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James Johnson: “Gli Heat mi hanno cambiato”

Dopo un paio d’anni da comprimario a Toronto, l’ala sbarcata a Miami si sta ritagliando uno spazio importante grazie all’aiuto della franchigia

James Johnson è uno dei segreti meglio celati dietro alla sorprendente rincorsa ai Playoffs nella Eastern Conference dei Miami Heat, che l’hanno accolto in estate dopo un paio di stagioni coi Toronto Raptors. L’impatto con South Beach non è stato semplice per il prodotto di Wake Forest che racconta i suoi primi mesi in Florida in un’intervista rilasciata ad Anthony Chiang del Palm Beach Post.

Il primo giorno che mi sono presentato a Miami di fronte allo staff mi hanno detto “togliti la maglietta”. Io sono rimasto un po’ perplesso ma l’ho fatto: in quel momento mi hanno scattato una foto e mi hanno detto che era per confrontare qualche mese più tardi il  prima e il dopo. Io ero rimasto stranito perché non mi era mai successo e anche un po’ imbarazzato visto che ero arrivato non troppo in forma, però ho subito percepito che ero nel posto giusto per rimettermi in forma.

Nel giro di qualche mese Johnson è passato dai 125 chilogrammi col 14.5% di massa grassa ai 108 kg attuali col 6.75% di massa grassa: un cambiamento straordinario per JJ che ora ne beneficia anche in campo visto che sta mettendo insieme i suoi migliori numeri della carriera. Finora il nativo di Cheyenne, Wyoming, sta viaggiando a 12.1 punti, 4.9 rimbalzi e 3.4 assist di media a partita col 34% al tiro dalla lunga distanza.

Johnson si sta affermando da sesto uomo come uno dei migliori della Lega in uscita dalla panchina e il merito è tutto degli Heat come riconosciuto dallo stesso Johnson nel prosieguo dell’intervista.

Mi diedero anche un Ipad dove mi fecero vedere le fotografie di alcuni giocatori, com’erano arrivati e come sono cambiati in seguito. Dei cambiamenti impressionanti che mi hanno convinto ancora di più. Ho perso ben 17 chili e mi sembra di aver acquisito nuove skills per ogni chilo perso, mi sento un altro giocatore e posso offrire un apporto diverso: se prima al massimo potevo dare 100, ora posso dare 150. Il merito è tutto della cultura che ho trovato qui: gli Heat mi hanno cambiato, non li ringrazierò mai abbastanza. La loro cultura è tangibile ogni giorno nel lavoro durante l’allenamento, prima e dopo, nello spogliatoio: ogni particolare è curato e le persone dell’organizzazione hanno piacere a condividere tutto quello che si fa.

 

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