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NCAA Weekend: Michigan terra di conquiste, sopravvivono Duke e (ancora!) Syracuse, 39 per McDermott

Non ci sarà stato l’ All Star Game, ma non è certo mancato lo spettacolo in questo weekend di college basketball: diversi upset, alcuni finali thriller e un McDermott on fire tra gli highlight degli ultimi tre giorni.

  • Nel big match tra #3 Florida e #14 Kentucky sono i primi ad avere la meglio 69-59. Alla vigilia questa era presentata come la partita tra l’esperienza dei Gators e la giovanissima età dei ragazzi di Calipari, ma per buona parte dei primi 30′ di gioco sono stati i Wildcats a sembrare la squadra più esperta, con un’ottima difesa ed un attacco che ha potuto contrare su un Julius Randle maggiormente alla ricerca dei compagni oltre che su un ottimo Young e un Andrew Harrison forse alla sua migliore prestazione, con 20+4+4, concentratisi per la maggior parte nel secondo tempo. Florida però è stata sempre in partita soprattutto grazie alla propria difesa che ha concesso pochissimi punti su seconde occasioni (solo 8 per Kentucky contro i 17 di media) e ha costretto i Wildcats a 13 palle perse. Dopo aver toccato il -7 a 11′ dal termine Florida ha incominciato a colpire con i suoi veterani: Wilbekin è stato pressochè perfetto ai liberi (11/12), Prather ha concluso una prestazione da 24 punti con 8/9 al tiro e anche Patric Young ha messo 6 dei suoi 10 punti totali nel parziale che ha riportato i Gators avanti. Nel finale la differenza tra esperienza e giovane età si è effettivamente iniziata a vedere, esempio lampante il rimbalzo offensivo catturato da Prather tra 4 giocatori avversari nel parziale decisivo, e non ha aiutato nemmeno il tecnico preso da Calipari a 8 minuti dalla fine, momento dal quale Florida ha poi chiuso la gara con un parziale di 22-11. Per Florida prima vittoria alla Rupp Arena dal 2007 e record di ateneo con 17 vittorie consecutive.
  • Vittoria di #24 Connecticut contro #20 Memphis, 86-81 dopo un overtime. Protagonista assoluto di una partita equilibrata per tutta la sua durata è stato Shabazz Napier, autore del suo career high con 34 punti, il tutto accompagnato da 5 rimbalzi, 4 assist e 4 palle rubate. Gli Huskies hanno tirato peggio dal campo e non hanno fatto un gran lavoro a livello di rimbalzi difensivi, ma hanno concesso pochissimo in transizione a Memphis, portato i Tigers a 18 palle perse (commettendone solo 6) e dominato a livello di liberi (29 a 6 quelli realizzati).

    Con la partita pari a pochi secondi dal termine DeAndre Daniels ha stoppato Goodwin dando a Napier di dare la vittoria ai suoi: il tiro ha ballato all’interno del ferro due-tre volte prima di uscire e consegnare la partita all’overtime. Napier però ha finito dove aveva cominciato e chiuso con 6 punti e un assist nel tempo supplementare, dando ai suoi la seconda vittoria stagionale contro Memphis, prima squadra di conference a riuscire in questa impresa in 13 stagioni (ricordiamo che prima di essere nella AAC Memphis era la padrona assoluta della Conference USA)

