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Damian Lillard e il paragone con Curry: “Una mancanza di rispetto, non lo voglio”

Lillard non ha apprezzato il paragone con Steph Curry effettuato direttamente da coach Steve Kerr nel tentativo di esaltare le gesta del giocatore di Portland il quale tuttavia non vuole essere comparato con nessun’altro se non sé stesso.

Lo aveva fatto capire senza troppi mezzi termini: l’esclusione dall‘All-Star Game di Toronto lo avrebbe motivato e stimolato per lavorare ancora più duramente ed ottenere risultati sempre più soddisfacenti, per lui e per i suoi tifosi. Stiamo parlando di Damian Lillard, agent zero della rediviva Portland, il quale dal verificarsi del “big snub” nei suoi confronti per quanto riguarda la gara delle stelle NBA, ha giocato a ritmi decisamente forsennati ottenendo una media post All-Star Game di 33.5 punti a partita.

Damian Lillard non solo ha letteralmente infuocato le sue prestazioni in campo, ma anche le dichiarazioni prima delle partite da disputare, dichiarazioni che questa volta hanno voluto rispondere a quello che era nato come un iniziale complimento da parte di Coach Steve Kerr che dopo la prestazione mostre di Lillard contro i suoi Warriors nella partita di fine Febbraio aveva definito Dame come lo “Steph Curry di Portland”; un’affermazione volta a sottolineare le importanti qualità di Lillard che, tuttavia, non ha interpretato bene le parole di Kerr e a distanza di quasi un mese (e proprio prima della partita contro i Warriors di questa notte) ha voluto replicare all’allenatore di Golden State. Queste e parole di Lillard, raccolte per noi da Patrick Britton di The Score:

Ho molto rispetto per Steve Kerr, ma quando ha detto che sembravo Steph Curry, non mi è proprio piaciuta come affermazione. Puo sembrare che sia un complimento, specialmente da parte sua e per ciò che voleva dire, ma non l’ho apprezzato. Se qualcuno giocasse una buona partita contro di noi non credo che coach Stotts (allenatore dei Portland Trail Blazes, ndr) verrebbe da noi a dirci “Quel giocatore sembrava Damian Lillard”. Dipende da quale angolazione si vuole vedere la cosa. Rispetto Steph Curry perché ciò che sta facendo è davvero strepitoso, ma io sono una persona completamente diversa, sono proprio un altro atleta. Quindi non venite da me a dirmi che lo sto imitando, se mi dite che sto facendo bene il mio lavoro perché voglio imitare Curry, mi state solo mancando di rispetto. Capisco che ammirate e rispettate quello che Curry sta facendo, ma non ha niente a che vedere con me: sono il padrone di me stesso”.

Niente paragoni con Curry e i Warriors (che hanno sconfitto per 128 a 112 i Blazers con 34 punti del folletto di Golden State e “solo” 17 di Lillard) per DL0, ma ciò che sta facendo e il meraviglioso sesto posto di Portland nella Western Conference è decisamente degno di ammirazione e paragoni “scomodi”.

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