Se dovessimo dare un Oscar, uno solo, alla squadra “migliore” della prima parte di stagione, molti di noi assegnerebbero l’ambita statuetta agli Houston Rockets. D’accordo JamesHarden ma nessuno (dirigenti Rockets compresi) avrebbe scommesso che potessero addirittura essere accreditati come una “contender” a Ovest, vista anche la rivoluzione di staff tecnico, che ha visto l’arrivo di Mike D’Antoni come nuovo coach, e del roster, profondamente rinnovato.
Oggi però il panorama è cambiato ad Houston: i Rockets sono terzi nella Western Conference, con un record invidiabilissimo di 40-18, il Barba si sta esprimendo come mai in carriera, molti giocatori vedono nei Razzi una franchigia solida e la dirigenza si sta rendendo conto che muovendosi bene, si possono bruciare alcune tappe, rispetto all’iniziale progetto di ricostruzione.
Secondo quanto riportato da ESPN, nella figura del suo opinionista di punta Marc Stein, infatti, i Texani, dopo l’acquisizione di Lou Williams dai Los Angeles Lakers, avrebbero messo gli occhi su Iman Shumpert, ex Georgia Tech e fido scudiero del Re in quel Cleveland, dimostrando di essere entrati in modalità “vincere subito”.
In questa stagione Shumpert è sceso in campo in 51 occasioni mettendo a referto: 7.8 punti (tirando con il 42.5% da 2 e col 40.3% dalla lunga distanza), 2.9 rimbalzi e 1.5 assist a partita, dimostrandosi sempre più utile alla causa Cavaliers, soprattutto visti i ricorrenti problemi fisici di JR Smith e l’iniziale periodo di ambientamento di Kyle Korver.
Adesso la palla passa a David Griffin GM dei Cavs, che dovrà decidere se resistere alla corte serrata dei Rockets per il suo numero 4 oppure cedervi e mettere in piedi qualcosa che possa risultare efficace per la squadra dal punto di vista tecnico e allo stesso tempo soddisfacente per LeBron James, sempre desideroso di un Playmaker di riserva da affiancare a Irving, in vista della seconda parte di stagione.