  • Forse non lo scriveranno nei loro scouting report, che si concentreranno su aspetti più tecnico-tattici, ma una cosa è certa: nessun allenatore di Division I vuole che la propria squadra si ritrovi negli ultimi secondi di una partita contro #1 Syracuse in situazione di equilibrio. Dopo Pittsburgh ne ha avuto la riprova anche NC State: i Wolfpack, guidati dalla coppia Washington-Warren, hanno guidato per praticamente tutto il corso della partita, toccando anche il +8. Sul +1 NC State a 24” dalla fine Desmond Lee si è però palleggiato sul piede ridando la palla a Syracuse. Qui Ennis ha stranamente fatto un errore in the clutch commettendo sfondamento. Imbattibilità andata? No, perchè a 15” dal termine con la rimessa a proprio favore NC State ha buttato la palla con un passaggio disattento che è finito nelle mani di Christmas, lanciando un contropiede chiuso da CJ Fair per la vittoria finale 56-55. A quando una squadra che sappia sopravvivere al cinismo e la freddezza (oltre ad un pizzico di fortuna) degli Orange?
  • Altra squadra che ha rischiato l’upset casalingo nella ACC è #8 Duke che, nell’ultima sfida contro la rivale Maryland (dal prossimo anno nella Big Ten), è riuscita a vincere solamente negli ultimi secondi 69-67. Nel secondo tempo i Blue Devils non sono riusciti a trovare risposte per l’attacco dei Terrapins ed in particolare per Dez Wells, autore di 17 punti nel solo secondo tempo. Il 5-24 da tre non ha aiutato Duke che però ha trovato le giocate giuste negli ultimi minuti, compresa questa schiacciata di Jabari Parker per il vantaggio decisivo, ciliegina su una prestazione da 23 punti. Sull’ultimo possesso Maryland ha sfiorato l’upset con un gancio di Graham, che però è uscito dopo aver ballato sul ferro ed è stato catturato da Amile Jefferson, che ha chiuso la partita con 1-2 dalla lunetta. Finale degno di una bella rivalità anche se piuttosto sbilanciata (114 vittorie di Duke su 177 incontri).
  • Seconda vittoria stagionale di #18 Creighton contro #6 Villanova: questa volta Wragge è stato tenuto da ‘Nova a soli 5 punti con 1-2 da tre (contro i 27 con 7 triple della prima gara) e in generale ha concesso meno conclusioni dalla distanza, sebbene la precisione dei Bluejays non sia stata molto peggiore (9-15 da tre contro le 21 triple della prima sfida), ma Creighton è riuscita comunque a vincere in scioltezza, guidata da uno stratosferico Doug McDermott da 39 punti con 13/17 mettendo in mostra tutto il suo repertorio offensivo e superando Larry Bird al tredicesimo posto dei realizzatori collegiali all-time della Division I ( Larry li fece però in 3 anni e con circa 40 partite in meno). 39 sono anche i punti complessivi giunti dalla panchina, per una Creighton che ha colpito con continuità in pitturato, sfruttando i corridoi concessi dalla difesa di Villanova e portando a casa la partita 101-80. Il basket è uno sport di accoppiamenti e pochi sembrano essere migliori per Creighton e peggiori per Villanova.
  • Ottima vittoria di #21 Wisconsin che inizia la partita contro #15 Michigan ad Ann Arbor con un parziale di 16 a 6 e non si volta più indietro andando a vincere 75-62 guidata da un Frank Kaminsky alla sua prima doppia doppia con 25+11. Wisconsin ha dominato il primo tempo, costringendo Michigan a soli 19 punti con 0 assist e chiudendo il primo tempo sul 34-19. I Badgers hanno toccato anche il +18, ma Michigan con LaVert, autore di 17 dei suoi punti nel secondo tempo, è tornata a -3 prima che però ancora Kamisnky la ricacciasse a distanza con 7 punti consecutivi. Quarta vittoria consecutiva per Wisconsin che è ora 8-5 nella Big Ten dopo un orribile gennaio, 3 sconfitte nelle ultime 5 invece per Michigan, con Stauskas che sta avendo solo 10 punti di media in questa striscia negativa.
  • Iniziamo con il giro di upset: il più clamoroso è stato indubbiamente quello di Nebraska ai danni di #9 Michigan State, il tutto al Breslin Center di East Lansing. Nebraska non ha tirato bene (35% dal campo), ma meglio di Michigan State che ha tirato col 34% dal campo e il 20% da tre, commettendo 11 turnover contro i 5 di Nebraska. Walter Pitchford ha messo a segno 18 punti, ma è stato Terran Petteway a decidere la partita coi suoi 23 punti, di cui 14 giunti negli ultimi 9 minutis, tutti quelli dei Cornhuskers fino ai due liberi finali di Pitchford per chiudere la partita sul 60-51 finale. Quarta sconfitta nelle ultime sette gare per gli Spartans, che stanno soffrendo molto l’assenza di Appling in queste ultime uscite, particolarmente evidente in fase offensiva. Per Nebraska seconda vittoria esterna contro Michigan State nella propria storia.
  • Altro upset quello di Arizona State che riesce a vincere 69-66 in doppio overtime nel derby contro #2 Arizona. I Wildcats hanno giocato bene a livello difensivo e dominato a rimbalzo, con Arizona State che per rimanere a contatto ha avuto bisogno di un Jermaine Marshall (assente nella prima sfida tra le due squadre) autore di quasi la metà dei punti dei Sun Devils nei primi 25′ di gioco, ma i Wildcats hanno tirato male dal campo e ai liberi (16-30, ma Arizona State non ha fatto molto meglio con 15-26) e non hanno avuto letteralmente nessun apporto dalla panchina (0 punti con York l’unico a prendere conclusioni, ma autore di un pessimo 0-6) portando così ad una partita brutta,sporca e cattiva in cui ‘Zona non è riuscita a chiudere allo scadere del tempo regolamentare con Nick Johnson, mandando la partita all’overtime. Dopo un primo overtime piuttosto spento nel secondo i Wildcats hanno toccato il +4 a meno di due minuti dal termine, ma è lì che Marshall, dopo essere stato tenuto senza un canestro per oltre 20′ anche grazie all’ottimo lavoro di Hollis-Jefferson, è tornato quello di inizio partita, con 8 punti consecutivi che hanno dato ai Sun Devils un punto di vantaggio. Bachynski ha poi stoppato TJ McConnell sull’azione successiva, lanciando Carson in contropiede per una schiacciata in campo aperto a 1” dal termine. Nick Johnson ha poi colpito il primo ferro allo scadere permettendo ai tifosi di Arizona State di festeggiare forse la vittoria più importante della loro storia.
  • Piccola controversia sull’ultima schiacciata della partita con Carson che si è aggrappato al ferro dopo il canestro: gli arbitri avrebbero dovuto fischiare un tecnico e hanno ammesso l’errore pubblicamente: l’invasione di campo anticipata e il controllo del tempo sul cronometro hanno distratto gli arbitri da questa infrazione.
  • Non sono finiti i risultati a sorpresa, #23 SMU ha infatti perso contro Temple (alla sua seconda vittoria nella conference) 71-64: Southern Methodist ha tirato meglio e commesso meno palle perso, Temple ha però dominato a rimbalzo (38 a 25 con 12 rimbalzi offensivi contro i quattro di SMU) e i Mustangs di Larry Brown hanno sbagliato tutto il possibile ai liberi (14-26), salutando così la top 25.
  • Buona vittoria tra le mura amiche del Dean Dome per North Carolina che controlla #25 Pittsburgh per lunga parte delle ostilità grazie ad un McAdoo sempre più convincente da 24+12, Brice Johnson che ne aggiunge 13 dalla panchina ed un Paige da 5-6 dalla lunga distanza. Sul +11 a circa 8 minuti dal termine però un mix di palle perse, errori ai liberi e rimbalzi offensivi concessi hanno reso la partita equilibrata nel finale, comunque conclusosi sul 75-71 Tar Heels, ora alla sesta vittoria consecutiva e sempre più vicini alla loro versione positiva e vincente e non a quella deleteria di molte sconfitte inaspettate. Vi omaggiamo di questo volo di JP Tokoto.

