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Road to Draft 2015: Trey Lyles

A volte nello sport si costruiscono quelle che potremmo chiamare “corazzate”. Squadre inattaccabili, piene, stracolme di giocatori dal talento cristallino ed evidente. Squadre dai nomi altisonanti, in cui ogni singolo giocatore potrebbe essere l’uomo simbolo. Succede sempre, e in qualsiasi sport. Pensate al Real Madrid: tanto nel calcio, quanto nel basket, la squadra con la camiseta blanca scende sempre in campo con nomi stellari. Pensate ai Boston Celtics dell’era Bird, che potevano schierare Danny Ainge, Kevin McHale, Robert Parish, Larry Bird, e permettersi addirittura di tenere in panchina un certo Bill Walton. Quest’anno, in NCAA, un esperimento simile lo hanno tentato i Kentucky Wildcats, che hanno infarcito la squadra di futuri prospetti NBA come Karl Anthony Towns (di cui si parla anche come probabile prima scelta assoluta), Aaron e Andrew Harrison, Devin Booker, ma anche Willie Cauley-Stein, Dakari Johnson e Marcus Lee. Anche se l’esperimento non è riuscito (Kentucky è stata eliminata in Semifinale da Wisconsin, lasciando campo libero a Duke per la vittoria finale), tutti questi giovani prospetti sono pronti per partecipare alla serata del Draft, che li proietterà nella loro carriera professionistica. Oggi andremo a scoprire un altro di questi giovani campioni, un’ala forte che risponde al nome di Trey Lyles.

Trey Lyles

Il 5 novembre 1995, nella ridente cittadina canadese di Saskatoon, al centro della regione di Saskatchewan, veniva alla luce Trey Lyles. Il ragazzo mostra da subito di essere versato per lo sport, in particolare per quello con la palla a spicchi, e la crescita gli viene incontro, donandogli un corpo che, all’attuale età di 19 anni, misura quasi 2.10 m in altezza e 109 kg di peso. Un fisico niente male, che lo ha assegnato alla posizione di esterno, con preferenza per il ruolo di power forward (ma può agire anche da small forward, o da big man nello small play). Un fisico che, soprattutto, gli consente di aspirare a praticare il suo sport preferito con i migliori. Nel 2013 guida, insieme a Tyler Ennis (scelta #18 dell’NBA Draft 2014), la nazionale canadese a un sesto posto nei campionati mondiali FIBA under 19. Dopo questa esperienza internazionale, sceglie di frequentare l’ultimo anno di high school, l’anno da senior (2013-14) negli U.S.A. e, precisamente alla Arsenal Tech High School di Indianapolis. Qui si mette in mostra come uno degli uomini di punta della squadra, assommando una stagione da 23.7 pts, 12.9 rbd, 3.5 ass e 2.4 blk a partita. Grazie alla sue prestazioni maiuscole Arsenal Tech riesce a farsi largo nel campionato nazionale, arrivando infine alla vittoria finale (63-59) nel match contro la Lake Central High School. Questa stagione assolutamente fantastica, coronata dai riconoscimenti personali (McDonald’s e Parade All American e Indiana Mr. Basketball) gli frutta l’attenzione di alcuni grandi college, tra i quali spiccano Kentucky, Indiana e Louisville. Il 12 giugno del 2014 Lyles sceglie il progetto folto di talenti dei Wildcats, e si accasa alla Kentucky University. Qui vive una stagione altalenante: limitato nel minutaggio dal platoon system di coach John Calipari, seduto in panchina per infortunio nei primi exhibition game alle Bahamas, riesce a giocare nella sua posizione ideale di ala forte solo fino a dicembre, quando l’infortunio di Alex Poyhtress costringe Calipari ad inventarlo ala piccola. I suoi numeri non ne risentono eccessivamente (le medie, alla fine delle 36 partite giocate in stagione, sono 8.7 pts, 5.2 rbd e 1.1 ass, in 23 minuti di utilizzo a partita) ma ne soffre il suo gioco, e con esso la sua efficacia sul campo. Il 9 aprile 2015, insieme ai compagni di squadra Karl Anthony Towns, Aaron Harrison, Andrew Harrison, Dakari Johnson, Devin Booker e Willie Cauley-Stein decide di dichiararsi eleggibile per il Draft NBA 2015, entrando immediatamente nei sogni di molti dei GM delle franchigie della lega professionistica. Andiamo a vedere perché!

