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Eurobasket 2015

L’altra faccia (quella buona)

La garra, come la chiamano gli avversari che l’Italia ha battuto due giorni fa 105-98. L’ultimo sostantivo immaginabile per ricollegarsi ad una prova degli azzurri. Poco convincenti contro l’atipica Islanda, addormentati per quel 26-13 del primo quarto contro la Turchia, la Grinta è venuta tutta fuori, come uno sfogo, contro gli iberici.

Tatticamente non sono avvenute grandi svolte, dal punto di vista difensivo l’Italia ha coperto meglio sulle transizioni. C’è più comunicazione, già dal primo quarto. Gli accoppiamenti nella propria metà campo arrivano subito.

Rodriguez tenta di spingere il contropiede, ma Gallinari e Bellinelli sono già rientrati, non c’è vantaggio per poter attaccare in superiorità, la ripartenze spagnole muoiono sul nascare.

Ironicamente, nel contenere i pick and roll italiani, la Spagna ha ripetuto i nostri stessi errori commessi sia contro l’Islanda, ma soprattutto (non) cercando di limitare i movimenti di Erden contro la Turchia. Zero intesa sui cambi, Gallinari a centro area e Fernandez che fraintende e scivola fuori in aiuto su Gallinari, cattiva lettura.

Entrare nell’attacco nei primissimi secondi, sfruttare i diversi mismatch sugli esterni( Gallinari, Belinelli, Gentile, Aradori, un back court che dà kg e centimentri a quello della Spagna) e non importa se il pick and roll centrale si ripete in loop ( piccole variazione sul tema si sono viste, più consegnati tra 4 e 5, per esempio), quello che importa è innescare i tiratori, come il Beli. Addirittura in forse la sua partenza in quintetto prima della palla due, un primo tempo in sordina con 1/6 da dietro l’arco, firma la tripla del vero punto di svolta dell’Italia.

BRAVOH Belinelli! Bravissimo Belinelli! -Bruce-

Posted by Passione Basket USA on Mercoledì 9 settembre 2015

(all the credits goes to Passione Basket USA)

Dietro l’entusiasmo del telecronista c’è la scossa che il Beli è riuscito a trasmettere, non tanto in termini performativi con i suoi 27 punti , le sei carambole ed il 78% da 3, ma per aver sprigionato l’immenso talento offensivo di squadra che tutti conoscevamo e magnificavamo prima della gara di esordio contro la Turchia, ma che non avevano ancora espresso a pieno, latente, come un vulcano che sta per eruttare.

Il fuoco in attacco è stato tenuto acceso anche ( e soprattutto) grazie a Gallinari, che ha tentato quattro tiri in meno rispetto al Beli, segnando 2 punti in più. Un coltellino svizzero che può aprire la difesa in mille modi(  da bloccante sui pick and roll, da palleggiatore, da spot up shooter, prendendo posizione spalle a canestro) e all’occorrenza creare gioco anche per gli altri.

provate ad indovinare dove passerà la palla…

In certi possessi, vedendo lo stato di  fluidità offensiva dell’Italia, era come se qualcuno tenesse legati i cinque giocatori in campo con un filo invisibile, muovendoli con maestria dall’alto e mostrando una pallacanestro scintillante.  Bargnani si è visto per la prima volta in questo Europeo sensibilmente coinvolto in difesa,mantenendo la posizione, nel cercare di contenere un Pau Gasol da 34 punti. (Anche se due o tre buoni scivolamenti non fanno “primavera”) Fondamentale dall’altra parte, appena poteva attacava Gasol, discreto difensore 1on1, ma vive di pause che il Mago ha saputo abilmente girato a suo favore.

Le palle sporcate, le stoppate di Cusin, i vari tap out per regalare extra-possessi, le legittime reazioni di rabbia alle porcherie di Rudy, sono gli altri ingredienti che hanno aiutato l’Italia a vincere-nonostante il metro arbitrale( che rivedremo più avanti)- di gruppo, coralmente.

