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Bogut: “Chi pensa che Love sia soft, è un idiota”

L’australiano entra a gamba tesa sui detrattori del lungo dei Cavs e sa quanto stia soffrendo a stare fuori avendo avuto lo stesso suo problema a inizio stagione

Andrew Bogut difende Kevin Love: sì avete letto bene, il centro dei Golden State Warriors ha espresso parole di vicinanza al lungo dei Cleveland Cavaliers nonostante i due siano rivali nelle NBA Finals 2016 in corso di svolgimento coi campioni in carica avanti 2-1 nella serie.

Love non è potuto scendere in campo in gara 3 a causa della mancata autorizzazione dei medici dopo che il prodotto di UCLA è stato sottoposto al protocollo della Lega riguardo alle commozioni cerebrali: il numero 0 dei Cavs aveva rimediato una concussion in gara 2 dopo uno scontro con Harrison Barnes e l’NBA non transige in questi casi volendo vederci chiaro prima di far riprendere l’attività agonistica all’atleta salvaguardandone in primis la salute.

L’opinione pubblica, soprattutto attraverso i social, ci ha messo poco a bollare Love come uno soft e che non stringe i denti pur di giocare in una finale, non sapendo forse che la scelta è stata del tutto medica e non tecnica. Bogut sa cosa sta passando il rivale ma collega allo stesso tempo, visto che l’australiano è stato vittima di concussion nella prima partita dell’ultima regular season contro i New Orleans Pelicans dopo un testa contro testa con Dante Cunningham.

Allora Bogut fu costretto anch’egli a sottostare alla concussion policy e a saltare 6 partite prima di rientrare. Ecco le dichiarazioni del nativo di Melbourne su Love e la sua esperienza passata.

Ho sentito tante persone che in questi giorni hanno definito Love come uno soft: penso che questi siano soltanto degli idioti. Non c’è da scherzare quando si ha a che fare con la testa: è una parte molto delicata del nostro corpo, meglio scongiurare eventuali problemi subito. Non si può mai sapere quello che può succedere: magari uno vuole fare l’eroe e giocare, poi spuntano problematiche gravi ad anni di distanza senza sapere il motivo. Per questo sono d’accordo con la Lega che da qualche anno ha introdotto il protocollo sulle commozioni cerebrali: è giusto salvaguardare la salute prima dell’uomo oltre che dell’atleta. Ci sono passato anch’io, so cosa sta provando Love: è frustrato perché vorrebbe giocare, lo capisco bene perché anch’io ero così quando sono stato fermato. Anch’io all’apparenza mi sentivo bene ma le persone che mi circondavano, soprattutto la mia compagna, mi dicevano che sembravo diverso. E’ un infortunio che mi ha spaventato moltissimo, spero che Kevin possa rimettersi il prima possibile.

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