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NCAA Second Round Day 2 : l’upset da un miliardo di dollari e sua maestà McDermott

Si è concretizzata la prima certezza di questo pazzo torneo: Warren Buffett non avrà nessuno a cui destinare quel miliardo di dollari messo in palio per l’esatta compilazione del bracket, visto che, secondo ESPN, la sconfitta patita da #3 Duke contro #14 Mercer ( 78-71 ) non era stata pronosticata da nessuno dei partecipanti alla “corsa all’oro”, e sfiderei chiunque a livello globale a dichiarare di aver preventivato l’uscita di scena dei vari Coach K, Jabari Parker ed Hood ad opera degli alunni della Georgia. Mercer ha dimostrato tuttavia che in un torneo come quello NCAA ci sono fattori che possono essere più decisivi del talento individuale, come ad esempio l’esperienza: i Bears si sono presentati ai nastri di partenza di questo torneo con ben 7 Senior nel roster, 5 dei quali sono scesi in campo nella lineup titolare del match contro i Blue Devils; vincitori dell’Atlantic Sun Conference, ai danni della celebre “Dunk City” Florida Gulf Coast, i Bears, sono stati a contatto, anche se in leggero svantaggio, per tutto il match, fin quando, a 4:52 dal termine, una tripla di Parker li ha ricacciati a -5 da Duke ed è in quel momento che, in qualche modo, la nostra novella “Cindarella” ha avuto una scossa decisiva che l’ha portata a zittire l’attacco di Coach K fino al sussulto finale dell’ultimo minuto di gioco, quando, l’ormai sfaldata difesa Bluedevil aveva permesso ai “vecchietti” di Mercer di tirare con percentuali superiori al 50% dal campo, concretizzando una rimonta ed una vittoria che definire impensabile è eufemistico. Oltre che per il torneo, le conseguenze di questa Waterloo in salsa Duke, potrebbero cristallizzarsi in ripensamenti dell’ultimo secondo circa le possibilità di dichiararsi eleggibili al Draft di Parker ed Hood, i quali, pronti al salto tra i Pro, pensavano di chiudere la propria carriera universitaria con un diverso tipo di cammino nel torneo e prestazione singola: Parker abbandona il torneo con uno score da 14 punti e 7 rimbalzi mentre Hood con 6 punti frutto di una pessima serata al tiro, conditi da 5 assist e rimbalzi, a dispetto dei 23 punti di Sulaimon e dei 20 di Cook, che nella giornata più nera dell’anno hanno comunque alzato la propria produzione offensiva, venendo però annichiliti dalla prestazione corale dei Bears tra i quali sono da segnalare i 20 punti di Gollon, i 17 di Coursey e gli 11 punti, 5 assist e 3 rimbalzi di Langston Hall, giocatore dell’anno nell’Atlantic Sun Conference.

Ad attendere i Bears nel Third Round ci sarà #11 Tennessee, anch’essa autrice di un upset ai danni di #6 Massachusetts, il quale, a dir la verità era passibile di pronostico: dopo aver eliminato Iowa nella First Four, i Volunteers fanno macerie dei Minutemen schiantandoli 86-67, alzando i propri, temibili, scudi difensivi già nel primo tempo di gioco, chiusosi 41-22, e gestendo il vantaggio nel corso del secondo tempo; come nella partita con Iowa ad emergere sono la prestazione sotto le plance di Stokes ( 26 punti e 14 rimbalzi ) ed i 21 punti di McRae.

Pronostici rispettati nelle altre due gare della parte Midwest del tabellone: #1 Wichita State batte #16 Cal Poly  64-37 e #8 Kentucky vince contro #9 Kansas State 56-49. Mai entrata in partita Cal Poly contro gli Shockers che si limitano a quello che stanno facendo da inizio stagione: vincere senza mezzi termini e possibilità di replica. Wichita concede l’inezia di soli 13 punti nel primo tempo di gioco ed avanza al Third Round con un 35-0 di passivo vittorie/sconfitte che non può che intimorire le futuribili star del sempre più bistrattato Coach Calipari, il quale comunque, non può che gioire per il passaggio del turno, frutto, per una volta, di una prestazione di squadra che non può non impensierire gli Shockers: i Wildcats si trovavano di fronte un avversario ( Kansas State ) tutt’altro che facile ed hanno dato la sensazione di essere qualcosa di più di un semplice mucchio di giovani di belle speranze reclutate dal “Master of Recruiting” Calipari, è da segnalare lo score dell’ormai noto Randle (19 punti 15 rimbalzi ) ed i 18 punti di Aaron Harrison.

Altro upset, pronosticato quest’ultimo in sede di presentazione del bracket da me e dal collega Cabras, è accorso nel match che vedeva opporsi #12 Stephen F. Austin a #5 VCU ( 77-75 OT ): i Lumberjacks si portano avanti 36-30 nel primo tempo, prima di vedere inabissato il proprio attacco dall’intensità difensiva dei Rams di Virginia Commonwealth, la quale riesce a portarsi avanti di 4 punti nei secondi conclusivi, quando, “This is NCAA,baby..”, Haymon, a 3.6 secondi dal termine, decide di lanciare una preghiera da 3 punti subendo contemporaneamente il fallo da JeQuan Lewis… canestro, tiro libero realizzato ed overtime, dove il sangue freddo dei ‘Jacks ha permesso loro di guadagnare l’accesso al Third Round, nel quale affronteranno la storia ed il glam dell’NCAA : #4 UCLA, avanzata ai danni di #13 Tulsa ( 76-59 ); 21 punti per Jordan Adams, top scorer dei Bruins.

