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Dallas Mavericks

Mavs, il punto di Mark Cuban

Dal blog ufficiale della squadra, blogmaverick.com, Mark Cuban, proprietario dei Dallas Mavericks, spiega, finalmente, in maniera più che abbondante quale sia il suo pensiero sulla rifondazione della squadra, cominciata nel 2011, anno in cui ha vinto il titolo.

Cuban, inoltre, ha anche postato un simpatico video, di poco più di 2 minuti, dal titolo “Lets Talk Mavs #MFFL”, sul mancato arrivo di DH12.

Il post del proprietario della franchigia texana ha inizio con le spiegazioni sul mercato post titolo, sui debiti che la dirigenza ha dovuto gestire e quindi sulla mancata partecipazione ai Playoffs di quest’anno.

Cuban spiega come mai quindi abbia deciso di non rifirmare alcuni contratti di giocatori chiave della squadra vincitrice, dicendo che la stagione del lockout, 2011/12 per intenderci, sarebbe stata troppo compressa e avrebbe causato non pochi problemi ai veterani del roster, citando Chandler, e che quindi si è preferito scegliere dei free agent che non impattassero in maniera deciso nella chimica del team, ma che risultassero fondamentali nel proseguo degli anni.

Aggiunge anche alcune differenze sostanziali che ha notato nell’arco della sua permanenza in NBA, definendo la Lega più “intelligente” rispetto al 2000 più analitica. Aggiunge anche che, comunque sia, la dirigenza ha la consapevolezza che per rifondare la squadra, si deve ripartire da Dirk Nowitzk, faro della squadra nonostante i 35 anni, ammettendo un mancato eventuale trasferimento del tedesco, è stato legato alla cultura della franchigia. “Quando prendi una squadra dal basso, e a poco a poco le fai rialzare la china, il rischio più grande che tu possa prendere è quello di cambiare la cultura della squadra stessa – scrive lo stesso Cuban – trasformandola in qualcosa che non è. Dirk rappresenta a pieno sia la nostra voglia di vincere che la nostra cultura, mandarlo via sarebbe stato un rischio troppo, troppo grosso.”

Il lunatico proprietario ammette anche la sua delusione per la mancata firma di Chris Paul prima, e Dwight Howard poi, nonostante si dica veramente soddisfatto del folto gruppo di giocatori presi per rimpiazzarli.

Jose Calderon come pointguard e Monta Ellis come guardia, rappresentano la vera front line del roster, i due che possono realmente aiutare Nowitzki a riportare in alto la squadra. Gli arrivi però anche di Dalembert, Ellington e Darris promettono ugualmente bene; infine, anche DeJuan Blair, in dirittura d’arrivo, sembra poter essere d’aiuto alla causa.

“Abbiamo giocatori che sposano il nostro modo di pensare – continua – non solo della dirigenza, ma che dell’allenatore (Rick Carlisle, ndr), con il quale ormai lavoriamo da tanto tempo e siamo in piena sintonia.”

Non rimane quindi che attendere l’inizio della stagione per verificare come la squadra reagirà a questa rifondazione; nel frattempo, possiamo solo stare a guardare.

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