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I Bulls piangono Johnny Bach

Si è spento all’età di 91 anni lo storico assistente allenatore di Phil Jackson durante i primi anni Novanta nel periodo magico di Michael Jordan

Lutto in casa Chicago Bulls: nella giornata di ieri si è spento all’età di 91 anni Johnny Bach, ex storico assistente allenatore a cavallo tra fine anni Ottanta e inizio anni Novanta durante l’era Jordan. Lo ha comunicato la franchigia della Windy City con una nota sul proprio sito ufficiale, nota in cui tutta l’organizzazione si stringe attorno ai famigliari per questa dipartita.

Bach, nativo di Brooklyn, frequenta la St. John’s Preparatory a New York ed è un discreto giocatore di pallacanestro, tant’è che frequenta il College di Fordham, situato nella zona del Bronx, per quattro anni fino al 1948 quando viene scelto al Draft dai Boston Celtics con cui però milita solo per 24 partite.

La carriera di giocatore finisce ben presto, ma si apre quella da allenatore. Nel 1950 Bach diventa uno dei più giovani allenatori della nazione nell’ambito del College Basket: viene nominato capo allenatore proprio a Fordham, dove aveva trascorso gli anni da universitario. Bach allena i Rams per ben 18 anni, portando la squadra anche per 7 volte alla postseason.

Nel 1968 passa a Penn State dove lavora con successo per un altro decennio, fino al 1978 quando sbarca nella NBA come assistente allenatore ai Golden State Warriors di cui assume la guida tecnica in prima persona nel 1980 come interim coach, in seguito invece come capo allenatore dal 1983 al 1986. Al termine di quella stagione arriva la chiamata dei Chicago Bulls che lo vogliono come defensive coordinator nel loro coaching staff.

Bach accetta e diventa uno dei principali artefici nella costruzione dei successi di Michael Jordan e soci come assistente di Phil Jackson, che gli delega per la maggior parte l’organizzazione della squadra nella metà campo difensiva. Three-peat tra il 1991 e il 1993, dopodiché l’anno successivo Bach ricomincia a girovagare per la Lega sempre come assistente: un biennio agli Charlotte Hornets, altri due anni ai Detroit Pistons, quindi l’esperienza a Washington coi Wizards dal 2001 al 2003.

A inizio 2004 ritorna tra le fila dei suoi Chicago Bulls come collaboratore svolgendo il suo ultimo incarico della carriera conclusa nel 2006 dopo più di 50 anni spesi tra i parquet statunitensi. Bach aveva una grande passione oltre al basket: la pittura, non a caso nel 2007 riuscì anche a pubblicare ben 32 suoi dipinti a una mostra in quel di Skokie, Illinois.

John Paxson, vice presidente esecutivo dei Bulls, lo ha ricordato così: “Se n’è andato un grande uomo, che ha dato tutto nella sua vita per la pallacanestro. Oggi il basket ha perso un tesoro, addio Johnny”.

 

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