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Esclusiva NbaReligion: Intervista all’insider NBA Zeno Pisani

La stagione NBA è ai blocchi di partenza in attesa dell’ufficiale tip-off che si verificherà Lunedì 28 Ottobre in quel di San Antonio dove gli Spurs ospitano, in un derby tutto texano, i Dallas Mavericks. Quello che molti tifosi italiani non sanno è che in questo fantastico mondo a stelle e strisce ci sono diversi giornalisti italiani di alto livello, uno su tutti è Zeno Pisani (twitter: @ZenoPisani), insider NBA d’eccellenza per Gazzetta dello Sport e Rivista NBA, che ha accettato di rilasciare una intervista con noi colma di spunti interessanti. Zeno vive a Los Angeles e si occupa principalmente (ovviamente) di Lakers e Clippers, proprio per questo le nostre domande sono totalmente indirizzate verso le due franchigie californiane.

1) Sei sempre molto critico con il duo Buss/Kupchack. Da insider, chi vedresti bene ai Lakers? Ci sono possibilità nel medio periodo di un cambio che inevitabilmente coinvolgerebbe anche la proprietà?
Difficile non esserlo in questo momento, su Jim Buss è fin troppo facile sparare addosso e la direzione che i Lakers stanno prendendo è grazie a lui. Oltre a quello che si vede ci sono tante piccole cose che lo fanno un “padrone” sbagliato ad inziare dai rapporti personali con il resto dello staff, dalle scelte sempre contro logica (vedi allenatori con il trittico Tomjanovic,Brown, D’Antoni) e dalla sua non presenza.  Mi lascia sorpresa la posizione di Jeanie, che, da vittima adesso sta passando nella parte di quella che non riesce a imporsi, e inziano a sorgere dubbi anche sulla sua capacità di giudizio.
Kup è un ottimo gm, un uomo di basket come pochi ma manca di personalità, resta un bravo soldato. Non è quello che prende sotto controllo la situazione, senza andare tanto lontano non è Doc Rivers per intendersi. Così è il suo carattere e, nonostante la sua esperienza, vedo che fatica a emergere da una situazione difficile come sono i Lakers in questo momento. Allo stesso tempo comunque è impossibile che i Lakers vengano venduti, non vedo per quale motivo (purtroppo).
2) Sappiamo che hai spesso avuto un rapporto privilegiato coi coach Lakers. Con D’Antoni avevi un doppio colloquio mensile. Prima con Brown c’era Messina, prima ancora Shaw con Phil Jackson. Hai già incontrato Byron Scott? In ogni caso che impressione ti ha dato il suo arrivo?
Sempre difficile dare un giudizio riguardo i due anni di D’Antoni ai Lak, nel primo ha sbagliato tanto nel secondo i troppi infortuni hanno impedito di lavorare. Che non fosse la persona giusta al momento giusto lo si era comunque capito nella notte in cui Jim ha deciso per l’ex Olimpia al posto di Jacks…..Byron Scott è sempre stato, fin dall’inizio, la scelta di scorta per i Lakers, diventata la prima quando sono stati falliti tutti gli obbiettivi estivi. Da giocatore, dopo Magic, era il mio preferito in era showtime, da allenatore non mi  ha mai convinto più di tanto. Ho avuto modo di vederlo all’opera queste prime due settimane e ha fatto quello che andava fatto per dare una scossa all’ambiente: approccio rigido alla Riley e, fin ad ora, il 90% dell’allenamento sta vertendo sulla difesa. Non mi convince come allena in partita, parla poco, poche emozioni, time out asciutti. Non penso che per uno come Randle, per esempio, che ha bisogno di una guida vocale, sia l’approccio giusto.  Spero di sbagliarmi.
Nella partita giocata domenica scorsa contro Golden State il lungo si è girato due-tre volte verso la panchina spaesato per cercare lumi. Il problema è che a quel punto Kobe si sente intitolato a parlare, ed è l’inzio della fine…..
3) Per i Lakers quali sono gli aspetti (tecnici e non) che Byron Scott dovrà curare nel cercare di risollevare le loro sorti?
Per i primi due mesi trovare qualcuno che giochi ala piccola e che possa in campo rimpiazzare il volume di gioco che creava Young. Poi difesa, difesa, difesa. Se ne è vista talmente poca negli ultimi anni, e se ne è vista poca anche nelle prime partite di prestagione, che ormai nessuno si ricorda cosa sia. Siamo a due poli opposti rispetto a chi l’ha preceduto e confrontare il numero dei tentativi da 3 a fine anno, rispetto alla gestione D’Antoni,  sarà una cosa divertente. Scott non vuole il tiro da tre, vuole attaccare il ferro, sfruttare sempre il post e usare il tiro dalla media.
Premesso questo, la parte più divertente dell’ inizio di stagione sono gli attacchi che Snoop Dogg che sta rivolgendo verso Iggy Azalea, fidanzata di Nick Young, in tutte le maniere possibili, con Swaggy P che affannosamente tenta di fare da scudo. Il che è tutto dire….

