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Parker: “Coi Warriors riposeranno in tanti”

Nelle ultime 7 gare previste di regular season, gli Spurs giocheranno per due volte contro i campioni in carica: il francese prevede pretattica da parte di Pop

Tony Parker è uno dei veterani dei San Antonio Spurs nelle cui fila milita ormai da tre lustri e conosce ormai alla perfezione come gira il mondo all’ombra dell’Alamo. Il playmaker francese sa bene che si sta entrando nella fase più attesa ma allo stesso tempo delicata della stagione, quella dei Playoffs cui bisogna prepararsi al meglio per cercare di ritornare a conquistare un anello come successo per l’ultima volta due anni fa.

Il calendario dei neroargento è giunto alla gara numero 75 della regular season – l’ultima vinta la notte scorsa all’AT&T Center contro i New Orleans Pelicans per 100-92 buona ad allungare l’imbattibilità casalinga a 38 match stagionali – con un record stratosferico di 63-12, secondo solo agli extraterrestri che rispondono al nome dei Golden State Warriors. Già proprio quei Warriors che gli Spurs dovranno incontrare per ben due volte nelle rimanenti 7 partite che restano per completare la schedule.

Curioso che le due squadre migliori della Lega, record alla mano, si debbano sfidare nel giro di una settimana a pochi giorni dall’inizio della postseason dove potrebbero ritrovarsi una di fronte all’altra nella finale della Western Conference. Finora in stagione il computo è di 1-1: un successo largo per i campioni in carica a Oakland a gennaio, una vittoria frutto di una difesa quasi perfetta per i texani non più tardi di due settimane fa.

Un equilibrio che potrebbe non esserci nei prossimi due confronti visto che è molto probabile che coach Gregg Popovich faccia riposare gran parte dei suoi uomini sia per dar loro respiro sia per non scoprire troppo le carte in vista di un eventuale scontro più avanti nei Playoffs. La pensa così anche Parker.

Penso che contro i Warriors giocheranno in pochi di quelli che di solito giocano tanti minuti. Per Pop la cosa più importante è che i giocatori siano riposati per i Playoffs, a lui non importa il primo posto. Lui vuole vincere il titolo NBA così come noi giocatori del resto, non gli importa avere il miglior record casalingo di sempre oppure avere un record migliore in stagione contro i Warriors.

 

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