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Shawn Marion suggerisce una rivoluzione in casa NBA

LeBron James non è l’unico giocatore che sta portando nuove idee al commissioner NBA Adam Silver, anche il trentacinquenne Shawn Marion ha avanzato proposte che possono sembrare interessanti ma che in parte stonano con il pensiero attuale della lega.

I suoi due punti di principale pressione sarebbero l’abolizione del salary cap e l’obbligo per i ragazzi di stare più a lungo nelle scuole ed entrare in NBA in età più avanzata.

“Per me non sarebbe un problema avere squadre che fanno ciò che vogliono con il libro paga. Nel Baseball è così e se vuoi puoi anche spendere 200 milioni. Se ha la possibilità di farlo non vedo perchè ci dovrebbe essere una limitazione in questo senso. Non c’è garanzia di vittoria ovviamente, ma se ci sono i soldi perchè non farlo.”

“Secondo me non ci dovrebbe essere un massimo salariale bensì un minimo, così che sia assicurato un buon prodotto in campo.”

Per quanto riguarda i requisiti minimi per entrare nell’NBA, anche David Stern si è sempre battuto per aumentare di un anno la permanenza dei giocatori al college, ma per ora la regola rimane invariata e i ragazzi devono avere almeno 19 anni e aver speso almeno un anno in un determinato college.

“Dovrebbero stare almeno per due anni al college. Penso che l’esperienza del college li aiuti a migliorare come persone e come giocatori. Bisogna essere pronti ad entrare in una lega maggiore e dare il proprio contributo, cercando di imparare allo stesso tempo tutti gli insegnamenti che la NBA ha da offrire. Se le basi venissero assimilate già al college, il passaggio sarebbe meno faticoso per molti di loro.”

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