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A tutto FantaBasket! 2a puntata: Le Ali

La seconda puntata di “A tutto FantaBasket” si concentra sul reparto delle Ali (o esterni, che dir si voglia). Chi prendere? Chi evitare? Su chi scommettere? Vediamolo insieme!

Dopo aver parlato della guardie nella prima puntata di “A tutto FantaBasket!” edizione seconda, oggi tratteremo il reparto delle ali (o degli esterni, come volete voi). Come da consuetudine, iniziamo subito con quelli che a nostro avviso saranno i Top della stagione 2015/16.

I TOP

Il primo posto del podio se lo aggiudica Kevin Durant. Sì lo sappiamo, KD 35 ha saltato quasi interamente la scorsa stagione a causa di in problema al piede, la sua tenuta è tutta da verificare e bisognerà fare i conti con un Russell Westbrook in evidente ascesa. Tutto vero, per carità, ma, nonostante ciò, crediamo che la prima scelta nel reparto degli esterni vada spesa su Durant. Se il giocatore dei Thunder torna quello della stagione coronata dal titolo di MVP, beh signori, c’è poco da fare, vi ritroverete in casa una macchina da punti micidiale. Durant non si limita solo ai punti, sia chiaro; nella stagione 2013/14 il nativo di Washington ha chiuso con le seguenti medie: 32 punti, 5.5 assist, 7.4 rimbalzi e 1.3 rubate a partita. Le percentuali al tiro? 50,3% dal campo, 39,1% da tre e 87,3% dalla lunetta. Torniamo indietro di un anno, al 2012/13, e andiamo a vedere le stesse percentuali di realizzazione: 51% dal campo, 41,6% da tre e 90,5% ai liberi. Che significa tutto questo? Che oltre ad essere probabilmente il miglior realizzatore della Lega, Durant è anche uno dei più efficaci al tiro, aspetto che nel fantabasket è di primaria importanza. È innegabile che vi sia un certo rischio legato al recupero dall’infortunio, ma il nostro consiglio spassionato è di puntare su KD senza esitazioni.
Il secondo nome che vi facciamo è quello di LeBron James. Abbiamo deciso di metterlo un gradino sotto solo perché a LeBron potrebbero essere risparmiate alcune partite, in modo tale da mantenerlo fresco per i playoff; cosa già fatta l’anno scorso (solo 69 partite giocate e career-low fatto registrare nella casella del minutaggio). LeBron è sempre LeBron (per carità, non vogliamo essere accusati di lesa maestà), ma crediamo che Durant sia un gradino sopra in quanto ad appetibilità da fantabasket. Il giocatore dei Cavs porta sicuramente più bonus di KD per quanto riguarda assist, rimbalzi e palle rubate (ma le medie dei due giocatori per quanto riguarda questi ultimi aspetti sono molto vicine), ma allo stesso tempo tira con percentuali inferiori dal campo, dall’arco e soprattutto dalla lunetta (74,5% contro 88,1%). LeBron è il leader dei Cavs e rimane consigliatissimo anche al fantabasket, su questo non ci piove, ma se potete scegliere tra James e Durant, vi consigliamo di puntare su quest’ultimo.

james durant

L’ultimo posto disponibile sul nostro podio virtuale se lo aggiudica Kawhi Leonard. Il numero 2 degli Spurs sa fare tutto: segnare, prendere rimbalzi, rubare palloni con le sue braccia tentacolari e tanto altro. Leonard è uno di quei giocatori universali che, sapendo fare un po’ di tutto, sono una vera e propria manna dal cielo per i fantallenatori. Cosa aspettarsi dal MVP delle Finals del 2014? 18-19 punti, 7-8 rimbalzi e almeno un paio di rubate a partita. L’unica incognita è relativa al minutaggio: quest’anno gli Spurs possono beneficiare di una panchina formidabile nel reparto degli esterni, perciò in alcune partite Popovich potrebbe decidere di concedere qualche minuto di riposo in più a Leonard. Detto ciò, Kawhi rimane assolutamente un Top: prendetelo sia nelle leghe chiuse (a meno che Durant e LeBron non siano ancora liberi, ma la vediamo dura), sia nelle leghe aperte.

