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Nuovi orizzonti nel gioco di Dwight Howard

Il tiro da tre è un requisito fondamentale per tutti i lunghi del gioco ormai. Coloro che sono rimasti indietro nel rapporto con l’evoluzione del proprio ruolo ora devono recuperare per allungare la propria carriera. Uno di questi è Dwight Howard. Tipico big man d’area che della sua esplosività nel pitturato ha fatto la sua arma migliore, ora, il centro degli Hawks si sta accorgendo che l’evoluzione del gioco ha fatto sì che ai lunghi non si chiedessero più alcune cose ma, sì, altre, come il tiro da tre.

Così il centro ex Magic, ora ad Atlanta, si sta allenando assiduamente per mettere nella sua faretra anche il tiro da tre:

Sto lavorando sul mio tiro da tre, il che sembrerà strano a molte persone che mi hanno sempre visto come uomo d’area”.

Howard in carriera è 5 su 56 da tre e da una distanza superiore ai 6 metri di distanza dal ferro viaggia ad una percentuale del 27.6%.

Sto cercando di modificare il mio gioco per giocare più a lungo. Sto lavorando per espandere il mio gioco. Il gioco del lungo non è più giocare vicino a canestro, ora i lunghi si allontanano dal canestro. Portano blocchi e si aprono sull’arco”.

Howard si ritrova così nel limbo dei lunghi vecchia generazione che fanno a pugni col nuovo modo di giocare dei giovani. Tuttavia l’evoluzione può dirsi completa e per i lunghi non abituati alle nuove dimensioni del gioco, rimanere ancorati al vecchio modo di intendere il proprio ruolo sarebbe un suicidio cestistico.

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