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David Stern contro la strategia targata “Hack-a-Howard”: “E’ ridicolo vedere tutto questo, vorrei eliminarla”

Dwight Howard da inizio stagione è al centro di un fatto particolare, ma già visto, all’interno del campionato NBA. Le squadre che affrontano i Lakers sanno già quale strategia adottare nel caso in cui si trovino ad avere bisogno di recuperare punti, e la strategia in questione è la famosissima Hack-a-Howard: ovvero mandare sistematicamente in lunetta Dwight Howard, che in questo dall’inizio della sua nuova avventura a Los Angeles tira con una percentuale sotto il 50%. Questo tipo di tattica è vista come una sorta di ghigliottina per i Lakers stessi, i quali sono costretti a vedere molti tiri liberi sbagliati (nei momenti più importanti della partita) ed inoltre viene “spezzato” il ritmo partita ad alto contenuto di velocità che vorrebbe vedere coach Mike D’Antoni. Da un punto di vista di immagine tutto questo si ripercuote ovviamente anche sulle visualizzazioni da parte dei telespettatori che, nei momenti dell’ Hack-a-Howard, crollano vertiginosamente a causa della lunga e noiosa pausa derivante da questi continui tiri liberi. David Stern, che di immagine e marketing NBA qualcosa ne sa, negli ultimi anni ha cercato di eliminare questo tipo di tendenza (già vista ai tempi di Shaq), inserendo la famosa regola di 2 tiri liberi più il possesso di palla se il fallo viene commesso sul giocatore che non ha la palla in mano (valida solo negli ultimi 2 minuti). Durante la partita tra New Orleans Hornets e Los Angeles Lakers, Stern, ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardante tutto ciò, rivelando il fatto che in passato lui stesso ha provato ad eliminare completamente la possibilità di utilizzare questa strategia senza riuscirci:

“Avrei preferito che la regola dei 2 tiri liberi più il possesso di palla fosse stata estesa  per tutto il tempo della partita, e non solo negli ultimi 2 minuti. L’anno scorso ho visto scene , nel primo quarto di una partita, dove i giocatori di una squadra facevano falli sistematici afferrando l’avversario in qualsiasi momento del gioco ed interrompendo la partita più volte. Penso sia ridicolo tutto questo. Abbiamo davvero cercato di cambiare la regola perchè avevamo visto l’esperienza di Tiago Splitter, tutti cercavano di fargli fallo ma non era nemmeno il quarto periodo, peccato che il comitato non abbia avuto voglia di ascoltarmi. Purtroppo dobbiamo abituarci a vedere quello che vediamo perchè coloro che non voglio cambiare il regolamento mi dicono ‘Hey, perchè non imparano a tirare i liberi? Dovrebbero essere dei Pro.’

Durante la stessa intervista, uno dei giornalisti di Espn.com ha cercato di proporre una alternativa interessante riguardante i falli sistematici, cioè la possibilità (per chi li subisce) di scegliere tra due tiri liberi o la rimessa dal campo, in modo tale che le squadre avversarie non saranno più invogliate a spezzare il gioco in continuazione. La questione non sembra essere però risolvibile in tempi brevi e, come ha detto Stern, per ora dobbiamo solo abituarci aspettando un futuro migliore.

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