Punti Forti

Innanzitutto bisogna appuntare l’attenzione sui mezzi fisici di questo giocatore, assolutamente non trascurabili. 6.9 piedi di altezza (all’incirca 2.10 m) per 241 libbre (equivalenti a 109 kg), possiede anche un’apertura alare più che notevole di circa 7.1 piedi (2.16 m!). Un fisico imponente, insomma, che insieme a una buonissima tecnica e a un tocco educato (soprattutto nei dintorni del ferro) di avere un impressionante arsenale offensivo. Può colpire da praticamente qualsiasi posizione all’interno dell’area e con entrambe le mani, anche se dà il suo meglio sotto canestro o all’interno del pitturato, in situazione di post, e anche spalle a canestro. Il suo jumper dalla media è apprezzabile, così come i suoi jump hooks, può arrischiare persino qualche tiro da fuori. Inoltre non è costretto a tirare soltanto sugli scarichi, ma è capace di costruirsi il tiro direttamente dal palleggio. Il suo lavoro di piedi sembra essere già abbastanza raffinato, e lo ha aiutato a costruire una buona varietà di movimenti sia dal post up che dal face up. Ha anche sviluppato una più che buono spin move [il movimento che il giocatore in attacco in post up esegue per liberarsi dalla marcatura, fintando di partire da un lato per poi andare da quello opposto N.d.A.], e, soprattutto grazie ai mezzi fisici, riesce a concludere al ferro senza dover temere i contatti con gli avversari. Ha un ottima intelligenza cestistica e una buona visione di campo, è in grado di capire velocemente quando tagliare e quando allargarsi per ottenere un open shot. È anche un buon passatore, tanto dal post quanto dalla penetrazione, e inoltre ha dimostrato un ball handling assolutamente rispettabile per un lungo. In partita è sempre reattivo e accompagna ottimamente le transizioni, sia offensive che difensive della squadra. Attivissimo a rimbalzo, riesce a strapparne anche nel traffico. Ma soprattutto, la sua altezza gli permette di andare a disturbare facilmente i tiratori avversari sul perimetro, costringendoli a prendere brutti tiri. Difensivamente è versatile, e riesce a contenere senza problemi avversari in più posizioni, dalle ali piccole ai centri non particolarmente fisici. Il suo gioco è fisico, duro, soggetto a un miglioramento costante e dai margini molto ampi, soprattutto dal momento che stiamo parlando di un gran lavoratore. Insomma un giocatore a tutto tondo, capace di fare di tutto sul campo, un buonissimo prospetto per gli anni a venire.

Punti Deboli

La prima e principale delle sue debolezze sembra essere un leitmotiv nel front-court dei Wildcats, visto che anche a Towns avevamo fatto quell’appunto: manca di esplosività. Una mancanza che, se nel torneo NCAA non è stata così evidente, né debilitante, rischia di rivelarsi più pesante in NBA e di relegarlo al ruolo di stretch-4. Collegata alla poca esplosività è la velocità piuttosto scarsa, anche nei movimenti dei piedi, che spesso lo ha condannato a brutte figure difensive, o anche a perdere dei rimbalzi. La sua difesa sulla palla è stata a tratti rivedibile e non può che dover migliorare. Trova a volte seri problemi con difensori più veloci di lui, e non sempre sfrutta tutta la forza che il suo fisico straordinario gli mette a disposizione. Non è certamente un atleta devastante, e non è noto per le sue abilità di rim protector o di stoppatore, anzi, al contrario quell’aspetto del suo gioco è assolutamente da rettificare. Attualmente non è un buon difensore individuale. Le sue percentuali dalla linea dei tre punti non sono un granché (13% nell’ultima stagione NCAA), a dimostrare che il tiro da fuori non è esattamente il suo pezzo forte. In definitiva fa molte cose sul campo, ma nessuna a un livello da élite. Certo l’allenamento potrà sopperire a queste mancanze, ma bisognerà cominciare a mettersi a lavorare subito.

Prospettive

In conclusione possiamo dire che Trey Lyles è un ottimo prospetto che, limitato dal grandissimo potenziale della squadra di cui faceva parte, non ha ancora potuto mostrare tutto quello di cui è capace. Nonostante questo gli osservatori NBA ne conoscono il potenziale, e sicuramente lo sapranno valutare correttamente in sede di Draft. Attualmente le migliori previsioni per lui lo vedono scelto di poco dentro o di poco fuori dalla Lottery, tra la scelta #15 (appartenente agli Atlanta Hawks) e la #17 (dei Milwaukee Bucks). Essenzialmente un lungo con le sue spiccate caratteristiche offensive potrebbe far comodo (e gola) a qualsiasi squadra, a partire dai Miami Heat (che scelgono alla #10), che non dispongono di grandi alternative a Chris Bosh e Hassan Whiteside, fino proprio ai Bucks, che, dopo l’addio di Larry Sanders hanno bisogno di rimpolpare la front-line. Con tutta probabilità Lyles non troverà moltissimo spazio da subito in NBA, ma avrà bisogno di poco tempo per emergere. Nonostante il suo fisico ricordi particolarmente da vicino Josh McRoberts (stessa altezza, quasi stesso peso, pressoché identico il wingspan), sicuramente possiamo sbilanciarci ad affermare che la sua carriera sarà migliore del prodotto di Duke, ex Charlotte Hornets e Miami Heat. I paragoni che si fanno dall’altra parte dell’oceano coinvolgono soprattutto il nome di Carlos Boozer, che, preso nell’edizione degli Utah Jazz, è un obiettivo più che lusinghiero. Insomma, probabilmente Trey Lyles non sarà mai una star della lega, ma può diventare un solido titolare, aspirando ad avere molto spazio e minuti sul parquet in qualsiasi squadra decida di selezionarlo al Draft. Quella notte, per lui, si aprirà un nuovo capitolo. Da quel momento avrà il suo futuro in mano.

https://www.youtube.com/watch?v=LfbcLtIG7_A

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