Ad affrontare “i padroni di casa”, ieri sera, c’era una doppia preoccupazione: vederli decollare gasati dal tifo 70% teutonico e autoconvincersi che l’impresa contro la Spagna fosse un caso isolato, dettato da uno stato di grazia del terzo quarto, non riproducibile.

Le scorribande di Schröder-illegale sul primo passo contro ogni pariruolo europeo-  i canestri da sotto di Zipser e Pleiss e la classe dal mid range di Nowitzki, hanno fatto davvero credere per tre quarti e mezzo, che il capolavoro sugli Spagnoli fosse una meteora. L’ Italia è infatti opaca in attacco -mai pericolosamente sotto- rimane a contatto con i canestri di Gentile e Bargnani, Belinelli litiga con il ferro( chiuderà con 5/16 dal campo), si tiene sempre in partita, ma dà l’impressione di poter crollare da un momento all’altro.

Fischi rivedibili, quelli che i grigi hanno soffiato nelle ultime due partite dell’Italia. Una fiscalità che lascia seriamente perplessi più sui contatti sanzionati a rimbalzo e sui blocchi, che su quelli in penetrazione( dove non è sempre facile capire se il difensore abbia mantenuto o meno la posizione verticale all’interno del cilindro)

Il punto più basso si tocca a metà del terzo quarto, con il jump shot di Nowitzki del 54-45 Germania. Sul -9- nonostante il quarto e mezzo abbondante da giocare- il primo pensiero è stato: “questa è andata”.  E invece il Gallo non ci sta, subisce il fallo in entrata che farà esaurire il bonus ai tedeschi, giro in lunetta automatico ad ogni contatto. L’ennesima reazione di un Italbasket non così spumeggiante, che forza  e si sforza di rimanere a galla.

Un finale al cardiopalma tra ultimo quarto e tempo supplementare. Sempre un’altalena di buone e cattive giocate, finchè non si va dal numero 8 o dal numero 3 per trovare una soluzione. Curiosi i due canestri fotocopia di Gallinari, per sigillare la parità al termine del quarto periodo e per il sorpasso nell’overtime con 40 secondi da giocare, due tiri costruiti dal palleggio  e segnati in faccia a Zipser.

Non ci sono solo i punti dei big three( 59 combinati tra Gallinari, Belinelli e Bargnani) nella vittoria cotro i tedeschi 89-82. Nelle difficoltà emerge anche il supporting cast: i due rimbalzi consecutivi di Aradori ad un minuto dalla fine dell’overtime, il canestro del 71 pari di Cinciarini nel quarto periodo, il lay-up di Hackett prima dell’intervallo lungo, sono segnali incoraggianti.

Con la vittoria di ieri siamo ufficialmenti qualificati per gli ottavi di finali, che si giocheranno a Lille. Alle 14.20 gli Azzurri scenderanno in campo per aggiudicarsi il primo posto del girone contro la Serbia di Djordjevic, al momento imbattuta e in forma smagliante. Serbia-Italia vedrà anche uno scontro diretto tra i due migliori giocatori del gruppo B ( se non dell’intero Europeo, in termini di rendimento): Bjelica e Gallinari. Sarà interessante vedere come saranno accoppiati in difesa( difficilmente si marcheranno a vicenda per tanti minuti).

Se si dovesse perdere contro la Serbia, scivoleremmo al terzo posto( dando per scontato la vittoria della Turchia contro l’Islanda) che ci vedrebbe accoppiati agli ottavi con Israele( salvo scivoloni della Francia che fronteggia Israle stasera, alle 21.00), cliente da non sottovalutare( considerato Casspi e la mole di giocatori con pedegree Eurolega). E ammesso e non concesso che si passi ai quarti, ci troveremmo la vincente tra la prima del girone D(Grecia) e la quarta del girone C. Traendo le giuste conclusioni non è uno scenario ottimale per il percorso degli Azzurri.

Per capire quale sarà la sorte dell’Italbasket nella seconda fase del torneo, non ci resta che attendere la palla a due. Siamo Questi, rimaniamo Questi.

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