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Warriors – Spurs, Popovich non le manda a dire ai suoi

Dichiarazioni post partita di Popovich e Ginobili subito dopo la pesante sconfitta della notte contro Golden State

120 a 90. 30 punti di distanza. 30 come il numero di maglia di Steph Curry, che si è divertito ad umiliare la miglior difesa NBA. Un dominio così netto che in pochi si aspettavano.

Di certo non coach Popovich (per quanto l’esclusione di Duncan suonasse come “tattica”):

Sono felice del fatto che non ci fosse il mio general manager nello spogliatoio al termine della gara. Avrei rischiato di essere licenziato.

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Anche Manu Ginobili nel post partita non si nasconde:

A questo punto della stagione sono più avanti di noi. Non mi vergogno a dirlo

Sarebbe anche difficile credere al contrario, verrebbe da dire. Ma lo stesso playmaker argentino fissa il punto, inquadra la sconfitta:

Questa è la 46esima partita della stagione. Non siamo stati eliminati oggi.

Una gara a senso unico, senza storia. Un dato che ha dato subito l’idea di quanto Golden State ha dominato l’incontro: i giocatori dei Warriors che hanno tirato contro Kawhi Leonard sono partiti con un 5 su 5 dal campo.

Poi forse qualche conclusione l’hanno sbagliato. Ma non sono molti quelli che se ne sono accorti.

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