 

Mid Major Watch:

 

 

  • Nel big match della Atlantic 10 tra #12 Saint Louis e VCU, sono i primi ad avere la meglio sul proprio campo e ad allungare la propria striscia di vittorie a 17, record di ateneo. I Billikens toccano anche il più 10 guidati da Evans e Jett che colpiscono alla perfezione la difesa pressing di VCU con canestri in transizione e penetra e scarica, ma VCU è squadra che vive di parziali e riesce a tornare sul 53 pari a 2′ dal termine. Saint Louis è però squadra di esperienza e non si fa prendere dal panico, mettendo a segno un parziale di 7-0 con la tripla di Rob Loe che chiude il parziale e la partita.
  • Sempre nella A-10 vittoria 67-61 di UMass su George Washington nonostante un Chaz Williams da soli 8 punti, ma è la difesa a vincere lasciando George Washington ad un misero 36% dal campo.
  • Nella sfida tra due delle Big 5 di Philadelphia Saint Joseph batte 75-64 La Salle e si tiene al terzo posto nella A-10
  • Ennesima vittoria per #4 Wichita State che fa 27-0 battendo Evansville dietro ad un’altra prestazione notevole di Ron Baker che questa volta ne firma 26.
  • Sorprendente sconfitta per Toledo che viene battuta da Eastern Michigan 65-44. Per Eastern Michigan, miglior difesa della MAC, 7 stoppate di Ridley e Toledo tenuta al 25% dal campo.
  • Importante vittoria di BYU che agguanta il secondo posto della West Coast Conference battendo per la seconda volta Saint Mary’s, nonostante uno svantaggio di anche 14 punti. I Gaels iniziano bene cercando Waldow e gli altri lunghi in pitturato e caricando BYU di falli, ma i Cougars ritrovano poi la loro verve al tiro e si riavvicinano, sebbene riescano ad agguantare il primo vantaggio dal 2-0 iniziale solo a pochi minuti dal termine. Un paio di palle perse di Kerry Carter nell’ultimo minuto consegnano la vittoria a BYU che non sbaglia dalla linea della carità nei secondi finali. La partita è stata preceduta dal ritiro della maglia di Matthew Dellavedova, miglior realizzatore nella storia di Saint Mary’s
  • Facile vittoria per New Mexico che vince 90-72 contro Nevada e ha ora un record di 19-5.
  • 40 punti e 10 rimbalzi di Billy Baron nella vittoria in triplo overtime di Canisius ai danni di Siena, riuscendo a vincere dopo aver dovuto agguantare il pareggio sia al termine dei tempi regolamentari che dei primi due overtime.
  • Manhattan tiene il passo proprio di Canisius nella MAAC con una vittoria 90-72 su Niagara.