4) Jeremy Lin, inserito in un contesto stimolante (al momento più fuori che dentro al campo) come quello di Los Angeles, può tornare ai livello dell’ormai famosa ‘Linsanity’? E al tempo proprio della ‘Linsanity’, quanto c’era di basket e quanto di gonfiore mediatico?

Resta un giocatore con chiari pregi e ancora più chiari difetti. Lin è il primo a dire che la Linsanity è stato un perido particolare, generato da tanti piccoli fattori incredibilmente concomitanti e da un onda emotiva che dal giocatore ha coivolto tutti.
Abbiamo un atleta solido, buono in penetrazione e nell’attaccare gli spazi, con tiro da fuori che va più che viene, con limiti nella gestione del pallone, ma che in certe partite darà la scossa giusta. Se riuscisse a dare continuità al suo gioco farebbe un salto notevole. Per il resto persona squisita, un piacere ascoltarlo e parlare con lui nelle interviste, diverso da gli altri.
A contorno c’è stata l’immancabile invasione gialla fra i media che non vedevo così pimpanti dai tempi, gloriosi, di Sun Yue. Sempre divertente vedere l’idolatrazione, quasi isterica, con la quale la stampa asiatica segue i loro rappresentati. Diverse culture.

5) Se lo chiedono un po’ tutti i tifosi Lakers e non solo: Kobe Bryant riuscirà prima o poi a vincere il sesto e, se si, entro quando?

Se vogliamo sognare diciamo di si, se vogliamo essere realisti diciamo di no. Il contratto pesante dato dal duo e forzato da Pelinka, chiude ogni possibile speranza. In tanti fanno confusione e pensano che il nuovo accordo televisivo e l’aumento del cap “ammortizzi” il contratto di Kobe. La realtà è purtroppo un’altra perchè l’aumento del cap entrerà in vigore quando scade Kobe, nel 2016. Solo a quel punto Bryant avrà concrete speranze di vincere un anello se vuole ancora giocare, e lo farà, e se Pelinka non vorrà ancora tenere i Lakers sotto scacco.
Mancano due superstar vicine che devono essere prese sul mercato o con gli scambi.

6) I Lakers puntano forte al prossimo mercato dei free agent: tenendo conto che Kevin Love quasi di certo rinnoverà, chi vedresti bene in gialloviola?

Love era il matrimonio perfetto e se i Lakers avessero pescato una delle prime 3 scelte questa partiva con il diretto verso nord per il lungo di Minnesota. Va molto di moda il “ritorno a casa” spero che uno dei grandi losangelini prima o poi segua questo esempio ( e ce ne sono tanti di forti in giro). Riguardo i grossi nomi delle prossime estati Durant per me difficile per tanti motivi, possibilità su Westbrook con tutti i pro e contro che un giocatore così ti puo’ dare. Ma a questo punto è un problema di “immagine” più che altro. I Lakers hanno bisogno di una star da mettere in roster dopo essere stati umiliati negli ultimi due mercati. I soldi che venivano offerti a Melo non rispecchiavano il valore tecnico ma rispecchiavano l’importanza strategica. Serve qualcuno da cui rincominciare la ricostruzione, una nuova faccia della franchigia.

7) Passando ai Clippers…. Secondo una tua visione i Clippers son pronti a poter competere per il titolo o no? Quali sono le convinzioni dell’ambiente in merito ad una possibile corsa al titolo? In caso negativo: cosa manca ai Clippers?

Manca un ala piccola e le indicazioni di Rivers che in in preaseson sta ruotando tutti gli uomini possibili a ricerca dell’assetto migliore ci dicono che quella è la posizione debole. La scelta a sorpresa di Pierce ha lasciato un vuoto che proveranno a colmare con qualche scambio ma riscia di essere un tallone d’achille pesante. Per il resto quadra da final four a ovest con Hawes che sarà utilissimo e cambierà tanto. Se ci si vuole divertire a L.A. e si vuole andare a vedere del buon basket l’indirizzo giusto, duro ammetterlo, è quello dei cugini. Il ritorno di Sam Cassel, icona Clips, in panchina e le sue storie nel prepartita dove non nega una parola a nessuno saranno il lato divertente

8) Hai incontrato Ballmer? Come lo giudichi e cosa può portare il suo arrivo alla franchigia di Los Angeles?