I FLOP

Tyreke Evans è il primo nome a finire nella lista dei Flop. Attenzione però, lo stesso discorso fatto per Irving e Jrue Holiday nella prima puntata viene riproposto qui per il giocatore dei Pelicans. Un Evans in perfette condizioni fisiche è un giocatore straconsigliato per il fantabasket, poiché è dotato di una versatilità che in pochi altri hanno. Tuttavia, l’accostamento “perfette condizioni fisiche” e “Tyreke Evans” non regge proprio: in sei stagioni di NBA il nativo di Chester, Pennsylvania, è riuscito a superare le 65 partite giocate solo in tre occasioni. La continuità dell’anno scorso ha fatto ben sperare i tifosi dei Pelicans (79 partite giocate, delle quali 76 dall’inizio), ma la situazione è precipitata qualche giorno fa, quando Evans è stato nuovamente operato al ginocchio. Risultato? Dalle 6 alle 8 settimane di stop e prima parte di stagione compromessa.
Il secondo nome che vi sconsigliamo è quello di Thaddeus Young. Dopo un’ottima prima parte di stagione in quel di Minnesota, il 19 Febbraio 2015 Young è approdato a Brooklyn, con Kevin Garnett che ha fatto il percorso inverso. Ai Nets l’ex giocatore dei 76ers non è riuscito a confermare quanto di buono fatto nelle stagioni precedenti: sicuramente gran parte delle colpe sono sue, ma la sensazione è che, inserito in un contesto diverso, Young potrebbe rendere molto meglio di quanto non faccia ai Nets. Non sceglietelo nelle leghe aperte, mentre nelle leghe chiuse Young rappresenta una buona chiamata solo se scelto verso il 7°-9° turno (lega a 16 squadre).

young

L’ultimo nome a finire nella nostra “black list” è Josh Smith. L’ex giocatore dei Pistons è stato per anni un buonissimo giocatore per il fantabasket, grazie alla sua capacità di fare più cose sul campo (nel bene e nel male). Il suo valore si è tuttavia ridotto notevolmente con il passaggio a Los Angeles, sponda Clippers: il roster a disposizione di Doc Rivers è spaventosamente profondo, specialmente nel reparto degli esterni, dove c’è un affollamento pari a quello che trovereste a Rimini il 14 Agosto. L’appetibilità di Smith potrebbe aumentare notevolmente solo in caso di infortuni per Griffin o DeAndre Jordan (tifosi dei Clippers toccate ferro, o ciò che preferite), ma per il momento meglio lasciarlo free-agent nelle leghe aperte, mentre nelle leghe chiuse è da prendere solo con la 10°-11° chiamata.

LE SCOMMESSE

Le nostre prime due scommesse sono Paul George e Carmelo Anthony. No, non siamo ubriachi, non siamo sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e non siamo neanche impazziti del tutto (per il momento…). È ovvio che Paul George e Carmelo Anthony non possono essere considerati delle scommesse in senso lato, o almeno non nel senso nel quale intendiamo di solito la parola “scommessa” all’interno di questa rubrica. George è una scommessa nel senso puro del termine, essendo reduce da uno degli infortuni più brutti mai visti su un campo da basket. La preseason ci ha regalato un PG13 nuovo e in perfetta forma, ma non bisogna scordarsi che il giocatore dei Pacers viene da un anno di quasi-inattività, quindi non sappiamo quale potrà essere la sua tenuta atletica nel medio-lungo periodo. Anthony viene invece da un’operazione al ginocchio effettuata lo scorso febbraio, operazione che ha richiesto una lunga riabilitazione. Melo ha 31 anni e 30.266 minuti sul groppone e anche quest’anno dovrà quasi certamente rinunciare al sogno di vincere l’anello. Da lui ci si aspetta tantissimo, dovrà caricarsi nuovamente i suoi Knicks sulle spalle, ma per puntare su Anthony bisogna comunque avere del fegato, soprattutto nelle leghe chiuse.
Quindi, che fare con George e Anthony? Sono da prendere, senza alcun dubbio, però dovete mettere in conto che esiste un certo rischio nel sceglierli. Da loro ci aspettiamo comunque tanti punti, rimbalzi (soprattutto da George, che quest’anno giocherà anche da 4) e bombe da tre, oltre al ruolo di leader delle rispettive franchigie.

anthony george

Gli ultimi due nomi che inseriamo nella casella delle scommesse provengono entrambi da Detroit: Stanley Johnson ed Ersan Ilyasova. Il prodotto di Arizona vedrà parecchio il campo (diciamo appena sotto i 30 minuti) e ha dimostrato di avere un potenziale vastissimo, mentre dall’ex giocatore dei Milwaukee Bucks ci aspettiamo una grande stagione. La sensazione è che i Pistons senza Monroe (e con Ilyasova) siano meglio dei Pistons con Monroe, sia perché la convivenza tra Drummond e Monroe non era eccezionale, sia perché Ilyasova sembrerebbe adattarsi meglio agli schemi di Stan Van Gundy. Puntate su entrambi: Ilyasova è una buona chiamata nelle leghe chiuse se preso intorno alla 7°-8°, mentre Stanley Johnson potreste forse trovarlo ancora libero intorno alla 9°-10° chiamata.

stanley johnson

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