 

Altri risultati e notizie:

 

  • Vittoria per Oregon nel derby contro Oregon State, con Joseph Young sugli scudi con 25 punti.
  • Baylor ha bisogno di tre rimbalzi offensivi per far arrivare finalmente la palla a Brady Heislip sul possesso finale della partita contro K-State che viene mandata all’overtime proprio dalla tripla di Heislip. Non basta nemmeno il primo overtime per decidere la sfida, ma nel secondo Baylor prende il largo e vince 87-73 guidata dai 20+10+12 assist e 3 rubate del play Kenny Chery.
  • Brutta sconfitta, la seconda consecutiva, per Ole Miss che perde 61-60 contro una Georgia in crescita, mettendo in serio pericolo le speranze di torneo. Georgia è guidata dalla coppia di guardie sophomore Gaines-Mann, con quest’ultimo particolarmente efficace nel procurasi i tiri liberi, mentre a Ole Miss non i 24 con 6-13 di Henderson anche perchè escludendo lui la squadra tira 13 su 46.
  • Al Littlejohn Coliseum Clemson dà battaglia a Virginia, ma ne esce sconfitta 63-58 nonostante i 24 del solito KJ McDaniels, presto sui campi NBA.
  • Vittoria convincente di #19 Texas che domina dall’inizio West Virginia anche grazie ad un Cameron Ridley dominante in pitturato e porta a casa la partita 88-71.
  • Can’t stop the Johnnies: St. John’s inizia con un parziale di 15-0 la partita contro Georgetown e non si volta più indietro, guidata dai 24 a testa di Harrison e Jordan. I Red Storm stanno incominciando a sfruttare tutto il loro potenziale a livello fisico e di talento su entrambi i lati del campo e sono ora all’ottava vittoria nelle ultime nove uscite, cominciando ad essere una squadra da possibilità di torneo, nonché la squadra più pericolosa del momento nella Big East.
  • Male Xavier che perde contro Marquette principalmente per colpa di 19 palle perse ed è ora alla quarta sconfitta nelle ultime sei. Terza vittoria consecutiva per Marquette ed entrambe le squadre con un record di 7-5 nella Big East.
  • 24 di Jordan Adams per la vittoria di UCLA su Utah, coi Bruins che iniziano ad avere nel mirino Arizona per il primo posto nella Pac 12.
  • Niente da fare per Oklahoma State che nel derby con Oklahoma sta davanti quasi tutto il secondo tempo anche grazie a 26 di Markel Brown, ma sul +3 a 2′ dal termine viene affondata da due triple consecutive di Buddy Hield e perde la sua sesta partita consecutiva.
  • Facile uscita per #7 Kansas, ancora senza Embiid, che domina 95-65 TCU con 32 punti di Perry Ellis, che TCU avesse qualche problema in difesa lo si era capito anche dalla mole di schiacciate e lay up concessi ad Ejim per i suoi 48 punti.
  • Too easy anche per Louisville che batte Rutgers 102-54
  • Vittoria un po’ più difficile del previsto per Iowa State che necessita di un Kane da 17+9+8 per battere in casa Texas Tech 70-64.
  • Altra sconfitta per LSU che perde 81-70 contro Arkansas nel giorno del ritiro della maglia di Bill Clinton da parte dei Razorbacks.
  • Vittoria 75-70 di Missouri su Tennessee tra due squadre alla ricerca disperata di vittorie per una, comunque molto difficile, partecipazione al torneo NCAA
  • Kilpatrick ne fa 28, ma Cincinnati deve faticare per sbarazzarsi di Houston: sul +2 a 3 minuti dal termine sono un paio di tripe di Ge’Lawn Guyn a consegnare la vittoria ai Bearcats, 73-62.

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