Se coinvolto nell’attacco limitando le situazioni di isolamento statico è un’arma contro cui questa Portland (e non solo lei) non ha difese.

J.J. Redick: 7.5 Costringe McCollum ad inseguirlo per tutta la sera sui blocchi tirando 7-9 da due punti nella partita oltre che giocare una solida gara anche in difesa. Segna solo una tripla, ma in serate come queste è una notizia peggiore per gli avversari. Molte delle possibilità di fare strada nei playoff per i Clippers passano dalle mani dell’ex Duke.

DeAndre Jordan: 7.5 La sua serata inizia con un airball ai liberi dopo pochi secondi che non fa ben presagire per il resto della gara. Da quel momento in poi invece domina sotto entrambe le plance trovando ben poca resistenza e portando a casa 4 stoppate a contorno di una doppia doppia d’ordinanza da 18 punti e 12 rimbalzi.

Jamal Crawford: 6.5 Il due volte Sesto Uomo dell’anno si fa notare per una serie di canestri alla sua maniera che aiutano la squadra a rimanere a contatto nel secondo quarto prima dell’allungo. Nel finale non c’è bisogno che faccia gli straordinari e lascia ad altri il palcoscenico.

Luc Mbah a Moute: 6 Per descrivere la partita del camerunese bastano due numeri: 0 tiri tentati e un plus/minus di +10. Non farà vendere biglietti ma…

Austin Rivers: 5.5 Sostituire Paul è un compito ingrato e questa sera al figlio di Doc non riesce perfettamente. Nel primo passaggio in panchina del play titolare la squadra subisce un parziale di 16-10 e parte della colpa è anche sul sostituto. Nel finale di partita fa in tempo a riempire il box delle statistiche.

Jeff Green: 5 Entra in campo e dopo pochi minuti si ritrova 3 falli sul groppone costringendo Doc Rivers a richiamarlo subito in panchina. Ritrova il campo quando ormai la partita è già decisa.

Cole Aldrich: 6.5 Non fa sentire l’assenza di Jordan nei minuti di riposo che Doc concede al suo centro e anzi si fa notare per qualche giocata di energia.

Paul Pierce: 6 Colpisce soltanto con un long-two dei suoi ma non sembra questa la serie in cui deve incedere. La sua esperienza servirà più avanti.

PORTLAND TRAIL BLAZERS

Damian Lillard: 6 Che soffrisse tremendamente questi Clippers era cosa certa già dalla regular season, cosi come è certo aspettarsi altro genere di prestazione dal numero 0 già a partire da gara2 (e ancor più quando la serie si sposterà in Oregon). Si fa trovare impreparato sulle trappole che i Clippers avevano studiato per lui (e non sempre per colpa sua) causando 4 sanguinosi turnover e nonostante gli 8 assist finali non riesce a colpire la difesa avversaria con continuità. Nella propria metà campo Paul lo punisce più volte portandolo spalle a canestro. È comunque l’unico elemento del roster ad aver giocato dei playoff da protagonista e in questa gara 1 ben si nota, se Portland rimane in partita nella prima metà è per lo più merito suo.

C.J. McCollum: 4.5 L’impatto con la post season si fa sentire e il probabile MIP della stagione è il grande assente della gara. Subisce ancor più del suo compagno di backcourt la pressione della difesa dei Clippers segnando soltanto una tripla in tutta la gara (su cinque tentativi). Nella metà campo difensiva è inoltre costretto ad inseguire Redick per tutto il parquet. Se Portland vuole allungare la serie e avere qualche possibilità di passare il turno c’è bisogno del suo aiuto.

Al-Farouq Aminu: 5.5 I Clippers lo sfidano apertamente al tiro e lui ripaga con un 2-8 da tre punti, di cui alcuni tentativi con diversi metri liberi. Si dimostra comunque utile alla causa chiudendo con una doppia doppia da 10-12 e una abnegazione totale alla squadra.

Maurice Harkless: 6 Apre entrambi i tempi facendosi trovare pronto sotto canestro finendo però con lo scomparire dal campo con il progredire dei minuti, anche per problemi di falli.

Gerald Henderson: 6.5 Il migliore dei suoi ad uscire dalla panchina, chiude con 16 punti e la sensazione di essere il rebus più grande da risolvere per la second unit dei Clippers che subisce oltremodo il suo atletismo. Da vedere se sarà in grado di dare continuità a questa prestazione.

Mason Plumlee: 4.5 Per comprendere l’importanza di Plumlee nell’attacco di Portland basti pensare che dall’All Star game ad oggi è la sola seconda partita in cui chiude con zero assist. In constante difficoltà ad inseguire gli atletici lunghi avversari, risultando anche molto falloso. I Clippers scavano il divario sotto le plance e molta responsabilità va all’ex Blue Devils.

Allen Crabbe: 5.5 Prestazione anonima anche la sua dopo esser stato una delle sorprese della stagione regolare dei Trail Blazers. Uno dei tanti che Stotts dovrà convincere che non era solo un exploit.

Chris Kaman: 6 entra a giochi già fatti e decide di scaldare un po’ gli animi con qualche fallo sopra le righe per l’Hack-a-Jordan e una spinta a Griffin.

 

Luca Mazza

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