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NbaReligion Midseason Awards

Metà stagione 15/16 è passata e la redazione di NbaReligion ha voluto “simulare” i riconoscimenti che la NBA consegna a fine stagione

Gregg Popovich

Credits to: http://i.cdn.turner.com

Anche la categoria destinata agli allenatori è stata piuttosto in bilico in questa prima metà di stagione, visto l’ottimo lavoro svolto, nelle rispettive panchine, da Luke Walton in vece del convalescente Steve Kerr a Golden State, da Dwane Casey nella rinata Toronto (che al momento sta cavalcando una striscia di 11 vittorie consecutive) e dal solito, inossidabile Gregg Popovich a San Antonio. Scegliamo l’ex agente della CIA, che, per inciso, meriterebbe peraltro il premio sostanzialmente ogni anno da quasi vent’anni a questa parte: ma in questo primo frangente di stagione Pop ha guidato la squadra a un eccellente 39-8 al momento di scrivere, che sarebbe quasi certamente il miglior record NBA in qualsiasi altra stagione che non avesse i Warriors addirittura a caccia del miglior record di ogni epoca. Ma ciò che rende eccezionale il lavoro di Popovich e del suo eccellente staff sono le condizioni in cui questo record è maturato, con una squadra potenzialmente fortissima dopo l’inserimento di LaMarcus Aldridge in estate, ma anche profondamente cambiata dalla passata stagione, con lo stesso Aldridge ancora in fase di rodaggio e molti elementi nuovi o con un ruolo più importante all’interno del supporting cast; questa transizione finora è risultata invece sostanzialmente indolore in termini di risultati e anche di gioco, come dimostrano i 108.9 punti di Offensive Rating (punti segnati ogni 100 possessi, terzi nella Lega) e i 94.8 di Defensive Rating (punti subiti ogni 100 possessi), in cui gli Spurs sono primissimi a oltre 4 punti in meno dai Warriors (la differenza tra le due statistiche, +14.1, è a pari merito con gli stessi Warriors ed è una delle più alte mai registrate). Insomma, Casey e Walton han sicuramente svolto un ottimo lavoro in questa prima metà di stagione, ma quanto fatto dal vecchio Pop, e la gestione dell’inserimento di Aldridge con questi risultati ottenuti, rimane qualcosa di straordinario.

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