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Miracolo di Parker, Spurs corsari per l’1-0

Un canestro miracoloso di Tony Parker a pochi secondi dal termine ha permesso ai San Antonio Spurs di espugnare la American Airlines Arena di Miami, portandosi così in vantaggio 1-0 nelle NBA Finals. Allo scadere dei 24”, e solo dopo un’accurata revisione arbitrale, il playmaker franco-belga, top scorer della gara, ha messo a segno i due punti cruciali per spegnere ogni velleità di pareggio dei padroni di casa. Ottima prestazione di Tim Duncan, non basta la tripla doppia di James, efficacemente contenuto dalla difesa texana. 92-88 il punteggio finale in favore degli ospiti.

Così come in gara-7 delle Eastern Conference Finals, i primi possessi Heat sono tutti designati per Wade e Bosh. Sono però gli Spurs a scattare meglio dai blocchi di partenza, con un 9-2 che induce Spoelstra al primo, frettoloso timeout. Miami rientra subito con un parziale di 7-0, riportando la partita ad un equilibrio che sarà costante nell’arco dei 48 minuti. C’è ancora Mike Miller in rotazione nei padroni di casa, per Gregg Popovich brani di quintetto-passatore quando in campo ci sono contemporaneamente Diaw e Ginobili. Duncan fa registrare un pessimo primo quarto: 0-5 e 2 falli, ma gli Spurs dimostrano di non avere per niente ruggine addosso nonostante i 9 giorni di riposo. Al primo mini-riposo Miami è in vantaggio 24-23 grazie al 53% dal campo, contro il 43 dei suoi avversari. 6 a testa per James, Parker e Danny Green.

L’inizio del secondo quarto è il momento della gara più favorevole per i campioni in carica. Ritmo alto e diverse triple dai tiratori, così gli Heat si portano sul +9. Sarà il loro massimo vantaggio nella partita. San Antonio è squadra esperta, rintuzza ogni tentativo di fuga e riabbraccia dopo 12 minuti opachi il vero Duncan. TD21 è semplicemente dominante nel secondo quarto, dando sfoggio a tutto il repertorio: movimenti dal post in attacco, presenza a rimbalzo e stoppate rifilate a malcapitati avversari di turno. Si rivede Shane Battier, ma l’ex Duke è chiaramente in difficoltà. Bosh, dopo un discreto avvio, commette il terzo fallo e si va a sedere. Dopo il buzzer-beater di Duncan, il primo tempo si conclude sul 52-49 per Miami, grazie ad un Wade d’antologia in questo periodo. Per Flash 11 punti nel parziale e 13 in totale, Duncan è a 12 con 9 rimbalzi. Entrambe le squadre hanno fatto registrare zero palle perse in 12 minuti.

Il terzo quarto scorre progressivamente sul filo dell’equilibrio. Male Chalmers, continua ancora a farsi sentire Duncan. Gli Spurs si affidano a Manu Ginobili, che è il principale responsabile di un 6-0 che non concede possibilità di spazio ai padroni di casa. James è efficace a rimbalzo e come rifinitore, ma in attacco incide poco e segna ancora meno. Il merito va dato alla difesa Spurs, con un Kawhi Leonard che regge egregiamente l’urto dei post bassi dell’MVP. Il quarto si chiude sul 72-69 pro-Miami, 20 punti a testa per entrambe le squadre nel periodo. Sono solo 12 quelli di James, 16 invece per TD21.

Nel quarto quarto si decide gara-1. Spoelstra opta inizialmente per un curioso quintetto che non prevede né James né tantomeno Wade. L’attacco ne risente, affidandosi solo a qualche lampo estemporaneo. San Antonio fa leva sulla propria pregiata esecuzione, trovando il primo vantaggio dal quarto iniziale, 77-76, a poco più di 7 minuti dal termine. Le maglie difensive dei nero-argento si stringono ulteriormente, soffocando l’attacco dei campioni in carica. Si spiega anche così una sequenza di possessi offensivi osceni di Miami, che non riesce più a trovare il bandolo della matassa. San Antonio ne approfitta e si porta sull’88-81 a 2′ dal termine, massimo vantaggio per gli ospiti in tutta la gara. Per gli Heat la miseria di 10 punti in 10 minuti, un trend fatto registrare alcune volte nella serie contro Indiana. Miami prova una tardiva reazione e, dopo una sfilza di tiri liberi, si ritrova sotto 90-88 a 30” dal termine. Qui ci ricolleghiamo all’inizio dell’articolo. Parker, marcato da James nei possessi finali, sembra perdere diverse volte il pallone, cade per terra ma miracolosamente si rialza e lascia andare un tiro che si infila a canestro proprio sulla sirena dei 24 secondi. Gli arbitri lo rivedono da più angolazioni e alla fine convalidano la prodezza del numero 9. L’errore di Wade sancisce il 92-88 Spurs, la loro settima vittoria consecutiva in questa postseason. Nel quarto quarto Miami ha tirato 5-18 dal campo con 5 palle perse, con soli 6 punti di LBJ e nessuno di Wade. L’ultima squadra a vincere una gara-1 di Finale in trasferta prima di oggi era stata Detroit nel 2004 a Los Angeles.

21 per Parker, 20+14 di Duncan. 13 di Ginobili uscendo dalla panca, solita doppia doppia di Leonard, 10+10. James chiude con 18+18+10, una tremenda prestazione a rimbalzo che non ha avuto però una fase offensiva a supportarla degnamente. 17 di Wade, 13 e 5 rimbalzi di Bosh, 13 uscendo dalla panca per Ray Allen.

Miami ha vinto la battaglia a rimbalzo forte della prestazione di Lebron, 46-37, di cui 9 in attacco. Percentuali basse per entrambe le squadre: 43,6% i padroni di casa, 41,7 i loro avversari, con entrambe le formazioni attorno al 30% da tre punti. 12 palle perse complessive, ma le 5 di marca Heat nell’ultimo quarto hanno fatto tutta la differenza del mondo. 40-34 pro Spurs nei punti in area.

La macchina da gioco di San Antonio ha mostrato una volta di più la sua efficacia ai massimi livelli. L’esecuzione in attacco, combinata alla perfetta organizzazione difensiva, ha permesso alle vecchie volpi in nero-argento di avere la meglio dei loro avversari. James, pur nella magnificenza dei suoi numeri, ha mostrato una sinistra tendenza a faticare contro il muro eretto da Duncan e compagni, non trovando quasi mai ritmo in attacco. Gara-2 è in programma nella notte italiana tra sabato e domenica.

Alessandro Scuto

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