Ho “coperto” la sua presenzatazione allo Staples e la successiva conferenza stampa, poi sono andato all’evento che ha organizzato agli Universal studios per i season ticket holder . Sempre uno show nello show. Personaggio rubato dalla WWE, un wrestler nei modi di parlare, gesticolare e agire. Simpatico e divertente e sicuramente si farà notare, aspetto di vederlo alle prime partite di stagione per osservare come si comporta. I mailigni sperano che non faccia ai Clips quello che ha fatto alla Microsoft, dove è ricordato per non essere stato capace di riconsocere la forza dei tablet e dell’iphone, sbagliando totalmente stategia. In realtà la gestione pallacanestro è nelle salde mani di Rivers quindi non ci dovrebbero essere contaminazioni alla Buss. Intanto, pur rifiutando fortemente i paragoni con Cuban, ha deciso di sedersi per tutta la stagione esattamente nella posizione che il proprietario dei Mavs occupa: ovvero lato canestro viciano alla panchina.

9) Classica domanda d’inizio stagione: ci puoi dare un giudizio sul mercato Lakers e Clippers?

Lakers han fatto la cosa giusta, l’unica che potevan fare dopo aver fallito gli obbiettivi principali: mettere insieme una squadra comunque presentabile, perchè a LA e con tutto quello che fai pagare non puoi permetterti un anno orribile, ma destinata ad essere rotta e smontata stile Lego a fine anno per motivi saliari. Ci sarebbe da aprire un discorso su come mai i Lakers non attraggono più free agent ma perderemo troppo tempo. All’interno di questa operazione per “blindare” il salary, Jordan Hill ha vinto letteralmente la lotteria ricevendo un contratto insiensato per il suo valore. Magie del salary. Premesso questo, in un mondo ideale dovremo fare pietà in modo da avere alte possibilità di pescare una delle prime 5 scelte, altrimenti il fallimento sarebbe doppio, perchè la nostra pick (alta) andrà ai Suns nell’ambito dell’affare Nash.
Clippers erano attesi, da tutti, ad un matrimonio perfetto con Paul Pierce ma…………all’ultimo momento non si son presentati all’altare andando a investire tutto su Hawes. Sorpresa perchè con Barnes non vai da nessuna parte. Rivers obbietterebbe dicendo che di ali piccole in Nba ne trova quante vuole mentre lunghi di valore non ce ne sono e avere Hawes che puo’ dare riposo a Blake e Jordan (cosa che è mancata in questi anni) e che apre il campo tirando così bene sarà la chiave. Sicuramente vero.
Mi aspetto comunque tutte e due le squadre molto ma molto attive nel cercare trade.
10) Capitolo NCAA: come vedi UCLA quest’anno e dove possono arrivare per te?
Edizione non da prima pagina questa dei Bruins che han perso 3 giocatori come Andrson, LaVine e Adams al primo giro. La stella è Norman Powell, l’unico con potenziale Nba nel roster attuale. Siamo buoni a livello di primi sei, poi faccio fatica a trovare talento, e contraramente agli anni passati abbiamo buona profondità fra i lunghi (Welsh e Looney posson fare bene) ma poco fra le guardie. La perdita di Jonah Bolden, dichiarato inelegibile dall’Ncaa, è stato un brutto colpo perchè era uno dei freshman di impatto su cui Alford contava. Amo fare i pronostici: dico per la Pac12 Arizona su tutti poi Utah e noi con Colorado a giocarci il terzo posto. 
 
11) Ultima domanda, passiamo per San Antonio: l’arrivo di Ettore Messina agli Spurs può essere visto in chiave positiva per quanto riguarda un possibile passaggio di testimone una volta che Gregg Popovich deciderà di ritirarsi? (l’anno scorso disse che smetterà quando Duncan lascerà l’NBA). Ci sono speranze, secondo te, di vederlo su una panchina NBA da head-coach in futuro?
Sono legato con Messina da molti anni e so quanto era forte il suo desiderio di tornare in Nba. Con San Antonio il matrimonio era annunciato dalla scorsa estate quando Pop, perse le finali, ha provato ad avere subito l’allenatore italiano. Operazione che non è andata a buon fine per vari motivi, fra cui la tempistica, ma era un invito aperto per l’anno dopo che si è ovviamente concretizzato. Marks è stato messo in panchina per tenere caldo il posto per Ettore. Raccontro un retroscena: anche Brooklin era interessata all’allenatore italiano e quando Hollins si è isediato in estate una delle prime telefonate che ha fatto sono state con il prefisso +39 davanti. Per il futuro il finale dovrebbe essere logico, Messina capo allenatore a San Antonio o in un altra squadra Nba in uno-due anni. Pop lo sta spingendo tanto, allenano a braccetto, e la panchina data in mano contro Phoenix è un segno di enorme fiducia.
A proposito di allenatori italiani in USA mi piace segnalare che anche a livello di division I NCAA abbiamo un rappresentate: Riccardo Fois, giovane promettente, nel coaching staff a Gonzaga University dopo essere passato da Pepperdine. Per gli appassionati di NCAA lo trovate su twitter (@RickFois) per  avere una visione dall’interno di cosa è un grande programma universitario.

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