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Raptors, Ujiri: “Vogliamo che Lowry resti”

Il deus ex machina di Toronto lascia trasparire l’intenzione di trattenere in Ontario il numero 7 che ha dichiarato di voler uscire dal contratto

L’eliminazione dai Playoffs è ancora fresca ma i fari sono già puntati verso la prossima stagione per i Toronto Raptors, pronti ad affrontare una offseason cruciale in sede di mercato. Tutto ruota attorno a Kyle Lowry, che ha dichiarato di voler uscire dal suo contratto all’indomani della sconfitta decisiva di gara 4 delle semifinali di Conference perse al cospetto dei Cleveland Cavaliers.

Il playmaker in maglia numero 7 rinuncerà quindi alla player option da 12 milioni di dollari previsti per il 2017/2018 per sondare la free agency. Il prodotto di Villanova non ha escluso nessuna ipotesi, dal rifirmare coi Raptors a cambiare aria, magari con una franchigia della Western Conference come lasciato intendere dallo stesso Lowry.

Il nativo di Philadelphia, Pennsylvania, potrebbe strappare un nuovo accordo assai ricco, soprattutto nel caso dovesse scegliere di rimanere in Ontario. I Raptors infatti possono arrivare ad offrirgli un quinquennale da oltre 200 milioni di dollari complessivi, mentre le altre squadre possono proporgli al massimo un quadriennale attorno ai 150 milioni di dollari.

A guardare l’aspetto economico Toronto appare come principale favorita nella corsa a un Lowry-bis, ma non è detto che i soldi siano la discriminante principale nella decisione definitiva dell’ex Memphis e Houston. Il buon Kyle ha da poco compiuto 31 anni e il portafoglio non è il fattore primario: la voglia di affermarsi e conquistare un anello è tanta, che si riesca a realizzare questo scopo in Canada è difficile da immaginare in tempi brevi.

La situazione è ancora nebulosa, come confermato anche da Masai Ujiri nella conferenza stampa di fine anno. Ecco le parole del presidente delle operazioni dei Raptors.

È il nostro lavoro tentare di convincere Kyle a tornare con noi anche nella prossima stagione, è quello che vogliamo. In ogni caso è tutto nelle sue mani, noi proveremo a convincerlo a rimanere ma alla fine l’ultima parola spetta a lui. Al momento è troppo presto per sbilanciarsi da una parte o dall’altra. Sarei un fesso se oggi dicessi al 100% “rifirmeremo di sicuro Lowry” oppure “non rifirmeremo Lowry”.

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