Il collega Cabras parlava giorni fa di un’ottima #10 Stanford, in crescita ed in grado di creare grattacapi alla non proprio solidissima #7 New Mexico, e tanto è stato: in questa sempre più pazza March Madness 2014 altro upset nella parte South del tabellone con i Cardinal che s’impongono 58-53 nella sfida con i Lobos; non bastano i 24 punti della stellina Bairstow a far rispettare il proprio seed #7, i Cardinal dominano nella percentuale ai liberi e grazie ai 23 punti di Chasson Randle avanzano al turno successivo dove affronteranno la #2 Kansas. Ancora privi dell’enfant prodige del centro area Embiid, #2 Kansas sconfigge facilmente #15 Eastern Kentucky 80-69: dopo un primo tempo terminato in parità i ragazzi di Coach Self alzano il livello del gioco e portano a casa il passaggio del turno; Wiggins, che dall’infortunio di Embiid si è fatto carico di maggiori responsabilità, risponde alle critiche di inizio stagione, e all’enfasi creata da Parker, con 19 punti, rimbalzi e 2 stoppate, ben coadiuvato dal sempre più costante Ellis ( 14 punti, 13 rimbalzi ) e dal redivivo Jamari Traylor ( 17 punti, 14 rimbalzi ). Self può ben sperare in attesa del match con Stanford al Third Round ed iniziare a prepararsi all’ eventuale, interessantissima sfida, con Syracuse.

Nessuna sorpresa negli incontri del venerdì nella parte East del tabellone: #1 Virginia domina #16 Coastal Carolina 70-59, avanzando al turno successivo dove affronterà #8 Memphis, vittoriosa 71-66 su #9 George Washington; nelle altre due gare nell’East #6 UNC rischia l’upset da parte di #11 Providence, ma due tiri liberi messi a segno da JM McAdoo a 3.6 secondi dal termine chiudono la gara sul 79-77, regalando a North Carolina il Third Round contro la sempre più temibile #3 Iowa State, la quale non ha avuto alcun problema a sbarazzarsi della #14 N.C. Central 93-75: DeAndre Kane ( 14 punti, 5 assist, 7 rimbalzi ) e compagni ( Melvin Ejim, altro draftabile, 17 punti e 8 rimbalzi ) hanno dominato la sfida e sono sembrati per lunghi tratti, davvero, la squadra più in forma del torneo ma, causa infortunio, dovranno fare a meno, da ora in avanti di una delle proprie punte di diamante, nonché top scorer nel match con N.C. Central, cioè Georges Niang, autore di 24 punti e 6 rimbalzi, costretto ad abbandonare il torneo per la rottura di un osso nel piede destro; ad onorare la sua prestazione per i Cyclones oltre allo score, è stato il rimanere in campo e segnare un paio di canestri dopo l’incidente accorsogli al piede.

Parte West del tabellone: #1 Arizona batte #16 Weber State 68-59 ed incontrerà #8 Gonzaga che ha sconfitto #9 Oklahoma State 85-77; la #6 Baylor ha eliminato col punteggio di 74-60 #11 Nebraska ed affronterà #3 Creighton che ha avuto la meglio su #14 La-Lafayette con lo score di 76-66. La strafavorita Arizona non ha avuto problemi nel suo primo match controllando l’incontro sin dall’inizio con il proprio trio di star: Nick Johnson (18 punti ), Aaron Gordon ( 16 punti, 8 rimbalzi ) e Hollis-Jefferson ( 13 punti, 4 rimbalzi ); da menzionare l’ottima prova disputata, per Weber State, da Berry, autore di 24 punti e da Bolomboy, che ha catturato ben 16 rimbalzi. In molti si aspettavano un upset da parte di Oklahoma State su Gonzaga ma i Cowboys, nonostante il sempre eccellente Marcus Smart ( 23 punti, 13 rimbalzi, 7 assist e 6 rubate ) ed un Markel Brown da 20 punti, non sono riusciti nell’impresa, subendo le migliori percentuali al tiro di Gonzaga ( 50% da 3 punti ) che ha meritamente staccato il pass per il Third Round, merito anche di un Kevin Pangos in forma strepitosa che ha timbrato 26 punti per i suoi Bulldogs. Senza storia anche l’incontro tra Baylor e Nebraska nel quale, a parere di molti, ci si poteva aspettare qualcosa in più da parte della seconda: i Bears hanno condotto il match con fare sapiente ed hanno annichilito, grazie ad un’ottima difesa, le speranze di Pettaway ( 18 punti con un deludente 0-7 da oltre l’arco ) e compagni, mostrando un gioco solido e di squadra, con ben quattro giocatori in doppia cifra. Ad attendere i Bears al varco adesso c’è Doug McDermott, che ha mostrato nell’esordio al torneo il titolo unanimemente riconosciutogli di miglior giocatore del panorama collegiale: 30 punti e 12 rimbalzi per il Senior meraviglia che sta facendo innamorare tutti gli USA dei suoi Bluejays; a nulla sono valse le dimostrazioni di classe pura di un talento che vedremo presto in NBA come Elfrid Payton, autore di 24 punti e 8 rimbalzi, che chiude ( probabilmente.. ) la sua carriera universitaria con onore, meritevole di aver trascinato LA-Lafayette al torneo, mostrando ampi sprazzi di grande basket che lo porteranno sicuramente tra le prime 20 scelte del prossimo Draft.

 

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