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Denver Nuggets

Un personaggio in cerca d’autore :Chris “Birdman” Andersen

 

Prendete un giocatore uscito da un college semi-sconosciuto nello stato del Texas (Blinn College), aggiungeteci svariati problemi con la legge e per finire considerate un corpo enorme quasi completamente ricoperto da tatuaggi. Ecco a voi Chris “Birdman” Andersen.

Personaggio alquanto pittoresco del panorama cestistico statunitense, non viene scelto al draft del 1999 e decide di muovere i primi passi tra i professionisti nel campionato cinese, precisamente con Jiangsu Dragons. Dopo una sola stagione torna negli States e approda nella lega di sviluppo americana,la D-League, difendendo i colori dei Fayetteville Patriots.

Solo nel 2001 , il buon Chris fa il suo esordio sui parquet dell’NBA con la maglia dei Denver Nuggets , prima di essere ceduto 3 anni dopo agli Hornets. Durante la sua avventura a New Orleans, iniziano i problemi con le autorità americane.

Nel gennaio del 2006, Andersen viene trovato positivo ad una delle sostanze inserite nella lista delle cosiddette droghe ricreative ed in base alle normative della NBA in materia di doping, Andersen viene espulso dalla lega per 2 anni. Nel 2008, terminato il periodo di di stop, il giocatore torna a disposizione degli Hornets ma a fine stagione verrà lasciato libero e durante l’estate decide di tornare a Denver. Nella sua 2° esperienza in Colorado, Chris di distingue per buone giocate difensive che lo portano a diventare il 2 miglior stoppatore della lega durante la stagione 2008-2009.

Nel maggio 2012 si è visto “piombare” in casa un’unità particolare della polizia della Douglas County, la Internet Crimes Against Children Unit ( la sezione che si occupa dei crimini via internet nei confronti dei minori). In seguito a questa “retata”, del quale pero’ Andersen non è stato accusato di alcun crimine , è stato rilasciato dai Denver Nuggets tramite l’Amnesty Clause e si ritrova oggi senza squadra.

Ovviamente sarà ricordato piu’ per i suoi tatuaggi che per le sue gesta sportive ,ma ci dispiace un po non vedere in campo un giocatore che comunque sia Denver che a New Orleans era divenuto un beniamino del pubblico e vogliamo ricordarlo cosi come ce lo descrivono Tranquillo e Buffa :

 

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