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Anderson Varejao a 360 gradi: “LeBron, la città e il ritiro…”

Anderson Varejao, centro Brasiliano alla sua decima stagione in NBA e sempre con i Cavs, ha rilasciato un’intervista a Raul Barrigon di HoopsHype, nella quale tocca molti temi, dal “Ritorno del Re“, al suo rapporto con la città, fino al suo connazionale, Bruno Caboclo, draftato dai Raptors pochi mesi fa. Ecco le parole di Varejao, pronto per l’imminente stagione.

 

Hai mai pensato di poter giocare ancora con LeBron dopo la sua “decision”?

“Si l’ho pensato! Non ero sicuro di quando sarebbe risuccesso,ma ho sempre pensato che,dato il fatto che è originario dell’Ohio, ci sarebbe stata la possibilità di rivederlo a Cleveland”.

 

LeBron ha sempre mostrato amore per Cleveland, ma immagino che la gente pensasse  che se fosse ritornato, lo avrebbe fatto nella fase finale della carriera, non nel suo apice, come poi ha fatto.

“Esatto, e adesso è qui con noi,ancora una volta. Durante tutti questi anni ho sempre sentito gente che mi diceva di chiedere di essere ceduto perché LeBron se ne era andato e la squadra era in ristrutturazione. Mi dicevano che avrei dovuto lasciare, che avrei dovuto cercare una squadra da aiutare per vincere il titolo ma io ho sempre riposto ‘No, non lo farò. Non ho bisogno di andarmene, mi piace la città, la gente di qui, e continuerò a lottare nonostante tutto. E ora che LeBron è qui la gente mi dice che ho fatto la scelta giusta! (ride)”

 

Adesso che anche Kevin Love è un tuo compagno, credi che il tuo ruolo cambierà?

“Non penso che cambierà. Ad esempio,ho giocato con LeBron sei anni e ciò che facevo era difendere, combattere per ogni rimbalzo e farmi trovare pronto in attacco quando ricevevo la palla”.

 

L’obiettivo primario è il titolo già da subito?

“Non possiamo dirlo adesso. Sicuramente lotteremo per il titolo, penso che se tutti stiamo bene durante la stagione, potremo davvero provarci. Quest’anno ha vinto San Antonio perché si sono accesi nel momento giusto, e se facciamo lo stesso, avremo anche noi le nostre chances”.

Ma gli Spurs, i loro giocatori più rappresentativi, hanno giocato insieme per molti anni…credi che la tua squadra troverà subito la giusta chimica?

“Certe volte ci vuole  più tempo affinché tutti si trovino al punto giusto, al sapere precisamente cosa si debba fare in campo. E adesso abbiamo un nuovo coach, un nuovo sistema, molta carne al fuoco. Ma dobbiamo essere pazienti e crescere insieme, come squadra”.

 

Come è stata la reazione della città al ritorno di LeBron?

“Tutti i miei amici erano a Cleveland quando LeBron ha annunciato che sarebbe ritornato e mi hanno detto ‘Oh mio Dio, la città sta impazzendo!”. Sono contento per Cleveland, è bello vedere la città felice, la adoro!”

 

Hai giocato 10 stagioni in NBA, tutte a Cleveland. Quest’anno è il tuo ultimo anno di contratto,poi sarai free agent. Cosa ti aspetti da questa situazione?

“Voglio rimanere a Cleveland, non penso alla free agency. Sanno cosa voglio, sanno che voglio restare”.

 

Ti piacerebbe ritirarti con la maglia dei Cavs?

“Questo è proprio quello che voglio”.

 

Cosa ci puoi dire a proposito di Bruno Caboclo, anche lui brasiliano, draftato dai Raptors?

Beh, è stata una sorpresa per me. L’ho visto solo due volte, durante un evento benefico dell’NBA in Brasile, ed un’altra volta sempre in Brasile ad un torneo 3 contro 3.  Lui partecipava alla gara delle schiacciate, non l’ho mai visto giocare, ma ho sentito cose molto positive su di lui”.

 

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