LeBron James è stato eletto Giocatore del Mese (Febbraio) per la Eastern Conference. Letta così non una grandissima notizia, visto che stiamo parlando di quello che è probabilmente il più forte giocatore di tutti i tempi, post Michael Jordan, ma in realtà lo è.
Si perché mai nessuno ha vinto tale riconoscimento quanto il natio di Akron: con l’ultimo fanno 34 “titoli” in 74 mesi a sua disposizione. Non proprio malaccio.
Nel mese di Febbraio LeBron è sceso in campo 10 volte, contribuendo con 25.6 punti, 7.2 rimbalzi e 10.6 assist di media a partita, al record di 9-2 dei suoi Cleveland Cavaliers.
Nelle dieci partite che lo hanno visto protagonista inoltre, il prodotto da St.Vincent St.Mary High School, ha realizzato sette doppie-doppie e una tripla-doppia tirando con il 63.7% dal campo e il 57.1% dalla linea dei 3 punti.
Il 13 volte All-Star, in questo suo fantastico Febbraio, è stato l’unico giocatore della storia a segnare 20 punti di media tirando con almeno il 60% dal campo e il 50% da tre. Grazie a queste cifre assolutamente irreali, soprattutto se pensiamo all’età, al logorio e all’impiego che sta avendo in questa stagione, il secondo mese del nuovo anno sarà da ricordare anche perché, durante la partita contro i New York Knicks del 4 Febbraio, è diventato l’ottavo giocatore della storia della lega e il più giovane di sempre, a raggiungere quota 28.000 punti mentre in quella del 6 contro i Washington Wizards, dove ha segnato anche una tripla niente male per forzare l’overtime, è riuscito a sorpassare Lenny Wilkens al tredicesimo posto nella classifica all-time di assist.
Insomma, non so voi, ma io ho visto e vissuto mesi di Febbraio anche peggiori.