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Oklahoma City Thunder

Oklahoma Thunder: Stagione nuova..problemi vecchi!

Esiste una locuzione latina che recita più o meno cosi : “Errare humanum est,perseverare autem diabolicum”…ebbene si ad Oklahoma City sembra che i problemi dello scorso anno non siano stati risolti.

Coach Brooks si ritrova ad avere una squadra ricchissima di talento , ma che in fase offensiva si affida sempre e solo all’improvvisazione dei singoli.
Cerchiamo di capire come Scott Brooks puo’ venirne a capo:
– Uno dei motivi di questo” immobilismo tattico” dei Thunder , risiede nel fatto che i lunghi (Ibaka, Perkins, Collison) non partecipano attivamente alla fase offensiva e se ci aggiungiamo che nel quintetto titolare parte Sefolosha (forse il miglior difensore perimetrale della lega, ma offensivamente quasi nullo) si capisce come le sorti del team passano per forza dalle giocate di Westbrook e Durant. Coinvolgere di più Ibaka e Collison con qualche pick&roll, o uscita dai blocchi per qualche conclusione dalla media (cosa che sia l’ex Kansas sia Air Congo stanno affinando), aiuterebbe sicuramente a smuovere i sistemi difensivi avversari creando quell’imprevedibilità che ad oggi non c’è. L’ingresso di Martin dalla panchina sembra al momento l’unica variabile al gioco di Oklahoma ma si rischia di ricadere nell’errore commesso lo scorso anno quando erano “solo” ed unicamente i Big Three (con Harden) a prendersi le conclusioni a volte anche molto forzate , per mancanza di alternative.
– Il 2° equivoco dei Thunder , deriva dal fatto che Westbrook non è un vero e proprio playmaker in grado di mettere in ritmo i compagni, e di questo tutta la squadra ne risente. Affidare la cabina di regia ad un giocatore dal talento impressionante,ma che spesso non fa della lucidità la sua caratteristica migliore, puo’ essere un’arma a doppio taglio; soprattutto se nella tua squadra gioca il miglior marcatore della lega da 3 anni a questa parte (Durant). RW0 non è da considerarsi un vero e proprio playmaker ,ma nasce come guardia (infatti al college nel ruolo di play a UCLA giocava Darren Collison oggi playmaker dei Dallas Mavericks) ed ha sviluppato un arresto e tiro dalla media che sta pian piano diventando il suo marchio di fabbrica, ma molto spesso lo porta a  forzare delle conclusioni. Per affrontare un play atipico come Westbrook , le difese avversarie sono costrette a “collassare” centralmente in quanto nell 1vs1 Westbrook puo’ battere qualsiasi avversario dal palleggio.Da questa situazione tattica, credo che Brooks possa trovare la chiave per la definitiva consacrazione del ragazzo. Westbrook entrando centralmente nelle difese avversarie, attira su di se il raddoppio naturale degli esterni; proprio in quel momento uno scarico per un compagno meglio piazzato(Durant o Martin) puo’ diventare l’arma letale di questi Thunder. Popovich e Thibodeau sono riusciti in questa missione facendo capire a Parker e Rose che il loro innato talento nel superare l’uomo dal palleggio, poteva essere messo a disposizione della squadra  con scarichi repentini a uomini meglio piazzati e che potevano godere di una certa libertà perimetrale (Ginobili a San Antonio e Deng a Chicago). Non si puo’ certo discutere un giocatore dal talento puro e dai mezzi atletici devastanti come Westbrook , ma lavorandoci sopra, soprattutto a livello mentale,si puo’ trasformare questo diamante grezzo in uno dei piu’ grandi giocatori delle lega. Nell’attesa, io darei piu’ fiducia a Maynor che sta rientrando da un grave infortunio che lo scorso anno lo ha costretto ai box per l ‘intera stagione. Meno atletico e talentuoso di Westbrook, Eric Maynor ha le caratteristiche di ” ragionatore” molto utile in determinate situazioni , emotive e non , all’interno di una partita.
-Il 3° e ultimo punto interrogativo quando vedo giocare OKC , è Perkins. Un giocatore che ha subito un’involuzione tecnico-tattica improvvisa da 2 stagioni a questa parte. Il Kendrick Perkins attuale non è nemmeno lontanissimo parente di quel centro dominante ammirato a Boston durante le finals 2010, quando rendeva il pitturato dei Celtics una fortezza impenetrabile per chiunque costringendo Kobe e Gasol agli straordinari in fase offensiva. Il giocatore nasce prevalentemente con doti difensive, quindi in fase offensiva è lecito non aspettarsi giocate alla Howard diciamo, ma in fase difensiva è veramente diventato deleterio per il team.A rimbalzo nelle ultime 2 stagioni viaggia con medie da ala piccola (se non da guardia) con 5 rimbalzi di media a partita e poco piu di 6 punti a match, una presenza difensiva a tratti ingombrante se pensiamo che la sua presenza nel pitturato limita di molto l’esplosivita’ di Ibaka (miglior stoppatore per distacco). Non è un caso che il miglior gioco, Oklahoma lo esprime quando in campo si ha un quintetto basso con Maynor – Westbrook- Martin – Durant (che da 4 sta disputando partite stratosferiche come dimostrano in 17 rimbalzi catturati conto Portland) e Ibaka (o Collison) da 5.
Staremo a vedere se Brooks attuerà qualche modifica ad una squadra che ancora non è riuscita a dimostrare il suo reale potenziale ma che comunque rimane tra le più talentuose e forti della lega.
Daniele Mascioli

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