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Elite Eight : Kentucky e Connecticut raggiungono Florida e Wisconsin alle Final Four

Il quadro delle Final Four è ora completo: in quel di Arlington, Texas, troveremo Connecticut e Kentucky oltre alle già approdate Florida e Wisconsin; in questa March Madness 2014, che si sta rivelando una delle più ricche di upset, solo una #1 quindi, Florida, è riuscita a mantenere i favori della vigilia mentre la banda Calipari, nonostante una stagione travagliata, sembra essere sbocciata definitivamente, dando credito a tutta la fanfara che l’aveva accompagnata in preseason.

UConn ribalta per l’ennesima volta i pronostici iniziali e, dopo aver eliminato Villanova ed Iowa State, abbatte la corazzata di Izzo con una prova difensiva eccelsa, trascinata nella manovra offensiva dal solito Napier, conquistando l’East Regional Final: #7 Connecticut – #4 Michigan State 60-54. Gli Huskies diventano la prima #7 ad approdare alle Final Four da quando il torneo, nel 1985, è stato esteso a 64 squadre, spinti in quest’occasione da un’incredibile cornice di pubblico, venuto dal Connecticut a New York per sostenere i ragazzi di Coach Ollie, che ha permesso loro di recuperare un deficit di 9 punti creatosi nel secondo tempo e di coronare il sogno di un viaggio in Texas per potersi giocare la possibilità di un titolo, a distanza di soli 3 anni dall’ultimo agguantato nel 2011.

Il titolo del 2011, per molti versi, è stato forse il viatico anche per questo approdo tra le ultime 4 del Grande Ballo: in quella squadra, dove a farla da padroni vi erano elementi come Jeremy Lamb e soprattutto Kemba Walker, emerse comunque la stellina di Shabazz Napier, destinato alle successive fortune degli Huskies, il quale, nonostante nel 2013, anno in cui l’NCAA ha negato a UConn la possibilità di partecipare alla post-season, avesse la possibilità e tutte le motivazioni per trasferirsi in un’altra università, prese la decisione di restare nell’ateneo che così tanta gioia gli aveva regalato con la conquista di un titolo NCAA nel suo anno da Freshman; Shabazz adesso è un Senior, unico superstite di quel titolo insieme a Niels Giffey ed alla comparsa Olander, e sulla panchina non vi è più l’idolo Jim Calhoun, al suo posto l’ex NBA Kevin Ollie, scelto proprio da Calhoun come suo successore, ma visto il cammino degli Huskies e lo stato di forma del loro leader, #1 Florida dovrà ben guardarsi dal sottovalutare i ragazzi del Connecticut. Napier, che ha sorpassato Ray Allen come quarto marcatore nella storia di Connecticut, ha realizzato 17 dei suoi 25 punti totali nel secondo tempo, mettendo a segno 3 liberi decisivi con 30.6 al termine della partita, oltre a 6 rimbalzi e 4 assist, trascinando i suoi che erano riusciti a contenere lo strapotere fisico degli Spartans, limitandone la forza a rimbalzo ( 32 a 30 per MSU ) e l’efficacia nel pitturato, con DeAndre Daniels che, pur non replicando la sfavillante prova offensiva offerta contro Iowa State ( 12 punti, 8 rimbalzi per lui questa notte ), riesce nell’intento di porre un freno al talento di Adreian Payne ( 13 punti, 9 rimbalzi ): gli Spartans non hanno risposte negli ultimi minuti per Shabazz Napier e vengono tenuti a galla dall’altro talentino Gary Harris, autore di una prova maiuscola da 22 punti ( 4-9 da 3 ), uscendo dal torneo dopo una stagione fatta di alta e bassi nella quale, comunque, pesano i tanti infortuni accorsi che non hanno dato modo a Coach Izzo, sempre uno tra i più apprezzati del panorama collegiale, di amalgamare il gruppo come avrebbe voluto; adesso ad attendere gli Huskies ci sono i Gators, reduci sì da 30 vittorie consecutive ma con lo spettro di quell’ultima sconfitta stagionale, il 2 dicembre, proprio contro UConn, vittoriosa grazie ad un jumper allo scadere di Napier. Sabato notte ci sarà da divertirsi di sicuro per tutti gli NCAA-addicted.

 

Midwest Regional Final: #8 Kentucky – #2 Michigan 75-72. I Wildcats si aggiudicano il pass per le Final Four grazie ad una prestazione convincente che non può non spaventare Wisconsin in attesa della National Semifinal di sabato prossimo, giunta a conclusione di una partita avvincente, bellissima, di quelle che solo il College Basketball può offrire: I Wildcats diventano la prima squadra con una lineup composta da soli freshmen ad arrivare alle Final Four dai tempi dei Fab Five di Michigan (il destino che simpatico umorista ) nel 1995, inoltre sono il primo team che giunge alle FF eliminando sia il campione uscente ( Louisville ) che il precedente runner-up ( Michigan ) per la gioia della Big Blue Nation, la folta schiera di supporter Wildcats che, se ad inizio anno parlava di un’annata trionfale da 40 vittorie e 0 sconfitte e a gennaio bestemmiava in ogni lingua del mondo Coach Cal, adesso ha di che essere felice, sapendo che quel seed #8 nel Midwest si è andato via via trasformando sempre più in un cavallo di Troia che ha permesso a Randle e compagni di viaggiare a fari spenti in quest’ultimo mese, con l’etichetta di una squadra incompiuta prossima ad uscire dal torneo, risvegliando forse nei ragazzi di Calipari il talento che le troppe chiacchiere e l’eccessiva confidenza avevano in parte offuscato.

L’infortunio di Cauley-Stein sembrava aver spazzato via alcune delle certezze acquisite nelle ultime partite ma ecco che, dalla panchina, spunta fuori un altro prospetto niente male come Marcus Lee ( uno dei tanti freshman McDonald All-American nel roster ), il quale da gennaio a ieri aveva messo insieme la miseria di 9 punti totali ma nel momento del bisogno ha raggranellato uno score da 10 punti e 8 rimbalzi, completando il dominio attuato da Randle ( 16 punti, 11 rimbalzi ) e Johnson sotto canestro, controllo del rimbalzo ( 35 a 24 per i ‘Cats ) che è stata la chiave di volta della partita, oltre alla fragorosa esplosione di bombe e carisma cestistico che han visto protagonisti i gemelli Harrison, Aaron più di Andrew, nel finale. Da un lato Andrew ( 8 punti, 6 assist ) armava la mano del gemello, il quale a sua volta rispondeva con una tripla nei momenti topici della partita, compresa la bomba che ha mandato i titoli di coda alla stagione dei Wolverines a 3 secondi dal termine, sparata sul 72-72 “ in da face “ a Caris LeVert, probabilmente il miglior difensore di Michigan, prima dell’ultimo, disperato, tentativo di Nik Stauskas, che esce dal torneo con l’onore delle armi ( 24 punti, massimo stagionale ), protagonista di una stagione eccellente che lo attesterà tra le chiamate al primo giro del prossimo Draft, dove, almeno lì sicuramente, la farà da padrona Kentucky con tutti ( anche se non ancora dichiaratisi eleggibili ) i suoi freshmen meraviglia, pronti adesso, prima del grande salto in NBA, a portare in trionfo Coach Calipari.

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